Appena tornata a casa, un messaggio di Fabio mi destabilizza totalmente: "Dovevamo cenare insieme, ma da quel che vedo hai preferito stare in casetta, bene!"
Evito di rispondere e vado a dormire.Il giorno dopo inizia con il piede sbagliato, ho i nervi a fior di pelle e per giunta devo andare in casetta.
Mi preparo in fretta e furia e alle 9 sono già li.
Entro in casa e Briga continua la sua colazione.
Mi arrabbio, ricordandogli che gli era stato dato un orario che bisognava rispettare e che invece lui, come al solito, ha deciso di fare di testa sua.
Io: siamo già a due, cosa credi di fare?
BRI: ao Emma, che stai nervosa?
Io: no Mattia, non sono nervosa. Pretendo solo che ciò che dico venga rispettato, dobbiamo iniziare a lavorare seriamente e smettila di rispondere con questo tono.
Forza, vai a prepararti.
BRI: io nun te capisco proprio, a sera prima stai a ride e scherzà e er giorno dopo te comporti cosi.
Io: non fare storie, vai a prepararti!
BRI: eh, vado vado!Tutti sono pronti eccetto lui.
Io: BRIGAAA!
BRI: eccolooo!
Finalmente si degna di uscire dal bagno e possiamo dirigerci verso lo studio.
Da bravo paraculo quale è, apre la porta della casetta per farci uscire e fa passare prima me. Mi sorride, ma io sono ancora incazzata.
Un silenzio assordante ci accompagna per tutto il tragitto fin quando non arriviamo in sala 3 ed è lui a parlare chiedendomi scusa e cercando di rimediare ai suoi sbagli.
BRI: dai, cosa vuoi sentire?
Io: cantami "L'amore é qua".