95《Anche se abbiamo discusso una cifra, resti la bussola a nord della vita》

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Io: si, parla.
E: tu, tu resti sempre il mio Mattia. Resti sempre il mio uomo, resti sempre la persona più importante per me. Sei stato l'unico a cui ho dato il cuore, sei stato l'unico che ho guardato con occhi innamorati come faccio tutt'ora. Non puoi immaginare quanto male mi abbia fatto lasciarti andare, essendo consapevole che un'altra ragazza potesse far parte della tua vita, un'altra ragazza che non sia io. Ogni volta che tu pubblicavi una foto mi dicevo:"bhe, magari sará felice e non sente la mia mancanza", "bhe, magari vive una vita migliore senza di me". E poi quando mi arrivò quel messaggio con scritto "Mi pensi un po'?" Il mio cuore inizio a perdere battiti, i miei occhi iniziarono a brillare, nonostante io fossi fidanzata con um altro, non ho mai smesso di pensarti.. ora basta.
Si alza dal divano e sta per andare via, le prendo il polso e la tiro verso di me. Cade sulle mie gambe, prendo la sua faccia tra le mani e, fissandola nei suoi bellissimi occhi, inizio a baciarla appasionatamente e lei senza opporre resistenza mi da accesso alla sua bocca. Passa le sue mani delicate tra i miei capelli ed io poggio le mie mani sui suoi fianchi.
Dopo poco ci stacchiamo per riprendere fiato. Mi guarda, la guardo e non puó nascondere un sorriso che le sputa sul viso.
Io: te li bacio quei sorrisi.
E: mattia io..
Io: per favore Emma, basta andare via, basta stare male. Viviamoci, amiamoci e restiamo insieme perchè Anche se abbiamo discusso una cifra, resti la bussola a nord della vita.
E: Mattia, tu mi ami?
Io: più di me stesso Emma.
Ci baciamo ancora, assaporandoci e colmando quel grande vuoto che entrambi avevamo lasciato in questi mesi.
Le metto una mano sotto la maglietta.

PARLA EMMA.
Io: Mattia tu mi ami?
Bri: più di me stesso Emma.
Inizia a mettere una mano sotto la mia maglia, sfilandomela ed io faccio lo stesso con lui. Vorrei opporre resistenza per dirgli che è presto, anche se l'abbiamo fatto varie volte, ma non lo faccio perchè la voglia di averlo è troppa, la voglia di avere lui dentro di me è tanta, tantissima.
Ci disfiamo di quegli abiti che, pochi minuti fa, aveva addosso. Mi prende in braccio, baciandomi ancora, e mi porta in camera.
Si stende, ed io su di lui. Abbiamo solo l'intimo che ci divide.
Il suo membro che preme contro la mia intimitá, lui è molto eccitato.
Capovolge la situazione: ora sono io sotto e lui sopra di me. Passa una mano sulla mia intimitá da sopra gli slip provocandomi piccoli gemiti che lui soffoca con dei baci lunghi.
Inizia a togliere il reggiseno prendendo i miei capezzoli tra i denti che, d'un tratto si induriscono.
Afferra tra i denti l'estremitá dei miei slip e li tira giu, con molta calma e delicatezza, cosi io faccio lo stesso con lui. Continua a toccarmi e a lasciarmi baci sul mio basso ventre. Io gli lascio un succhiotto sul collo e poi altri sul petto, formando un cuore.
Entra in me, piano.
Io: ma-tti-a, pi-ù for-tee.
Cosi fa, non se lo fa ripetere due volte e continua con spinte più forti.
Quando stiamo arrivando al limite del piacere lui esce da me.
Io: bastardo, non puoi farlo.
Prende il preservativo che poco prima aveva lasciato sul comodino e sta per infilarlo.
Io: no, non farlo.
Bri: perchè?
Io: succeda quel che succeda, siamo entrambi consapevoli.
Mi guarda e mi sorride.
Davvero l'ho detto?
Entra di nuovo in me e continua con spinte piu forti, esce di nuovo baciando la mia intimita provocandomi ancora piccoli gemiti.
Entra e dopo poco arriviamo al limite e ci stendiamo uno di fianco all'altro, pieni di noi, sazi del nostro amore.
Bri: sei sempre bellissima.
Sorrido e arrosisco a quel complimento che non ricevevo da tempo da parte sua.
Bri: mi sei mancata.
Io: anche tu, tanto.
Bri: perchè non hai voluto che indosassi la protezione?
Io: perchè, dopo tutte le cose che mi hai detto, penso sia arrivato il momento di costruire una famiglia, noi due, insieme.
Bri: davvero pensi questo?
Io: si, Mattia.
Bri: anche per me è la stessa cosa.
Io: non lasciamoci piu.
Bri: mai.
Gli do un bacio sul petto e ci addormentiamo, finalmente è tornato tutto alla normalitá.

PARLA BRIGA.
Mi sveglio e lei è qua, per fortuna.
Accendo il cellulare e vedo che ci sono tantissime chiamate di Carlo.
Lo chiamo.
Io: ao Carlè.
C: ao fratè ma n'do cazzo stavi stanotte?
Io: sono andato a riconquistare la mia donna.
C: emma?
Io: eh si.
C: com'è andata?
Io: bene, è qui di fianco a me che dorme.
C; e daje, so troppo contento per voi.
Io: grazie fratè.
C: in queste sere ve invito alla Jolly Roger a mangiavve quarcosa, ok?
Io: senz'altro fratè, a presto.
Stacco la chiamata e continuo a fissare la mia donna.
Quant'è bella e quanto mi è mancato averla fra le mie braccia.
Apre lentamente gli occhi e si mette a cavalcioni su di me, baciandomi il collo e il petto. È NUDA.
E: Buongiorno amore.
Io: buongiorno piccola, mi ha chiamato carlo, non sapeva stanotte dove fossi e si stava preoccupando aahhaha.
E: ahaha poverino.
Io: checca gia sa tutto.
E: si lo so.
Io: ah, allora te ricordi anche se eri ubriaca?
E: non ero ubriaca.
Io: noo, nun te reggevi m'piedi.
E: ma statte zitto.
Io: n'to sei bella quanno cerchi de parla er romano.
E: vado a preparare la colazione.
Io: prima bacio.
Continua a baciarmi e a muoversi su di me.
Io: emma, siamo entrambi nudi, qui finisce male e invece de fá colazione facciamo n'artra cosa.
E: ahahah idiota, vado.
Si alza, indossa l'intimo e prende una mia maglia che le arriva sotto al sedere.
Va in cucina ed io resto ancora sul letto, pensando alla bellissima notte appena trascorsa.
Mi alzo e, silenziosamente, vado in cucina, mi metto dietro di lei e metto le mie mani sui suoi fianchi, lasciandole un bacio sul collo.
E: idiota,mi hai fatto spaventare.
Io: ahahah cucciola.
Continuo a baciarle il collo e metto una mano sotto la maglia, il suo respiro inizia a farsi irregolare.
E: m-ma-ttia, sme-ttii-la.
Io: perchè dovrei?
E: dobbiamo fare colazione, non ti è bastato stanotte?
Io: tu non mi basti mai.
Ci sediamo e facciamo colazione.
Io: vieni qui.
E: nemmeno in santa pace posso mangiare.
Io: idiota, vieni qui.
La tiro su di me e si siede sulle mie gambe.
E: stavo più comoda li.
Io: non mi interessa, tu mangi qui sulle mie gambe.
E: che bambino dispettoso che sei.
Io: silenzio senno inizio con il sollettico.
E: no, il solletico no.
*Squilla il telefono di emma*.
E: aspetta che corro a prenderlo.
Va in camera e poi torna in cucina.
E: è elisa.
Io: rispondi.
-
E: ely.
Eli; brownie, ti va di andare a fare un po di shopping.
E: non potrei mai rifiutare.
Eli: bene, tra due ore al centro commerciale.
E: porto anche Mattia.
Eli: allora io porto Andrea. Una domanda, ma state insieme?
E:poi ti spiego.
Eli: ok, a fra poco.
-
E: tra 2 ore dobbiamo essere da elisa al centro commerciale.
Io: e chi ti ha detto che ci volevo venire?
E: tu mi ami troppo e vieni con me.

SCUSATEMI SE IL CAPITOLO FA SCHIFO, MA SONO UN PO' GIU DI MORALE.
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-BREMMA.

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