Capitolo IX

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Avete mai guardato bene il mondo da una bicicletta? Tutto scorre molto velocemente, ma allo stesso tempo riusciamo a vedere quell'insieme che in altre situazioni sfugge. Io sento un senso di libertà. Taglio il vento e sento la sua forza su di me. Mi lascio andare senza resistere e respiro.

Se ci penso meglio quello che più mi da soddisfazione della bicicletta è la pedalata. Nella spinta siamo totalmente indipendenti e comandiamo l'andamento del mezzo. Un gesto facile ed immediato. Azione e movimento. Anche la vita e tutte le sue sfumature sono così. Anche se a volte sembra che l'azione non produca nulla nell'immediato. E' solo perché non riusciamo a vederlo. Non siamo stati abituati a percepire certe cose. Allora quando muoviamo una bicicletta siamo esattamente presenti nell'azione altrimenti rimarremmo fermi, mentre in molte altre cose siamo assenti ed abbiamo la sensazione che niente si muova. Perché? Esistono cose che non controlliamo? Si. E' proprio così. Tutto è nelle nostre mani, ma non possiamo controllare tutto. Esistono sono cose fuori dal nostro controllo.

Per primo ci metterei "gli altri" ed è l'esempio di quello che pensiamo di poter gestire invece non possiamo farlo in nessun modo. Nessuno mette la propria vita nelle nostre mani davvero fino in fondo, e anche se pensa di farlo in realtà noi possiamo fare ben poco per loro. Possiamo solo accompagnarli o affiancarli, ma non avremo fatto altro che essere parte delle loro decisioni. L'aiuto è una cosa bellissima, ma perde la sua qualità, quando pensiamo che sia necessario per qualcuno, oppure che qualcuno senza il nostro aiuto sarebbe spacciato, o ancora peggio quando lo facciamo per una soddisfazione personale. La forma più pura di aiuto è quello che si manifesta come soluzione senza che noi ce ne fossimo accorti e soprattutto che poi non ci riempie di orgoglio, ma ci fa consapevolizzare le nostre qualità innate senza snaturarle. Quindi possiamo ringraziare chi manifesta nei nostri confronti la sua gratitudine, ma noi non abbiamo fatto altro che donare noi stessi senza secondi fini. In tutti gli altri casi è un aiuto, ma solo apparente.

Un altro caso in cui non abbiamo controllo è sulle nostre funzioni vitali. Vi sembra strano? Si è vero possiamo muovere un braccio, la testa e tanto altro, ma pochi sono capaci di fermare un cuore, oppure smettere di respirare. Sapete chi in grado di farlo? Chi è ancora in contatto con la Fonte.

La Fonte è la nostra origine e cioè il luogo in cui eravamo prima che nascessimo. Possiamo chiamarlo spirito, anima o Dio, il fatto che dal momento che ce ne separiamo inizia la nostra sofferenza. Ci sentiamo soli e persi, e iniziamo a cercare fuori ciò che da sempre fa parte di noi. Quindi iniziamo a dare un nome e un volto a qualcosa o qualcuno da pregare e adorare, pensando di trovare lì quello che sentiamo di non avere più. In india lo chiamano "errore dell'intelletto". Cioè la nostra mente razionale pensa di essere solo un corpo fisico e si dimentica dell'anima. L'anima non è altro che il motore e la scintilla che ci ha permesso di essere qui e che continua a stimolare il nostro corpo perché funzioni autonomamente in alcune sue caratteristiche. Se pensiamo di essere solo carne inizieremo a non stare bene e ad essere infelici, ma se riscopriamo la nostra totalità tutta sarà estremamente chiaro e familiare e supereremo ogni ostacolo.

Bisogna essere estremamente umili e comprendere quanto siamo piccoli e insignificanti solo come esseri umani, ma che invece c'è una parte di noi che possiamo esplorare, riscoprire e conoscere che ci darà qualsiasi risposta e non sarà mai artefatta. Qualcosa che ci renderà grandi.

Per iniziare un percorso di umiltà non serve per forza liberarci dei nostri beni materiali, fare l'eremita o chissà cos'altro, ma possiamo iniziare da piccole cose. La cosa più importante è capire quanto siamo padroni delle cose che possediamo, o se invece sono loro che possiedono noi. L'esempio più classico è la televisione. Possiamo decidere di non comprarla, oppure di non vederla. Possiamo decidere quali sono i canali da seguire, oppure cambiare ogni volta che c'è una pubblicità. Ma saremo sempre un po' schiavi di questa tecnologia. Sapete perché? Perché noi siamo padroni solamente di ciò che riusciamo a conoscere nella sua totalità. La tv non è una di queste cose. Dentro ha molti meccanismi che non conosciamo a meno che siamo dei tecnici, ma comunque anche a loro qualcosa sfugge. Alcuni componenti della tv sono costruiti con metallo e plastica. Praticamente se anche il più grande ingegnere si mettesse a costruirne una avrebbe sempre bisogno dell'aiuto di qualcun altro. Ma anche dopo averla costruita sarebbe padrone delle sue parti materiali, ma non dell'anima dell'apparecchio. Cioè tutto quello che c'è dietro alla sua programmazione giornaliera. Quindi arrivo a due conclusioni, o non la compriamo, oppure se ce l'abbiamo ce ne liberiamo o la teniamo sempre spenta. Solo così siamo veramente liberi. Per essere più chiari per la maggioranza delle cose abbiamo sempre bisogno di qualcun altro per avere il quadro completo della situazione e controllarla. E' così per ogni cosa da quando nasciamo, pensateci. Per questo dobbiamo conoscere meglio quella parte di noi ch ci completa e così uniti nell'uno potremmo vedere tutto più in profondo possibile e capire che solo insieme a tutti gli altri esseri viventi potremmo realizzare il sogno del paradiso su questa terra. Quindi cerchiamo di amare tutto quello che desideriamo e con cui ci interfacciamo, sia esso una pianta, una televisore o un essere umano, perché il nostro percorso è insieme a tutto e tanta libertà possiamo ottenere dall'accettare che non siamo totalmente indipendenti, ma Interdipendenti l'uno dall'altro. Ogni giorno impariamo a guadagnarci un tassello in più di libertà senza toglierla al prossimo, e aiuteremo il mondo ad essere un posto migliore e più bello per tutti. Amare è soprattutto questo, ottenere il dono della vita condividendo ogni cosa con il creato.

Quindi prendere una bicicletta ed iniziate il vostro viaggio d'Amore.

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