Capitolo 2

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Il primo giorno di scuola di Gesù

C'è una fatto che di Gesù non si conosce ancora. In tutte le parabole e gli scritti nessuno ha mai menzionato. Si tratta del suo primo giorno di scuola. Così come mi è giunto io ve lo racconto:

Quella mattina Joseph era ancora nel suo letto, un giaciglio di tavole di un legno così profumato e ben sagomato dalle abili mani di suo padre. Il ragazzo stava sognando prati verdi e papaveri rossi mossi dal vento. E uccelli del paradiso di ogni colore che il mondo abbia mai visto. Sul suo volto un placido sorriso di chi vive nella felicità e la sogna. Nel frattempo la sua mamma Miriam gli si era già seduta accanto e lo guardava con l'amore che solo una madre può provare per il suo angelo, aspettando un piccolo accenno del suo viso per svegliarlo. I suoi occhi neri e profondi la colpivano sempre fin dentro il cuore e la sua anima. Joseph apri i suoi fari al mondo anche questo giorno e sembrò che il mondo iniziasse a svegliarsi con lui. La madre dolcemente gli porse la sua tazza con del latte caldo e i suoi pensieri andarono subito a quel giorno. Il figlio che li lesse nel pensiero disse: "madre pensi davvero che io debba iniziare le scuole? È già da qualche anno che mi insegnano qui a vivere. Cos'altro potrò mai imparare nelle scuole?". La madre gli prese la mano e lo guardo con dolcezza dicendo: " non si sa mai Joseph, non si sa mai..."

Allora prese tutte le sue cose e si diresse verso i suoi nuovi studi. Come qualsiasi altro bambino inizio la strada che porta all'istruzione. Ogni passo era sempre più pesante e il cuore palpitava per la grande emozione. Sembrava tutto più grande e tutto più distante. Penso per un momento di tornare indietro per farsi accompagnare, in modo che tutto fosse più semplice, ma ormai era giunto davanti all'edificio e si fermo per non so quanto davanti all'ingresso. Era così vulnerabile e piccolo davanti a quel momento. Nulla poteva spiegargli il perchè di tanto disagio. Credeva di potersi già sentire pronto a tutto. Ma invece stava vedendo il mondo con gli occhi di un bambino. Lui che era stato istruito dai più grandi saggi e che era già stato iniziato alle pratiche più antiche sei suo popolo, adesso non riusciva a passare il varco. Allora all'improvviso senti le lacrime scendere dal suo volto, erano calde e piene del suo sgomento. Come d'incanto si senti preso per mano da una mano di conforto, la sentiva stringere e riscaldargli l'animo. Senti tutto l'amore di chi aveva compreso quel suo momento, la compassione e la semplicità di un'anima senza timori alcuni. Era così vicina eppure ancora non aveva realizzato. Gli accarezzo il lobo dell'orecchio per sussurargli qualcosa: " ciao dolce amico mio, sono qui per te. Ho visto questo piccolo angelo spaurito di fronte al suo primo giorno da adulto e non potevo fare a meno di aiutarlo. Ho visto la tua luce ed è grande, si allunga fino ai cieli ed oltre. Come puoi raggiungere i cieli e non sapere adesso andare oltre? Li dentro c'è la tua umanità. Tanti piccoli adulti che un giorno chiederanno le tue grazie. Inizia a conoscerli adesso con la leggerezza di un bambino. Gioca con.loro e divertiti, perchèquesto è il tempo del gioco e poi arriverà anche quello dell'azione". Gesù senza voltarsi e ancora in lacrime ma questa volta di gioia, disse: " grazie amica mia, adesso ti ho riconosciuta, tu sei Miriam di Mandala, tu sarai la mia amica e mi guiderai verso il mio destino. Senza di te non avrei mai avuto il coraggio di affrontare questo mondo..." Ora finalmente sorridenti si guardarono negli occhi con gratitudine, si lasciarono le mani e fecero a gara correndo per arrivare primi al portone. Indovinate chi vinse?

La musica della mia AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora