Capitolo 2 - His girlfriend

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"Grazie davvero per essere venuta" ribadì Karen per la millesima volta mentre preparavo il sugo per la pasta. Cucina Italiana, Connor aveva origini italiane, così mi aveva insegnato a cucinare meglio di quanto già sapessi.

"Non c'è bisogno che mi ringrazi ancora" ridacchiai. Anche se avrei fatto meglio a non andare.

"Come vanno le cose a casa?" domandò. Esitai per qualche secondo e mi decisi a parlare.

"Diciamo bene. L'azienda che mio padre ha acquistato sta andando a gonfie vele, è un buon metodo  di distrazione e mia mamma è a stretto contatto con il lavoro di papà. Sono entrambi occupati, ci pensano, ma meno del dovuto, non so se hai capito ciò che volevo dire" spiegai abbassando il fuco.

"Capisco perfettamente. Ho parlato con tua madre, ma non mi ha accennato nulla su di te, inoltre il fatto che tu sia tornata mi ha sorpresa un po', anzi un bel po'" aggiunse. Ero sorpresa io stessa delle mie azioni.

"Oh beh, le cose tra me e i miei genitori non vanno a gonfie vele. Cerco di stare un po' alla larga dai problemi e da loro. Credo che la mia somiglianza con Cassandra glie la faccia ricordare."

"Eravate gemelle Emily. Tuttavia tua madre dovrebbe apprezzarti lo stesso, stai crescendo davvero bene e dovrebbe essere fiera di te." Le lacrime mi offuscarono la vista, ma non le avrei di certo lasciate scorre sulle mie guance. Mia madre mi odiava, l'unico che forse non lo faceva era Brandon, ma chiunque nella mia famiglia mi riteneva colpevole.

"Pensi che possa bastare?" domandai alludendo alla carne che cuoceva nella pentola. Sviai il discorso, ma lei capì e non mi fece altre domande.

Il mio telefono prese suonare prima che potesse rispondere e alternai lo sguardo tra lei e il cellulare sul tavolo.

"Si, adesso finisco da sola, vatti a riposare un attimo." stavo per ribattere, ma mi anticipò "Dai su forza, vai" mi incitò sorridente e io feci come detto.

Quando giunsi in salotto riposi alla chiamata.

"Brandon" dissi dopo aver visto il nome sul display.

"Sbagliato, Connor" sorrisi. "Tuo fratello sta facendo la doccia e io gli ho preso il telefono, sai una certa sorellina non mi ha avvertito della sua partenza anticipata e Brandon nemmeno" ironizzò, ma sapevo che infondo era leggermente arrabbiato. Connor e mio fratello erano migliori amici e dividendo lo stesso appartamento io e lui avevamo stretto molto.

"Non era sicuro partissi in anticipo Connor, è successo e basta, ti avrei salutata comunque" mi giustificai.

"Lo so tranquilla, comunque come stai?" chiese senza lasciarmi il tempo di risponderli. "Ho un problema" affermò facendomi ridacchiare.

"Apprezzo tu abbia almeno provato ad essere gentile. Comunque sto bene, che è successo?" domandai.

"Potrei aver combinato un casino con la segretaria di Brandon" ero sicura stesse facendo una smorfia.

"Con casino intendi dire che te la sei portata a letto? Ma non era follemente innamorata di mio fratello?"

"No, ho una scommessa da rispettare e sto per morire perché sono esattamente sette giorni e sei ore che non scopo, è straziante. Quindi no, le ho solo promesso un appuntamento con Brandon e adesso lo sto portando da lei e so che mi ammazzerà"

Risi, forse troppo forte. "Sono contento tu stia rispettando la nostra scommessa, pagherei per vederti in questi giorni. In ogni caso non credo ti ammazzerà, forse un pugno o qualcosa del genere, ma non sarà più violento di quando ha scoperto quello che avevamo fatto"

"Stavamo limonando nulla di più" si difese.

"Beh non è carino vedere il tuo migliore amico limonare con tua sorella, anche io avrei reagito nello steso modo, anche perché ti sei portato a letto pure Becca, pensava lo avresti fatto anche con me" spiegai "Comunque buon fortuna per la cena" ridacchiai.

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