"Che ti è preso prima?" domandò a denti stretti. Risi mentalmente, la prossima volta mi sarei trattenuta dal mettere in brutta luce la sua ragazza. "Che cosa intendevi con quel 'io sto bene e lei meglio, non c'è bisogno di dispiacersi'?"
Le sue mani stringevano forte il volante e non capivo per quale motivo fosse tanto arrabbiato.
Il mio sguardo era esclusivamente posato davanti a me e non avevo intenzione di risponderli.
"Parla cazzo" sbottò. Sussultai leggermente ma non lo diedi a vedere, odiavo ammetterlo, ma mi faceva paura in certe occasioni.
La velocità della macchina continuava ad aumentare sempre di più. Era una sensazione bellissima, ma non quanto lo era qualche anno prima, adesso era più ansia che adrenalina, almeno in quel caso.
"E da quando siete state migliori amiche?" domandò nuovamente. Lui non credeva alle mie parole. Ero sconvolta e scioccata, ma infondo me lo aspettavo.
"Tu non mi credi? Pensi che io me lo sia inventato? Kate si è trasferita nella nostra scuola in terza superiore, stessa classe. Siamo diventate amiche nel quarto. Io me ne sono andata e booohm, da un continente all'altro è più facile mentire" dichiarai usando lo stesso suo volume di voce.
"Come mai non è mai venuta a casa tua?" domandò alzando un sopracciglio. Pensava di averla vinta, ma io avevo ragione e non stavo mentendo. La ragione la sapeva e io non glie l'avrei di certo detta.
"Se allora ho torto dimmi perché cazzo non l'ho mai vista a casa tua?"
Esitai.
"Nessuno è più venuto a casa mia da quando è morta Cassandra, Travis!" urlai sentendo un gran peso sullo stomaco per aver pronunciato quelle parole. Volevo scendere da quella maledetta macchina, volevo non essere andata a pranzo, non essere tornata, volevo solo non essere lì.
In machina calò il silenzio e pochi minuti dopo giungemmo al pick up. Scesi senza proferire parola e salì sull'altra auto provando a metterla nuovamente in moto, ma ovviamente non partì. Aprì il cofano della macchina, ma Travis si diresse verso il motore prima di me.
Connor: Non credere a quello che dice tuo fratello, è solo incazzato.
Brandon: Connor ha perso la scommessa.
Alzai gli occhi al cielo e per un momento mi dimenticai della discussione avuta con Travis, fino a quando non posai lo sguardo su di lui.
Sapevo che Connor mi avrebbero chiamato tra poco e mi tenni pronta nel caso lo avessero fatto. Travis continuava a maneggiare con una chiave il motore e io a sperare che funzionasse così da poter andare da qualche parte, purché lontano da lì.
"Prova adesso" affermò Travis e io riprova a metter in moto, ma no funzionò, tuttavia sembrò sul punto di accendersi.
Il telefono suonò e io riposi sicura fosse Connor.
"Sputa il rospo Connor" palrai.
"Sono Kate" mi blocai all'istante.
"Uh..si scusa, penavo fossi.....che c'è?" domandi infine posando lo sguardo a terra.
"Non dovevi tornare fra due settimane? Mi avevi detto così."
"Non dovevi avere una relazione con Bryan? Mi avevi detto così." avevo fatto il pieno di nervosismo. Travis non mi guardava, ma sapevo stesse ascoltando la conversazione.
"Emily io non volevo mentirti, è solo che tu non lo sopportavi" si giustificò.
"La vita è tua, tue sono le scelte, non resta di certo a me decidere per te" affermai. Non era il momento di discutere. "Non c'è bisogno di giustificazioni Kate" il bip di sotto fondo mi fece intendere che qualcun altro stava chiamando, così la avvisai e riattaccai.
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The sky's our point of view
RomanceUn presente prigioniero del passato ed un futuro apparentemente inesistente.