Capitolo 12 - Mirror

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Quella era l'ennesima cosa sbagliata che avevo fatto, eppure nonostante sapessi a cosa andavo in contro, non lo avevo fermato, non avevo fatto nulla per allontanarlo da me, bensì avevo ricambiato il bacio senza pensarci su. Quella era stata la sensazione più bella che avessi mai provato negli ultimi anni. La mia mente era totalmente libera, niente pensieri o ricordi, solo Travis.

Era una angelo, ma allo stesso tempo un demone, capace di mandarmi in paradiso e all'inferno. Probabilmente era una delle poche persone che avevano quel effetto su di me, forse l'unica.

Si trattava di un bacio, di un misero bacio che però aveva scatenato così tante emozioni dentro di me.

Connor aveva detto che non potevo fare un paso più lungo della gamba, ma che pian piano avrei potuta arrivarci, ma avevo la netta sensazione che quel bacio era stato un passo più lungo della gamba.

Forse avrei dovuto pensarci oppure no, ormai qualsiasi cosa facessi sbagliavo, riflettendoci su o meno.

Chiusi il getto dell'acqua e sospirai cercando di preparami mentalmente a incontrare nuovamente Travis durante l'arco della giornata, anche se avrei fato del mio meglio per evitarlo.

Diamine ero così incasinata che pure i miei casini erano incasinati. Uscii dalla doccia avvolgendomi attorno al corpo una asciugamano ed un'altro intorno ai capelli. Lentamente aprii la porta del bagno e mi diressi verso la mia camera.

Ero spaventata da quello che sarebbe successo una volta che io e Travis ci fossimo ritrovati insieme.

E quello era un problema, l'ennesimo problema nella mia vita.

Asciugai i capelli con l'asciugamano mentre nel frattempo uscivo dalla camera sospirando.

Travis aveva fottutamente ragione per quanto riguardava quello che sarebbe successo fra di noi. Quattro giorni, erano bastati quattro giorni e io....avevo infranto la scommessa e baciato quello che era il mio migliore amico qualche anno prima.

"Merda" imprecai. Ero così fottutametne incasina.

Ero corsa via da casa sua non appena le nostre labbra avevo perso il contatto, non me ne ero nemmeno resa conto, in pochi secondi mi ero ritrovato dentro casa mia, seduta a terra, contro la porta, mentre le lacrime mi rigavano il viso.

Quel giorno sembrava essere durato una settimana, erano successe così tante cose in quelle 24 ore, troppe cose.

Afferrai tre pasticche dal barattolo verde e le ingerii con l'aiuto di un bicchiere d'acqua. Non ero riuscita nuovamente a dormire, non perché avevo avuto incubi, ma il ragazzo che abitava alla porta accanto aveva devastato il mio cervello e nonostante sapessi che quelle pastiche non mi avrebbero aiuta con Travis, le presi lo stesso.

Il campanello di casa suonò e il bicchiere che avevo fra le mani si infranse a terra.

"Merda, merda, merda" imprecai cercando di non pestare i pezzetti di vetro.

Sapevo chi aveva suonato, sapevo che dietro al porta di casa c'era lui e che molto probabilmente non era di buon umore.

"Respira Emily, Travis è l'ultimo dei tuoi problemi ora, fa come se non fosse successo nulla e..." il campanello di casa suonò nuovamente distogliendomi dai miei pensieri.

Mi abbassai per raccogliere un pezzo di vetro in mezzo alla cucina e, ovviamente, mi tagliai.

"Fottuta merda" imprecai portandomi il dito alle labbra e andando ad aprire la porta.

Lo trovai con la mano sospesa verso il campanello e una rabbia addosso che avrebbe fatto paura a chiunque. Rabbrividii cercando di non darlo a vedere.

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