{Capitolo 12}

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La campanella suonò: intervallo. L'unica bella notizia che ebbi quel giorno era che all'ultima ora sarebbe mancata la professoressa di educazione fisica. Non avevo risolto niente con Evangeline e Joanna e, per migliorarmi la giornata, avevo preso l'insufficienza nella verifica di matematica fatta qualche settimana prima. Dallo stress decisi di ascoltarmi un po' di musica per rimanere isolata dal resto del mondo però si avvicinò Alexandra per infastidirmi sbattendomi in faccia il suo bellissimo voto appena preso. Mi chiese come stavo e perché avevo quel muso lungo, in quel momento non avevo voglia diparlare.

«Fai così solo per un voto? Ovviamente se lo fanno gli altri tu ti lamenti» No, non era solo per il voto. Sicuramente era uno dei motivi per cui ero stressata ma no, non era solo per il voto. Stavo per risponderle quando Josh mi precedette dicendole di lasciarmi in pace, in quel momento decisi di uscire dalla classe e andare nel terrazzo, ovvero dove tutto era cominciato. Avevo bisogno di stare da sola e prendere una boccata d'aria. Mi sedetti sulla panchina, iniziai a guardarmi intorno mentre rimettevo le cuffie che avevo tolto qualche minuto prima. Pochi istanti dopo guardai l'ora sul cellulare, mi alzai per rientrare in classe ma qualcosa mi fermò...anzi, qualcuno.

«Dove vai?»

«Dobbiamo rientrare»

«Aspetta, aspetta, aspetta... Perché sei scappata così? Per Alexandra?» posò le sue mani sulle mie spalle spingendomi leggermente all'indietro, ero troppo debole per buttarlo a terra e passare. Presi un bel respiro e iniziai a dirgli di tutto e di più, probabilmente avevo tirato fuori cose che non c'entravano niente. Stavo parlando a vanvera, forse così tanto che Josh mi baciò per farmi smettere. Di solito non mi piaceva essere interrotta ma in quel momento... non volevo altro. Appena mi staccai lo guardai negli occhi e sorrisi, era bellissimo. Disse che era meglio tornare in classe mentre stava per abbracciarmi ma si trasformò in un blocco di ghiaccio. Mi chiedevo cosa era successo e cosa avesse provocato una trasformazione di quel genere, mi voltai e vidi una ragazza che era dietro di me. Era Allison la causa di tutto, stavo per lanciare un colpo di fuoco ma Allison diventò Alexandra in pochi secondi. Ero sorpresa e parecchio confusa, non ci stavo capendo più niente.

«Ma...Che sta succedendo qui?»

«Se non lo hai ancora capito sono figlia di Mystica e di un tizio di cui manco so il nome.

L'Iso-8 mi ha reso più forte, mi ha donato i poteri del ghiaccio e del teletrasporto... Sì, lo usato un paio di volte»

Non mi diede manco il tempo di risponderle che si teletrasportò chissà dove, io rimasi lì immobile senza sapere che fare. Non avevo ancora realizzato che Allison ed Alexandra erano la stessa persona. Guardai Josh congelato per qualche istante e poi decisi di chiamare mio padre Phil, dovevo portare Josh nell'ospedale dello S.H.I.E.L.D.

...

Dopo qualche ora entrai nella stanza dove era situato Josh, lo avevano scongelato e ci mise un po' per risvegliarsi.

«Hey... sei sveglio» mi avvicinai a lui, vicino al suo lettino c'era una sedia su cui decisi di sedermi. Lui faceva fatica a tenere gli occhi aperti e anche a muoversi, mentre mi parlava cercava di guardarmi ma non ci riusciva. Gli dissi di non agitarsi, non doveva fare sforzi. Mi disse che non ricordava niente e mi chiese se potevo raccontargli cosa fosse successo, gli dissi che era sato congelato e che Allison e Alexandra sono la stessa persona. Era scioccato, non ci poteva credere. Mi domandò se ne ero sicura e se non me lo fossi immaginato, sfortunatamente era tutto vero.

Decisi di uscire un attimo dalla stanza per prendergli un bicchiere o una bottiglietta d'acqua, mi disse che aveva molta sete. Camminai per i corridoi dell'ospedale alla ricerca di un po' d'acqua, mi domandavo il perché Alexandra era contro di me. Sicuramente il motivo era Josh ma prima di quel giorno non era successo niente tra di noi, forse sospettava qualcosa. Mi considerava una sfigata quindi perché pensare che io e Josh avessimo una relazione, forse perché passava più tempo con me? Tante domande, zero risposte. Poi perché in quel momento e non prima? C'era sicuramente un motivo, non penso che mi voleva uccidere così a caso a scuola. Poteva benissimo farlo allo S.H.I.E.L.D. e invece no.

Dopo un po' di minuti, trovai una macchinetta e presi due bottigliette d'acqua: una per Josh e una per me. Quando ritornai nella stanza, ritrovai Josh seduto sul lettino. Posai la mia bottiglietta nel tavolino accanto alla porta, poi aprii la sua e avanzai verso di lui per porgergliela.

«Mary, devo confessarti una cosa... Penso che il motivo per il quale Alexandra ti ha attaccato sia io. Qualche giorno fa le ho detto del tuo segreto, le stavo spiegando il motivo per cui mi sono innamorato di te e probabilmente si è ingelosita. Sei arrabbiata con me?» rimasi immobile, non sapevo se essere felice perché si era innamorato di me o arrabbiata perché aveva svelato il mio segreto, nonostante lei lo sapesse già da tempo. Chiusi gli occhi per pochi istanti, decisi di prendere un bel respiro prima di lanciargli l'acqua addosso. Ero davvero arrabbiata, come aveva potuto? Se Alexandra non fosse stata Allison, avrebbe comunque scoperto il mio segreto e questo non mi andava a genio. Presi la mia bottiglietta lasciata sul tavolino qualche minuto prima e me ne andai, Josh mi chiese scusa parecchie volte e cercò di fermarmi ma io decisi di uscire comunque.

Mi incamminai verso l'ufficio di mio padre Phil, doveva dirmi qualcosa di molto importante. Arrivata trovai anche mio padre Tony, mia madre, Diana e il mio compagno di classe Tony, probabilmente era lì per Josh. Dopo di me entrò Alexis che sbiancò alla visione di Tony, non mio padre.

«Tu? No tu!» parlarono contemporaneamente e io scoppiai a ridere insieme a tutti gli altri. Ci dissero, sempre insieme, di smetterla ma io continuavo a ridere. La situazione era davvero buffa. Dopo qualche secondo apparsero Evangeline e Joanna, probabilmente erano lì per Josh ma avevano sbagliato stanza.

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