{Capitolo 11}

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«Qualcuno è entrato nel nostro server, dovete uscire da lì subito. Tra pochi minuti saremo sotto attacco» dopo averci avvisato, Diana ci fece segno di seguirla verso i jet per andarcene dalla struttura. Mentre correvo verso l'uscita, notai che Allison e Michael non c'erano più. Chiesi a Josh dove fossero ma lui mi disse di non preoccuparmi e che era meglio uscire da lì prima che le cose finissero male. Arrivata fuori, salì su un jet insieme a Josh che era abbastanza spaventato come me. Per lui era una situazione tutta nuova quindi era comprensibile la sua reazione, io, invece, certe cose le avevo già vissute. Chiesi scusa a Josh, se era in quella situazione era solo per colpa mia, lui mi disse di stare tranquilla perché non potevo mica sapere che proprio quel giorno ci sarebbe stato un attacco.

*Parla Evangeline*

Stavo girando per le strade di New York insieme a Joanna, entrambe stavamo bevendo un frullato di frutta: io alla pesca e lei alla pera. Stavamo parlando del più e del meno finché lei non tirò fuori l'argomento "Mary". Entrambe ci stavamo domandando cosa stesse facendo e perché non veniva più in giro con noi come una volta: nessuna aveva un risposta. Mentre pensavo a validi motivi, Joanna si fermò in mezzo alla strada con lo sguardo verso l'alto. Le chiesi cosa stesse guardando, lei puntò il dito in alto per poi urlare e correre: un elicottero ci stava per precipitare addosso. Il frullato mi cadde dalle mani e io iniziai a correre insieme alla mia amica, decidemmo di nasconderci in un vicolo. Sentivamo le urla della gente spaventata, lo eravamo anche noi. Oltre alle urla, si sentiva anche un altro elicottero ma questa volta atterrava tranquillamente. Dopo qualche secondo uscii dal nascondiglio e vidi che dall'elicottero scesero due ragazzi: una ragazza dai capelli neri e un ragazzo dai capelli castani. Mi guardarono e io rimasi immobile, vicino a me arrivò Joanna chec ercava di portarmi via tirandomi per un braccio. Ero così spaventata che non riuscivo a muovermi.

«Allora? Che avete da guardare? Smammate!» la ragazza iniziò ad urlare, stava camminando verso di noi visto che nessuna delle due aveva risposto alla sua domanda o si era mossa ma il ragazzo la fermò indicandole un jet che si stava avvicinando. Sfortunatamente era mal funzionate e si schiantò davanti all'elicottero, abbracciai Joanna dalla paura. La ragazza ci guardò per poi prendere un fucile dal mezzo con cui era arrivata e lo diede al suo amico, gli disse di ucciderci perché non voleva testimoni. Continuai ad abbracciare Joanna, pensavo che quella sarebbe stata la nostra fine. Ero davvero terrorizzata. A quanto pare il destino ci andava in contro e un campo di forza di fuoco spuntò dal nulla proteggendoci dal colpo di fucile: era arrivata Mary. Mi staccai dalla mia amica e la guardai a bocca aperta, non potevo crederci che era stata proprio lei. Forse ero più sorpresa che lei centrasse in tutto questo. Ci urlò di scappare, corsi verso casa mia insieme a Joanna senza pensarci due volte... una cosa che avrei dovuto fare qualche minuto prima.

*Parla Mary*

Avevo appena salvato la vita a due delle persone più importanti della mia vita. In quel momento non ebbi paura, volevo semplicemente salvare le mie migliori amiche. Allison iniziò a correre verso di me infuriata, sfortunatamente per lei cadde a terra subito dopo che io la colpì con una palla di fuoco. Michael corse da lei per aiutarla a rialzarsi mentre io aiutai Josh ad uscire dal jet che era caduto. Gli chiesi se stava bene e lui mi rispose di sì, subito dopo gli dissi di andare da Joanna e Evangeline per vedere se stavano bene.
«Cosa hai intenzione di fare, Sicury?» mi incamminai verso Michael e Allisons enza rispondere alla sua domanda, lo presi per il collo con l'intenzione di ucciderlo bruciandolo. Mi ero completamented imenticata che era super forte, infatti mi buttò a terra. Nonostante i dolori a tutto il corpo, cercai di rialzarmi il più velocemente possibile. Allison mi diede proprio un pugno in faccia buttandomi di nuovo giù, da quel momento non vidi più nulla.

...

Mi svegliai su un letto d'ospedale ancora dolorante, cercai di alzare un po' la testa per vedere dove ero ma il dolore mi bloccava. Avevo preso proprio una bella botta. Presi un bel respiro e decisi di alzarmi per prendere i miei vestiti che erano appoggiati nella poltrona di pelle bianca affianco a me, mi cambiai con calma e uscii dalla stanza. Alcuni infermieri cercarono di fermarmi dicendomi che era meglio se rimanevo a letto e che dovevo fare colazione ma io non li diedi retta, non avevo fame e poi dovevo assolutamente parlare con le mie amiche. Speravo di non averle perse per sempre.

Arrivai a scuola e vidi Joanna all'entrata, notai che era concentrata a guardare qualcosa sul suo cellulare.

«Hey, sai dov'è Evangeline? Devo parlare con entrambe» alzò gli occhi dallo schermo, per qualche secondo fissò un punto a vuoto e poi guardò me dritto negli occhi.

«Perché non ce lo hai detto? Avevi per caso paura?» era arrabbiata, si sentiva dal tono con cui mi parlava. Come biasimarla, anche io mi sarei arrabbiata. Non riuscii più a guardarla in faccia per la vergogna, girò i tacchi e se ne andò. Pochi istanti dopo la raggiunsi e iniziai a chiedere scusa, dissi che nemmeno io sapevo perché lo avevo tenuto nascosto proprio a loro che erano le mie migliori amiche. Chiesi scusa ancora un miliardo di volte finché entrambe non arrivammo in classe. Joanna, prima di entrare, mi disse che quella che ci era rimasta più male era Evangeline e quel giorno non era venuta ascuola perché non voleva vedermi. In quel momento mi sentii malissimo, non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere. La bionda entrò in classe e poi entrai anche io, mi sedetti al mio posto vicino a Josh che mi sorrise come se non fosse successo niente. Ricambiai, anche se forzatamente.

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