{Capitolo 10}

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Rimasi senza parole, ero davvero lusingata. Ero tentata di accettare l'invito ma non lo conoscevo e poteva essere anche un criminale, quindi rifiutai cercando di non ferirlo.

Mi allontanai prendendo il piatto di uno dei clienti che avevo servito precedentemente per poi andare verso Matilde che era la responsabile delle bevande, mentre preparava il cappuccino mi fissava. Le chiesi se c'era qualcosa che non andava, se avevo qualcosa in faccia. Nulla. Mi consigliò di sedermi con il ragazzo e di vedere come va, io ero ancora molto dubbiosa. Non volevo giudicare nessuno senza conoscerlo e poi quel ragazzo era davvero bello. Alla fine mi sedetti insieme di fronte a lui subito dopo avergli dato la bevanda. Iniziai a chiacchierare con lui e la cosa andò avanti per qualche settimana,f inché un giorno non ricevetti un'e-mail da Nick Fury.

"Agente Sicury,

la volevo informare sul fatto che suo padre Phil Coulson è di nuovo in vita e che se è vuole può tornare allo S.H.I.E.L.D., noi agenti l'accogliamo a braccia aperte.

Nick Fury."

Appena finì di leggere quella brevissima e-mail, scoppiai a piangere dalla gioia e lo dissi subito a mia madre Pepper e a mio padre Tony. Il giorno seguente andai subito allo S.H.I.E.L.D. per rivedere mio padre. Dal quel giorno non ebbi più notizie di Pietro: il ragazzo del bar. Speravo di rivederlo un giorno, chissà.

*Presente*

Alla fine della storia mi venne un nodo allo stomaco, forse il fatto di aver "lasciato" quel ragazzo senza lasciarli nemmeno un messaggio mi dispiaceva più del dovuto ma oramai erano passati anni dal quel giorno e forse lui si era già dimenticato di me.

Ritornai dagli altri e continuai ad allenarmi, volevo prepararmi al meglio per il test.

...

Passarono due settimane e quel giorno Josh sarebbe venuto a vedermi. Andai insieme a lui nella palestra, a quell'ora ancora non c'era ancora nessuno.

«Cominciamo?» si mise in posizione, era pronto per battersi con me però prima doveva cambiarsi. Gli lanciai una tuta che secondo me era della sua taglia, lui sbuffò e andò negli spogliatoio maschile per cambiarsimentre io, ovviamente, andai in quello femminile. Dopo pochi minuti uscii e notaio che lui era seduto a terra ad aspettarmi, si alzò appena mi vide lamentandosi del fatto che ci avevo messo un po' per cambiarmi. Mi scusai per poi rispiegargli le regole che gli avevo detto in precedenza, ovvero durante la camminata da scuola fino a lì.

«Combattiamo a mani nude, quindi niente poteri o armi. Sopratutto niente poteri o saresti in svantaggio»

«D'accordo, io sono pronto!» il combattimento era iniziato, come primo colpo lui cercò di tirarmi un pugno dritto in faccia ma io lo schivai... sfortunatamente finii a terra, mi aveva tirato un calcio sul ginocchio destro. Mi rialzai in pochi secondi e mi avvicinai di corsa alle spade che era appese al muro, ne presi una e la puntai contro di lui, dallo spavento si allontanò e cadde a terra. Cominciai a ridere, buttai la spada il più lontano possibile e mi avvicinai a lui dicendogli che non era così coraggioso come me lo immaginavo. Allungai il braccio destro per aiutarlo ad alzarsi e, dopo aver preso la mia mano, mi tirò così caddi sopra di lui. Iniziò a ridere anche lui, che stupidi che eravamo. Pochi istanti dopo apparse Diana per avvisarmi che era tutto pronto per l'addestramento. La seguii insieme a Josh in una stanza in cui al centro c'era una specie di macchina, se così potevo definirla, entrai in essa insieme ad Alexis, Michael e Allison. Josh mi guardava da fuori insieme a Diana ed altre persone che lavoravano lì.

«Ora attivo la macchina, pronti?» annuimmo, guardai Alexis e le sorrisi per poi prenderle la mano. Ero abbastanza agitata, nonostante fosse una semplice prova. Diana premé il pulsante più e più volte ma la macchina non partiva, Alexis mi chiese cosa stesse succedendo ma sfortunatamente non avevo una risposta in quel momento. Guardai Allison e Michael, non erano preoccupati come noi, anzi entrambi avevano un sorriso a trentadue denti. Non credevo che fosse semplice autocontrollo, sicuramente centravano qualcosa.

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