{Capitolo 5}

2.4K 136 5
                                    

Le dissi che quando sarebbe tornata a casa Stark avrebbe trovato una sorpresa, Mary si allontanò tutta entusiasta dopo aver ringraziato Tony.

*Parla Mary*

Passarono alcuni giorni, ero tornata da poco a casa ed ero molto felice. Appena entrata trovai nel salotto una scatola abbastanza grande: conteneva vestiti della mia marca preferita. Ringraziai subito i miei genitori, Pepper e Tony, e me li provai subito. Avrei voluto ringraziare anche mio padre Phil, sicuramente anche lui aveva collaborato al regalo, ma non c'era. Era allo S.H.I.E.L.D. che lavorava. Nonostante il regalo e l'assenza di mio padre, mi chiedevo sempre come mi fossi salvata da quell'incidente. Mi chiedevo anche cosa sarebbe successo se non fossi sopravvissuta, come avrebbero reagito le persone a cui tenevo di più... Decisi comunque di non pensarci più di tanto, l'importante è che ero viva e che potevo continuare la mia vita. Ogni tanto, però, i dubbi tornavano.

Prima di ricominciare a partecipare alla missioni mi sarei dovuta riprendere per bene e quindi l'unica cosa "normale" sarebbe stata la scuola. Sentivo ancora un po' di dolore, soprattutto alle braccia, ma in una scala da uno a dieci il dolore era tre quindi non potevo usare nessuna scusa per rimanere a casa. Non mi era mai piaciuto classificare il dolore con i numeri, per me esistevano solo gli aggettivi "piccolo" "medio" e "forte" per indicare quello che provavo.

Il giorno in cui sarei tornata a scuola mi alzai con molta calma, il braccio destro mi faceva ancora un po' male quindi preferivo non forzarlo. Non ero molto contenta di tornare a scuola, anche se avrei rivisto le mie amiche e Josh. Mi preparai e scesi per fare colazione, c'era mia madre ad aspettarmi seduta a tavola mentre beveva caffè.

«Papà?»

«Sta lavorando ad un nuovo progetto, non mi ha voluto dire quale. Dice che è una sorpresa... Speriamo una bella sorpresa» sorrisi per poi sedermi e, finalmente, fare colazione. Arrivata a scuola salutai le mie due migliori amiche mi saltarono addosso, erano davvero felici di vedermi. Mi facevano tante domande e io non sapevo come rispondere, non potevo dire niente riguardo allo S.H.I.E.L.D. e il lavoro che svolgevo. Meno male che a salvarmi fu la campanella, almeno ero obbligata ad entrare. Mi sedetti al mio posto subito dopo essere entrata in classe, cercai subito di fare qualche domanda a caso proprio per evitare di rispondere alle domande di prima. «Evangeline... come sta il tuo gatto?»

«Abbastanza bene, grazie di avermelo chiesto. Quello che non sta bene è il cane di Joanna, ovvero Perseo. Dice che abbia mangiato una barretta di cioccolato con la carta che l'avvolgeva...» lei stava continuando a parlare e io cercavo di stare anche attenta ma era appena entrato Josh e non smettevo di fissarlo. Nei giorni in cui ero stata a casa non ci pensavo tanto, pensavo che non mi piacesse più ma mi sbagliavo. Appena vidi il suo viso mi incantai come al solito, Evangeline notò che non ero attenta e così mi diede dei pizzicotti.

«Ahi!»

«Non ringraziarmi» Josh si sedette al suo posto e salutò tutti quanti per poi accorgersi che c'ero anche io. Era contento di vedermi, anche se avevo dei dubbi: era felice di vedere me oppure il mio tablet? Non mi diedi una risposta, preferivo ascoltare quello che mi diceva. Stavo molto attenta alle sue parole ma era appena entrata una persona che non potevo sopportare, ovvero Alexandra. Con quella sua area da falsa salutò tutti, compresa me.

«Mary, ti vedo in forma... Come stai?»

«Bene, ho solo un po' male al braccio»

«Passerà fidati, l'importante è che tu stia meglio. Eravamo tutti preoccupati per te visto che non venivi da giorni» ringraziai per poi alzarmi e salutare la prof di storia dell'arte che era appena entrata.

«Buongiorno ragazzi, ora facciamo l'appello e poi iniziamo la lezione» mentre la professoressa faceva l'appello, io presi il quaderno e il libro. L'unico libro che non si poteva mettere nel tablet. La professoressa iniziò a spiegare, io provavo a stare attenta ma tutto quello che era successo mi distraeva parecchio. Non smettevo di pensare alla missione e all'incidente, infatti la professoressa mi riprese un paio di volte, se non di più, e alla fine decise di mettermi una nota. Era la prima che prendevo quell'anno quindi non me la presi, anzi ero molto tranquilla. Sono cose che capitano. L'unica cosa che mi dava fastidio è che Alexandra continuava a dirmi che se volevo mi passava i suoi appunti e che la prossima volta dovevo stare più attenta. Mi aveva rotto talmente tanto che durante l'intervallo decisi di andare nel terrazzo della scuola a prendere un po' d'aria, però stare da sola fu peggio. Tutti i pensieri che avevo durante le lezioni si facevano più frequenti, mi venivano sempre più domande. Cercavo di convincermi che era semplice fortuna ma non ci riuscivo, iniziai a stressarmi. Odiavo quando mi facevo troppe domande riguardo a qualcosa, a volte iniziavo anche a piangere dallo stress. Fortunatamente non era in quel caso ma ero comunque arrabbiata.

«Mary...tutto bene?» era Josh, non so perché era lì e, per qualche strano miracolo, non volevo la sua compagnia in quel momento.

«Sì, tutto bene. Ora puoi lasciarmi da sola...»

«Sicura? Con me puoi parlare» io continuai dicendo che stavo bene ma lui insisteva. Non potevo mica dirgli del mio lavoro, dello S.H.I.E.L.D e tutto il resto. Lui continuava a fare domande, come Evangeline. Perché tutti volevano sapere i fatti miei? La situazione mi stava stressando anche perché lui si stava avvicinando e la sua presenza mi rendeva nervosa anche se fossi stata a casa con il pigiama a guardare serie tv sul divano. Ad un certo punto mi arrabbiai e gli lanciai un colpo di fuoco. Fortunatamente non lo colpì. Ma cosa mi era successo? Da dove veniva quel colpo? «Mary? Mi devi dire qualcosa?»

~ Lady Fire ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora