{Capitolo 14}

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Uscii dalla stanza di Josh molto arrabbiata, avevo litigato sia con lui sia conTony per la questione di Mary e Alexandra. I due pensavano che Joshnon aveva colpa, aveva agito d'istinto senza pensarci ma questo non lo faceva passare per innocente. I litigi non mi piacevano sopratutto con due stupidi come loro che non capivano di aver torto.

Entrai in casa e corsi nella mia stanza, chiusi la porta cercando di non romperla con la mia superforza e posai la borsa sulla scrivania. Dallo scaffale presi un libro della mia saga preferita, ovvero Percy Jackson, e mi sdraiai sul letto subito dopo essermi levata le scarpe, in quel momento volevo rilassarmi con un buon libro.

...

Passò una settimana dall'ultimo incontro con Josh e Tony, quel giorno avevo una verifica molto importante di una materia che odiavo con tutto il mio cuore: latino. Mi svegliai presto non solo per ripassare ma anche per l'ansia, non avevo paura di dimenticarmi tutto ma ero comunque agitata. Dopo una veloce ripassata, decisi di prepararmi per andare a scuola. Feci tutto il tragitto casa – scuola parlando con Mary per messaggio, anche lei si era svegliata nonostante avesse deciso di non andare a scuola. Era ancora scossa dal fatto che Josh avesse rivelato tutto, le dava più fastidio il fatto che lo aveva detto proprio ad Alexandra, che poteva essere una persona qualsiasi, e non che lei scoprisse il segreto, tanto lo sapeva già da molto tempo. Era passata una settimana anche dal suo ultimo incontro con Josh ma lei non se la sentiva di vederlo, forse io non capivo le questioni d'amore ma secondo me era il momento che lei tornasse a scuola. Arrivai a scuola e aspettai il suono della campanella.

*Parla Mary*

Erano le nove del mattino, ero sdraiata sul divano mentre guardavo la televisione e mangiavo schifezze, non avevo nessuno con cui parlare se non J.A.R.V.I.S. ma lui era solo un programma quindi non mi faceva molta compagnia.

«Mary...Mary... Mary!» J.A.R.V.I.S. cercò di attirare la mia attenzione, gli chiesi cosa volesse da me. Mi rispose dandomi il consiglio di fare una passeggiata per la città, oramai ero sul divano da troppo tempo. Sbuffai e feci finta di non ascoltarlo, lui decise di spegnere la televisione per farmi alzare. Riuscì a raggiungere il suo obbiettivo, mi alzai e andai nella mia stanza per preparami. Presi la borsa e un po' di soldi, il telefono, le chiavi di casa e anche una pistola nel caso servisse, poi salutai J.A.R.V.I.S. e uscii di casa. Era strano salutare un programma che controllava l'intera casa ma abitavo già da un po' e quindi mi ero abituata.

Camminai per qualche ora ed ero già stanchissima, era strano che io fossi un'agente dello S.H.I.E.L.D. visto che dopo due secondi non riuscivo più a reggermi in piedi. Mi fermai per qualche minuto per riprendermi quando sentii delle urla, provenivano dalla mia scuola ma non capivo il perché. Qualche professore aveva deciso di fare una verifica a sorpresa? Oppure avevano annunciato la settimana delle interrogazioni no-stop? Sfortunatamente niente di tutto questo, era molto peggio. Entrai di corsa cercando di muovermi in mezzo alla folla che si era formata, tutti che scappavano e io che non capivo ancora il perché. Non so come, incontrai Evangeline e Joanna. Anche loro stavano scappando ma io le fermai per pochi secondi chiedendo spiegazioni. Mi dissero che per colpa di Alexandra l'Hydra era entrata, le ringraziai e poi dissi a loro di andarsene il prima possibile e di chiamare sia mio padre Tony sia mio padre Phil, fortunatamente avevano i loro numeri. Joanna corse verso l'uscita sparendo tra la folla e Evangeline fece lo stesso. Io, invece, cercai di arrivare nell'aula in cui la mia classe si trovava pochi minuti prima. Speravo che Josh e Tony se ne fossero già andati, speravo di non trovarli distesi a terra senza vita. Arrivai al terzo piano e mi incamminai verso l'aula che stavo cercando, tutti se ne erano già andati infatti nel corridoio non c'era nessuno... Almeno così pensavo. Notai che c'era un agente dell'Hydra a pochi passi da me, non feci in tempo a nascondermi che mi puntò la pistola contro. Lo uccisi in pochi secondi grazie ad uno dei miei colpi di fuoco. Poi entrai nell'aula e mi nascosi vicino alla porta, dovevo preparare la pistola visto che avevo deciso di usare quella per un po'.

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