{Capitolo 2}

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Mentre la professoressa faceva l'appello, io prendevo le mie cose dalla borsa. «Sicury» era così che i professori mi chiamavano. "Sicury" era il cognome di mia madre e, nonostante non la conoscessi, volevo che almeno il suo cognome fosse ricordato in qualche modo.

«Presente!» risposi per poi parlare con Evangeline sull'uscita di alcuni nuovi film. La lezione cominciò dopo qualche minuto.

...

Erano le 14.15 ed ero appena arrivata a casa per mangiare con mio padre Tony. Lo chiamavo Papà T per non confondermi con mio padre Phil. Avevo 16 anni quando Phil morì nella guerra di New York per colpa di Loki ed ero molto sorpresa quando Tony disse di volermi adottare. Pensavo che sarei rimasta sotto la custodia dello S.H.I.E.L.D. ma forse vedeva sé stesso da giovane in me, anche lui era stato adottato.

«Sono a casa» posai le mie cose sul divano e camminai verso la cucina per vedere cosa mi aveva lasciato Pepper da mangiare. Dopo qualche minuto arrivò mio padre Tony per salutarmi, sicuramente era nel suo laboratorio a creare qualche nuova armatura per Iron Man.

«Come è andata oggi?»

«Tutto bene, come al solito» risposi prendendo un piatto e un bicchiere. «Stavo pensando... Quando è quell'importante interrogazione di storia?» per colpa di quella domanda quasi non facevo cadere le cose. Me ne ero totalmente dimenticata e se prendevo un altro brutto voto ero finita, non era il mio forte.

«Tra una settimana, mi sto preparando ovviamente» stavo mentendo, non avevo letto neanche la prima pagina. Mi sedetti e iniziai a pensare a come avrei fatto a studiare più di dieci pagine in poco tempo mentre mangiavo il mio panino, era l'unica cosa che potessi mangiare visto che nel frigo non avevo trovato nulla.

«Brava. Ah, stasera io e tua madre non ci saremo quindi se esci di casa prendi le chiavi»

«Va bene, grazie di avermi avvisato. Probabilmente andrò da Phil, devo dirgli una cosa».

Dopo pochi minuti finì di mangiare e andai nella mia stanza per studiare qualcosina ma mi addormentai pochi secondi dopo. Non sopportavo storia, la trovavo noiosa e difficile. L'unico capitolo che si salvava erano gli egiziani ma sfortunatamente li abbiamo saltati e siamo andati avanti. Qualche ora dopo mi svegliai, mi alzai e mi sistemai un po'. Non ero per niente un bel vedere. Mi misi le scarpe, presi le chiavi e uscì di casa. Mi incamminai verso la struttura segreta dello S.H.I.E.L.D mentre pensavo alle parole da dire a mio padre. Ero stufa delle solite missioni da principiante, volevo qualcosa di più serio come infiltrarmi nella struttura dell'Hydra e non solo in qualche loro nave. Volevo battermi direttamente con il nemico, sarebbe stata un'avventura emozionante e sicuramente un enorme passo avanti per me come agente. Arrivai e salutai tutti per poi dirigermi verso l'ufficio di mio padre. La porta era chiusa, sicuramente era lì dentro ad organizzare alcuni documenti. Bussai, aprii la porta e entrai.

«Ciao Mary,  siediti pure» lui posò una pila di fogli sulla sua scrivania mentre mi stavo sedendo sulla sedia di pelle nera.

«Papà, puoi sederti un attimo? Ti devo parlare, è importante» lui si sedette e io iniziai a parlare. Gli spiegai che mi sentivo pronta per compiere una missione molto più importante delle solite e che gli insegnamenti di Natasha e di May erano serviti a qualcosa. Alla fine del discorso sorrisi sperando che mi dicesse sì e che mi assegnasse subito una missione.

«Impossibile. Non ti metterò in pericolo, sarebbero delle missioni più grandi di te»

«Allora perché hai chiesto a May di allenarmi? Per divertimento?»

«Ne parliamo un altro giorno, ok?» qualcuno bussò alla porta, era uno degli agenti che aveva delle informazioni importanti per mio padre.

«Ciao Mary» ricambia il saluto con un sorriso.

«Coulson, abbiamo scoperto una delle basi segrete dell'Hydra. È una delle principali»

«Perfetto, preparate i jet e chiamate gli agenti disponibili. Partiamo subito» appoggiai un braccio sulla scrivania sbuffando, sarei voluta andarci anche io. Mio padre mi guardò, stava pensando a qualcosa. In quel momento avrei voluto avere la telepatia, almeno avrei capito cosa gli passava per la mente.

«Mary...Preparati, vieni anche tu. Non farmi pentire di aver cambiato idea» sorrisi e mi alzai subito a prepararmi, decisi di andare con i vestiti che avevo addosso e di non mettermi una delle mie tute da missioni visto che erano più per fare scena. Presi anche una SIGSauer P220 e mi diressi verso uno dei jet con cui saremo partiti.

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