Le settimane successive a casa Swift furono più o meno normali tranne per il fatto che si sentiva che c'era una grande eccitazione. Althea incominciò a leggersi vari racconti su Hogwarts, doveva essere davvero fantastica, con il suo giardino, il suo lago, la sua foresta, certo la foresta era proibita.. ma cosa importava? E poi arrivò il 31 agosto, era un giorno normalissimo per chiunque ma Althea e Romilda si apprestavano a fare una cosa non tanto normale. Vestite di tutto punto le due donne entrarono in salotto dove era presente un grande camino, Romilda prese un vaso che era pieno di cenere "Allora, ti ricordi come si usa la Polvere Volante?" Chiese ad Althea. "Certo che me lo ricordo" rispose la ragazza. La Polvere Volante era un modo veloce per spostarsi usato ai maghi. Althea prese una manciata di cenere e la gettò sul camino spento dove esplose una vampata di fuoco verde. Subito lei si buttò dentro al camino urlando "Diagon Alley". Si sentì come se il suo corpo venisse aspirato, e risalì il camino con uno schiocco, ricordandosi di tenere i gomiti ben attaccati al corpo (per non urtare i muri) e gli occhi semichiusi (per la polvere), fino a che non sentì che stava rallentando e vide il camino di uno dei negozi di Diagon Alley. Ci mise un piede dentro ed ecco che si ritrovò catapultata fuori dal camino, piena di cenere ma finalmente a Londra, nell'unico posto dove si possono comprare tutti gli attrezzi per una scuola di magia. Poco dopo sbuca fuori dal camino anche Romilda, tutta intenta a sbattersi l'abito per levarsi il nero di dosso. Althea la sentì borbottare "Mamma mia.. questo mondo dei maghi.. e nelle mie condizioni.. se solo potessi avere quei maledetti soldi".
La ragazza sorrise, Romilda le aveva fatto così tanto male nella vita che quando riusciva a sentirla lamentarsi un po' per le sue condizioni non riusciva a trattenere un sorriso.
"Dobbiamo prendere i soldi giusto?" Chiese ad alta voce Romilda.
Althea annuì, la banca dei maghi, la Gringott, si trovava proprio lì, a Diagon Alley. "Dobbiamo chiedere informazioni però.. non so dove si trovi".
"Buongiorno signore. Scusate, non ho potuto fare a meno di sentire. Cercate la Gringott giusto? È la vostra prima volta qui a Diagon Alley?" La signora che aveva parlato stava davanti a degli scaffali e si capiva chiaramente che era una strega. Indossava una veste lunga fino ai piedi, viola sul rosso, e portava sul capo un grande cappello a punta. Doveva avere più o meno quarant'anni, e sembrava gentile. "Oh si. Grazie signora" disse Romilda "stavamo cercando proprio la Gringott. La mia figliastra inizia Hogwarts quest'anno è quindi non eravamo mai venute qui" poi appoggiò una mano sulla spalla di Althea sorridendo amabilmente. La ragazza si accigliò. Ma come si permetteva di essere così gentile con lei davanti agli altri quando in realtà era così odiosa. Ma decise di fare buon viso a cattivo gioco. Sorrise anche lei è disse "Si hai proprio ragione Romilda. La signora qui è davvero simpatica. Perché non ti fermi a parlare con lei mentre io vado in giro?". Romilda capì al volo che la ragazza voleva liberarsi di lei ma, invece, la strega non sembrava essersene accorta perché annuiva entusiasta. "Mi sembra una bella idea Althea" esordì la matrigna "Ma neanche io ho mai visto Diagon Alley e ci tengo a visitarla". E con questo si fecero dare le istruzioni per la banca e uscirono dal negozio.
Le uniche sensazioni che Althea riuscì ad esprimere erano stupore e gioia. Tutto era fantastico. Lo spettacolo si sviluppava su di una lunga via piena di negozi e tutt'intorno c'era gente vestita come la strega all'interno. Sopra al negozio più vicino c'era un'insegna che diceva 'Calderoni. Tutte le dimensioni. Rame, ottone, peltro, argento. Autorimestanti. Pieghevoli'.
"Calderoni" disse sottovoce Romilda, evidentemente impressionata da tutto quello che vedeva in giro.
"Sì, credo che me ne servirà uno per andare a Hogwarts" rispose Althea estraendo da una tasca la lettera della scuola che poi passó alla matrigna.
Romilda impallidì alla vista di tutto quello che c'era da comprare "Il tutto costerà una fortuna".
"I soldi ce li ho" ribattè Althea irritata. Non sopportava quando Romilda illudeva ai suoi soldi come se potesse disporne e fosse una grande sacrificio spenderli, i soldi che aveva cercato di rubare, il motivo per cui era diventata moglie di suo padre.
Ma non si soffermó molto a pensarci, l'emozione di essere a Diagon Alley era troppo, voleva vedere tutto, tutte le vetrine gli oggetti magici. Si avvicinò ad un negozio attratta dal capannello di gente che si era creata "È uscita la nuova Nimbus Duemila Uno". "Dicono che sia meglio anche della Nimbus Duemila". Althea si avvicinò incuriosita lasciando da sola Romilda in mezzo alla spada. L'oggetto esposto era una scopa volante di ottima fattura ed era bellissima con i ramoscelli ordinati e il manico nero affusolato. Se ne innamorò ma si costrinse ad andare via, dopotutto nella lettera era specificato che ai ragazzi del primo anno non era permesso possedere scope personali. Così tornò a guardarsi attorno. Notò che alcuni negozi vendevano abiti, altri telescopi o libri e strani strumenti d'argento. Alcuni vendevano anche penne d'oca, pergamene e boccette di pozioni.
"Questa deve essere la Gringott" disse ad un tratto Romilda.
Erano giunte ad un edificio bianco come la neve che svettava sopra le piccole botteghe. Ritto in piedi, dietro ad un portone brunito, con addosso un'uniforme scarlatta e oro, c'era.. un essere basso, molto più di Althea con dita e piedi molto lunghi. Poi la ragazza ricordò, aveva sentito che alla Gringott lavoravano i goblin, dovevano essere quegli esseri. Salirono i gradini di pietra candida ed il goblin si inchinó al loro passaggio. Ora si trovavano di fronte ad una seconda porta, questa volta d'argento, su di essa erano incise le parole:Entra straniero, ma ti ricordo
Cosa aspetta a chi è ingordo.
Chi prende senza meritare
Molto cara la dovrà pagare.
Quindi se cerchi nei sotterranei qui da noi
Tesori che non sono tuoi,
Sta' attento, ladro, sei avvisato:
Ben altro che un tesoro ti sarà riservato.Althea sentì la sua matrigna deglutire leggendo le parole, era diventata ancora più pallida. Dopotutto lei aveva tentato di rubare e la punizione era stata piuttosto grave.
Quando attraversarono la porta si ritrovarono in una stanza di marmo immensa piena di grandi scranni dove centinaia di goblin stavano lavorando.
Althea e Romilda si avvicinarono ad un bancone.
"Buongiorno" esclamò Romilda ad un goblin che in quel momento era libero "Siamo venute a prelevare un po' di soldi dalla camera blindata di Althea Swift".
"Avete la chiave signora?".
"Dovreste averla voi. È la chiave della vecchia cassaforte di Nelly Swift.. quella stregata".
"Ah è quella. Lo sa che succede se lei, signora, non è Althea Swift vero?" Chiese il goblin dubbioso.
"Infatti non sono io Althea. È lei" rispose indicando la ragazza "e si, siamo a conoscenza della maledizione scagliata su di essa".
"Molto bene. Vado a prenderla". E detto questo il goblin scomparve, ma ritornò poco dopo con una chiave che consegno alla ragazza "Molto bene. A quanto pare lei è davvero la signorina Althea Swift. Molto bene. Qualcuno vi accompagnerà. Rudolck!" Chiamò.
Rudolck era un altro goblin che ci condusse fuori da una stanza. Althea rimase sorpresa di trovare un tunnel di pietra illuminato da torce, dopo tutto il marmo della stanza precedente. Scendeva ripido e scosceso e per terra c'erano delle rotaie. Rudolck fischiò e un carrello arrivò sferragliando.
"Dobbiamo salire su quel coso?" Chiese ansiosa Romilda. Il goblin si limitò a dire "dopo di voi". Così sia Althea, per niente spaventata anzi eccitata, sia Romilda salirono sul carrello traballante e partirono.
Il percorso era tortuoso e il carrello andava a tutta velocità girarono a destra e a sinistra ma Althea perse presto il conto. Sapeva solo che stavano scendendo. Ad un certo punto il carrello si fermò e quando scesero il colorito di Romilda virava al verde.
"Signorina Swift. La prego di mettere qui la chiave". Rudolck indicava una grande porta di metallo che sembrava molto resistente. Althea posizione la chiave nel buco e fece scattare la serratura. Una nube di polvere uscì dalla stanza ma dietro di essa c'era un vero e proprio tesoro: mucchi di monete d'oro, d'argento e bronzo.
"Tu sei nuova giusto? Lo sai cosa sono questi soldi?" Chiese il goblin.
Althea negò con la testa e il goblin le spiegò pazientemente il valore dei galeoni, delle falci e degli zellini.
Althea si affrettò a raccogliere varie monete fino a riempire le tasche. Poi uscì e tutti insieme risaliamo sul carrello.
"Non.. non si potrebbe andare più piano?" Chiese Romilda con un filo di voce.
"Mi dispiace signora. Ha una marcia sola". E ripartirono.**
Grazie mille per la lettura e perdonatemi se il capitolo è un po' lunghetto ma non sapevo dove tagliarlo altrimenti.
Commentate. :)
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Hogwarts
FanfictionPotrebbe essere solo una storiella tanto per scrivere ma sono una amante di Harry Potter e non potevo non scrivere la mia storia