La cerimonia dello Smistamento

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"Primo anno. Primo anno da questa parte prego". A parlare era stato un omone gigantesco, alto minimo come due persone normali e grosso altrettanto. Aveva una lunga barba ispida e capelli folti e sul suo viso brillavano due piccoli occhi neri.
"Lui è Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts" sussurrò Ginny all'orecchio dell'amica, poi si diresse verso di lui e Althea lo seguì, sgomenta.
"Oh. Tu devi essere una Weasley" esclamò l'omone quando le vide avvicinarsi.
"Sì. Il mio nome è Ginny e lei è Althea" si presentò sicura la ragazza.
Althea invece si guardò intorno, c'erano un sacco di suoi coetanei e tutti avevano in viso un'espressione sgomenta o eccitata.
Hagrid esclamò sorridendo "Ginny e Althea, bei nomi. Benvenute a Hogwarts" dopodiché tornò a chiamare a gran voce gli studenti del primo anno.
"Beh è simpatico no?" Esclamò Ginny.
"Sì dai.. non è male" rispose Althea che ancora lo guardava stupita della sua grandezza.
Passò ancora qualche minuto prima che Hagrid sbottasse "Molto bene. Dovremmo essere tutti. Primo anno, seguitemi".
E così il gruppo si diresse per un sentiero stretto e tortuoso che passava in mezzo a degli alberi, fino a che non arrivarono sulle rive di un enorme lago nero sul quale galleggiavano un sacco di zattere.
Ma l'attenzione di tutti era attirata da un enorme castello con le finestre illuminate che stava all'altra sponda del lago lievemente rialzato. Era pieno di torri e torrette e sul davanti aveva un enorme portone. Hogwarts.
Tutti i ragazzi esclamarono eccitati e lo indicarono entusiasti.
"Non più di quattro per barca. Su forza salite. Si parte" tuonò Hagrid riportando l'attenzione del gruppo sul lago.
Un po' alla volta ogni alunno prese posto su una barca e quando tutti si furono sistemati quelle partirono, senza nessuno che le trainava o le spingeva.
Nessuno parlava, le barche fendevano l'acqua e l'unico rumore che si poteva sentire era un leggero sciabordio.
Tutti erano in ammirazione del palazzo e si protendevano in avanti sulle chiatte, come se questo potesse farle andare più veloce.
Quando attraccarono sull'altra riva e tutti furono scesi si avviarono verso il grande portone di quercia dove Hagrid bussò.
Il portone si aprì immediatamente su una enorme sala di ingresso, in fondo si vedevano quattro grandi clessidre vuote.
Da una parte c'erano ampie scale in marmo che portavano ai piani superiori, tutto attorno c'erano delle porte e, da una, si sentiva un gran brusio.
Al centro della stanza stava una strega alta dai capelli scuri e un viso severo. Sembrava una persona inflessibile.
Vestiva una lunga tunica verde e attendeva il gruppo di studenti con sguardo fisso, dietro a degli occhiali squadrati.
"Gli allievi del primo anno, professoressa MacGonagall" esclamò Hagrid indicandoli.
"Molto bene" esclamò la strega "Grazie Hagrid, da qui in poi me ne occupo io".
La professoressa MacGonagall fece scorrere il suo sguardo su tutto il gruppo. Poi esordì "Cari studenti, benvenuti a Hogwarts. Presto il banchetto di inizio anno comincerà ma prima parteciperete alla Cerimonia dello Smistamento. È una cerimonia molto importante perché deciderà a quale casa farete parte: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde. La vostra casa sarà la vostra famiglia per i prossimi anni, mangerete assieme, dormirete assieme e farete lezione assieme. Ogni buona azione farà prendere punti alla vostra casa e ogni trasgressione li farà perdere. I punti verranno segnalati dalle clessidre" e indicò le grandi clessidre alle sue spalle. "E alla fine la casa con più punti vincerà la coppa delle case.
Seguitemi, ora inizierà la Cerimonia dello Smistamento".
E detto questo si diresse verso la porta li a lato da dove proveniva il rumore e la spalancò entrandovi, il gruppo la seguì.
Si trovarono in una stanza immensa, ancora più grande di quella precente e gremita di persone, tutti gli studenti erano seduti a tavola, per l'esattezza su quattro tavoli che occupavano tutta la stanza. Il soffitto era stellato, anzi era come se non ci fosse, sembrava di guardare il cielo, ma doveva essere una magia. Sul fondo stava un grande tavolo dove erano seduti tutti gli insegnanti e al centro quello che doveva essere il preside.
In fila indiana i ragazzi del primo anno entrarono in sala e camminarono in mezzo ai tavoli, tra gli studenti che li indicavano, ridevano e chiacchierarono.
Althea si sentì un po' a disagio ma presto raggiunsero il tavolo in fondo e si fermarono.
La professoressa MacGonagall invece proseguì fino a che non prese uno sgabello e un cappello. Si avvicinò e li pose davanti al tavolo, così che tutti potessero vederlo.
Il cappello prese vita e iniziò a parlare. Si a parlare! Alcuni ragazzi vicino ad Althea sussultarono, altri indietreggiarono. Il cappello parlò delle epoche passate, dei fondatori della scuola e dei diverbi tra essi. Parlò della sua stessa creazione e disse il suo scopo: sarebbe stato lui a determinare la casa a cui sarebbero appartenuti.
Quando finì la MacGonagall si fece avanti e prese la parola "Ora chiamerò ognuno di voi per nome. Colui che viene chiamato si faccia avanti ed indossi il cappello. Creevey Colin".
Si fece avanti un bambino piccolo e mingherlino, era agitato e rischiò di cadere nel tragitto che lo portava al cappello. Si sedette sullo sgabello e la professoressa gli mise il cappello in testa che gli calò fin sopra gli occhi.
Passarono due minuti o poco più prima che il cappello annunciasse 'GRIFONDORO'.
Uno dei tavoli scoppiò in un grande applauso e Colin si diresse contento verso i propri compagni.
La scena si ripeté parecchie volte. C'era chi andava a Tassorosso, chi a Corvonero e chi a Grifondoro. Due ragazze finirono a Serpeverde e una di loro era Daishan Kane.
Ad un certo punto la MacGonagall chiamò "Swift Althea".
Althea iniziò a sentirsi le gambe molli e sentì il sudore ghiacciarsi sul collo.
"Buona fortuna" le sussurrò Ginny dietro di lei.
Althea deglutì e iniziò a camminare.
Quando ebbe raggiunto la MacGonagall si sedette sullo sgabello e il cappello le fu posato in testa, davanti agli occhi. Cadde nel buio.
Bene bene che cosa vedo qui. Disse una voce nella sua testa.
Una grande intelligenza, ma anche un cuore coraggioso. A Corvonero apprenderai molte cose e a Grifondoro sarai apprezzata.
Eppure in te vedo furbizia e ambizione, un passato oscuro pieno di rabbia e dolore. Serpeverde ti aiuterebbe nella via della grandezza, dopotutto fa parte del tuo passato.
Althea rabbrividì e le vennero in mente le parole di Ollivander 'Questa è una bacchetta difficile da controllare e che farà grandi opere sia nel bene che nel male. Starà a te decidere come direzionare i suoi poteri'.
E poi quelle di Ginny 'E poi ci sono Serpeverde. Per quanto furbi ecc. sono la casa che ha dato alla luce più maghi oscuri. Tu-sai-chi veniva da li'
Oh tu temi di diventare malvagia disse il cappello beh questo non è compito mio stabilirlo ma ti consiglio di stare attenta. Compagni infimi ti troverai accanto e sulla brutta strada tenteranno di condurti. Potresti essere una benedizione per la tua casa, una luce nell'oscura ignoranza in cui versa. Questo perché io ti metto a "SERPEVERDE".

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