Serpeverde

132 8 0
                                    

Il cappello le fu tolto dalla testa.
Uno dei tavoli della sala era scoppiato in un grande applauso con gente che fischiava e batteva le mani.
Althea era paralizzata, i suoni le arrivavano ovattati alle orecchie, le sembrava di essere in una bolla d'acqua. Senza rendersene conto si era alzata e si stava dirigendo al suo tavolo, dalla sua casa. Lo sguardo le cadde su Ginny, aveva la bocca spalancata e la guardava stupita.
Althea distinse lo sguardo, era arrivata tra i suoi nuovi compagni e aveva preso posto vicino a Daishan.
"Ciao Althea. Sono felice che tu sia stata assegnata alla casa più nobile" le sorrise.
Althea riuscì solo a sorridere e a rispondere "Sì certo grazie a tutti".
Poi l'attenzione di tutti fu spostata nuovamente allo Smistamento.
Un'altra ragazza fu assegnata a Serpeverde, Misha Warner, Ginny fu mandata a Grifondoro.
La professoressa MacGonagall arrotolò la pergamena e portò via cappello e sgabello.
Ma subito dopo il preside si alzò, era un uomo anziano con una lunga barba argentea. Indossava degli occhiali a mezzaluna su un naso storto e portava una elegante tunica blu notte. Allargó le mani e parlò "Benvenuti. Benvenuti cari studenti, nuovi e vecchi. Non voglio prolungare oltre la vostra attesa. Riempite allora le vostre pancie con il nostro ottimo cibo. Ho solo quattro parole da dire. È ora di mangiare".
E detto questo si sedette e i piatti d'oro su tutti i tavoli si riempirono.
"Mangiate Serpeverde. Rinvigoritevi".
Althea si girò e si trovò davanti ad un.. un.. fantasma? Si era indubbiamente un fantasma, traslucido, fluttuava da terra e oltrepassava le cose.. considerato che ora era per metà dentro al muro. La sua veste era ricoperta di macchie che assomigliavano terribilmente a...
"Lui è il Barone Sanguinario" disse una ragazza probabilmente del sesto anno che stava seduta accanto ad Althea "Lui è il fantasma della nostra casa e.. non chiedergli mai come si è macchiato di sangue.. diciamo che non approva. Già che ci sono mi presento sono Gemma Farley, prefetto della nostra casa. Vi indico anche il nostro insegnante direttore. Il suo nome è Severus Piton, insegna pozioni.. è quello con i capelli lunghi e neri al tavolo".
Althea guardò subito nella sua direzione, il professor Piton era un uomo alto e magro, dalla pelle pallida. Il suo viso scarno era circondato da lunghi capelli neri e untuosi che gli arrivavano alle spalle. Osservava la stanza ispezionandola con lo sguardo, i suoi occhi erano due pozzi oscuri, neri come inchiostro... come quelli di Althea.
Ad un certo punto si alzò, anche la sua veste era completamente nera, uscì dalla stanza con passi veloci.
Althea tornò al suo piatto, dopotutto aveva veramente fame.
Daishan al suo fianco non la smetteva di parlare.. non assomigliava alla ragazza del treno "La mia famiglia ha la magia nelle vene da generazioni, sono una Purosangue e ne vado fiera. Dopotutto se noi abbiamo la magia e i babbani no ci sarà un motivo".
Molti assentirono, altri risero.
Ma presto tornarono a mangiare.
Quando tutti ebbero finito e si furono riempiti per bene, gli avanzi dai piatti scomparvero di colpo e sulla sala cadde il silenzio.
Il preside si alzò di nuovo "Ora che ci siamo sfamati tutti ho da fare solo qualche annuncio. Per i ragazzi del primo anno, e faccio bene a farlo presente anche a qualcun'altro, voglio dire che l'accesso alla foresta è proibito. È proibito fare magie nei corridoi e uscire dalle sale comuni la notte. Ci sono poi una lunga serie di vietazioni che non starò qui a dirvi. Potrete aggiornarvi andando a vedere l'elenco nell'ufficio del signor Gazza. Grazie per l'attenzione e buona notte a tutti".
Aprendosi un varco tra la massa di corpi, gli studenti di Serpeverde seguirono Gemma Farley fuori dalla sala grande.
La casa di Serpeverde scese per delle scale fino a che non raggiunsero i sotterranei, i corridoi erano di pietra illuminati da torce. "Memorizzate la strada, vi conviene" disse Gemma Farley, girando dietro un angolo.
Girarono e scendevano, ancora e ancora, fino a che ad un certo punto non si fermarono davanti ad una parete di pietra.
Gemma aspettò che tutti i ragazzi del primo anno avessero raggiunto la parete prima di dire "Qui c'è l'ingresso alla sala comune. Per entrare bisogna dire la parola d'ordine che è Veritaserum".
Una porta di pietra si aprì nella parete scorrendo di lato e il gruppo entrò.
Althea rimase stupefatta da ciò che vide.
La sala comune era un vero sotterraneo, si trovava sotto il lago perché dalle lunghe e strette finestre si vedevano le creature acquatiche che nuotavano.
Ad illuminare la stanza, però, c'erano degli enormi lampadari in ferro circolari che scendevano dal soffitto spendendo nella stanza una luce verdastra molto rilassante. Era arredata con divanetti e poltrone in pelle nera situate attorno ad un grande tavolo di legno al centro e sparse in giro per la stanza.
Il pavimento era ricoperto da un enorme tappeto verde e argento con sopra ricamato lo stemma Serpeverde.
Tutta la parete era di legno di mogano e la parte alta era ricoperta di quadri e ritratti.
L'unica fonte, più che sufficiente, di calore era un colossale camino in marmo abbellito da statuette, serpenti e teschi.
A est era situata una grande libreria piena di libri e manoscritti.
A destra e a sinistra c'erano due scale a chiocciola in mogano che probabilmente portavano ai dormitori. Anche lì nel guardamano erano intarsiati dei serpenti.
Gemma Farley indicò ai ragazzi il loro dormitorio e fece alle ragazze altrettanto.
Althea si diresse alla scala a chiocciola e la salì con gli occhi che le si chiudevano, era stanchissima.
Sopra alla scala c'era un corridoio che affacciava a delle stanze, raggiunse la porta con su scritto "Primo anno" e la aprì.
Il dormitorio era molto elegante e accogliente con antichi letti a baldacchino, tende in seta verdi e copriletti ricamati con fili d'argento.
Arazzi medievali ricoprivano le pareti mostrando le gesta di Serpeverde famosi. Dal soffitto pendevano candelabri d'argento: la luce era più diffusa che in sala comune.
Dalle finestre si vedevano gli abissi del lago.
Dietro ad Althea comparvero anche Daishan e le altre due ragazze. Entrarono tutte in camera e chiusero la porta. I loro bauli erano già stati posizionati davanti ai loro letti.
Nessuno disse niente, erano troppo stanche, si cambiarono e si buttarono a letto.
Althea si addormentò con lo sciabordio dolce del lago che sbatteva contro le finestre.

HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora