Hogwarts Express

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Il mattino dopo Althea si svegliò alle cinque ma era troppo eccitata e nervosa per riaddormentarsi. Si alzò e si infilò i jeans, non voleva arrivare a King's Cross vestita da strega: si sarebbe cambiata poi, in treno.
Verificò un'altra volta di avere tutto quello che le serviva e di aver messo tutti i libri nel baule.
Costrinse una svogliata Lalima ad entrare nella sua gabbia (solo con la promessa che sarebbe stata libera una volta nel treno) e prese il biglietto dell'Hogwarts Express che si trovava dentro la busta di ingresso alla scuola. Lesse il biglietto: il treno sarebbe partito alle 11 dal binario 9 3/4. Cosa? Binario 9 3/4? Althea lesse un'altra volta il biglietto per essere certa di aver capito bene. Ma a quanto pareva era proprio così, il binario era 9 3/4. Si sedette sul letto e iniziò a pensare a cosa voleva dire. Ma dopo un po' si arrese e si mise a camminare per la stanza in attesa che si svegliasse Romilda.
Due ore dopo erano partite.
Raggiunsero King's Cross alle dieci e mezza. Romilda aiutò Althea ad appoggiare il suo baule sul carrello e insieme si avviarono in cerca della fermata. Ma la fermata non esisteva. C'era la fermata 9, e poi la fermata 10.
Althea si fermò di botto chiedendosi come fosse possibile.
Romilda la guardò con sguardo di superiorità "Non sai come arrivare alla fermata vero?" Chiese con voce odiosa.
"Beh se tu lo sai che cosa aspetti a dirmelo?" Rispose Althea seccata.
"Me l'ha detto quella strega, quella Weasley, una settimana fa. Devi passare attraverso il muro del binario 9 e del binario 10. È così che si raggiunge il binario 9 3/4" la bocca di Romilda si aprì in uno sgradevole sorriso.
Ad Althea sembrò una cosa stupida. Aveva il sospetto che la sua matrigna volesse farla schiantare sul muro tanto per farsi due risate.
Non hai altra scelta. Sono già le dieci e cinquanta. Tra dieci minuti parte il treno. Le disse Lalima dalla sua gabbia.
Althea assentì con lei, non aveva altra scelta. Si voltò verso la barriera, sembrava solidissima.
Afferrò il carrello con entrambe le mani e si mise a spingere. Era vicina al muro.. se voleva poteva ancora fermarsi.. no, ora sarebbe stato impossibile frenare.. ecco, c'era quasi.. Althea chiuse gli occhi preparandosi al colpo, ma quello non venne. Li riaprì e davanti a sé vide un grande binario, pieno di persone in tunica e di ragazzi con grandi bauli. Si voltò e la dove doveva esseri la barriera c'era un grande arco in ferro con su scritto 'Binario 9 3/4'. Ce l'aveva fatta.
Una grande locomotiva rossa stava sui binari e in grandi lettere portava scritto Hogwarts Express.
Poco dopo arrivò anche Romilda dietro di lei. Althea la salutò in fretta, non aveva voglia di passare un singolo secondo in più con lei. Così si mise a spingere il carrello verso il treno.
Era circondata da maghi, tutti i ragazzi che vedeva sarebbero stati a scuola con lei, alcuni erano già grandi, altri avevano la sua età, ma tutti erano maghi. Althea si sentì percorre da un brivido di eccitazione. Ce l'aveva fatta finalmente. La sua nuova vita stava per iniziare.
Si avvicinò al treno e caricò le sue valigie, poi si mise a cercare una carrozza libera.
Le prime erano piene di ragazzi vocianti che mostravano i loro animali, che si sporgevano dai finestrini per parlare con i loro familiari, o che si litigavano il posto.
Althea, quello scompartimento è praticamente vuoto, c'è solo una ragazza. Le fece notare Lalima ad un certo punto.
Althea si girò e notò lo scompartimento indicatole "Posso?" Chiese timidamente quando lo ebbe raggiunto.
La ragazza al suo interno si girò a guardarla, era piccolina dalla pelle olivastra e lunghi capelli neri ornati di treccine. Aveva gli occhi marroni. "Certo" rispose e aiutò Althea a sistemare il suo baule.
Tra di loro scese un silenzio un po' imbarazzato, finché Althea non si decise a romperlo "Piacere. Io mi chiamo Althea Swift. E tu?" La ragazza sobbalzò leggermente "Io? Dici a me?" Chiese piano.
Althea capì subito che che doveva essere molto timida "Ma certo" disse aprendosi in un gran sorriso.
La ragazza parve prendere fiducia, abbozzò anche lei un sorriso e disse "Io mi chiamo Daishan Kane. Non sono proprio di qui, i miei sono egiziani".
"Sono maghi?"
"Si, tutti e due. Siamo una famiglia di maghi da un sacco di generazioni" disse lei con una nota di orgoglio nella voce.
"An. Capisco"
Il silenzio si prolungò più del dovuto, sembrava che Daishan non avesse voglia o non avesse il coraggio di parlare.
"Tu hai un animale per caso?" Chiese Althea, tanto per fare conversazione.
Daishan annuì e tirò fuori da dentro la gabbia un gatto egiziano, assomigliava ad un piccolo leopardo, così tutto a macchie, aveva due cerchi neri intorno agli occhi che gli faceva sembrare di avere gli occhiali. "Si chiama Armal".
Althea lo osservò deliziata "Anche io ho un gatto. Si chiama Lalima" e ricordandosi della promessa fatta tirò fuori la sua gatta dalla gabbia Era ora protestò lei una volta libera.
I due gatti sembrarono andare subito d'accordo e iniziarono a giocare tra loro. Ma Daishan non parlò e tornò a guardare fuori. Anche Althea tenne la bocca chiusa, se la ragazza voleva parlare non doveva fare altro che farlo, non voleva essere invadente.
"Ciao Althea" Althea si girò verso il corridoio del treno da dove era venuta la voce, voce che apparteneva ad una ragazza dai capelli rossi.
"Ciao Ginny. Vuoi salire?" Esclamò Althea, felice di non dover passare tutto il viaggio verso Hogwarts sola con la sua compagna taciturna.
"Certo che salgo qui" disse lei.
E così Ginny, aiutata da Althea e anche da Daishan, si trasferì nella loro carrozza.
Subito dopo il treno partì.
"Ciao. Io sono Ginevra ma puoi chiamarmi Ginny" si presentò all'egiziana.
"Daishan" rispose lei soltanto.
Ginny mandò ad Althea uno sguardo interrogativo e quest'ultima alzò le spalle.
"E così avete entrambe un animale. Qual'è il tuo Daishan e come si chiama?" Cercò di dire allora Ginny, in un disperato tentativo di fare conversazione.
In risposta Daishan prese in braccio il suo gatto egiziano e disse semplicemente "Armal" poi tornò a guardare fuori con sguardo perso.
Non sapendo cos' altro fare la ragazza rossa concentrò la sua attenzione su Althea "È quindi questo è tuo" disse "come si chiama? Beata te, io non posso permettermi un animale. Siamo in troppi".
Althea prese in braccio Lalima che incominciò subito fare le fusa "Si l'ho presa dopo il nostro ultimo incontro. Si chiama Lalima, la mia gatta".
Mentre parlavano il treno era uscito da Londra e ora si trovava in campagna. Non successe niente di interessante, a parte il fatto che verso mezzogiorno per il corridoio centrale passò una strega con un carrello pieno di di dolciumi come Tutti i gusti+1 o Cioccorane -ma saltano davvero!- e altri dolciumi.
Althea prese un sacco di tutto, in modo da condividere con Ginny e Daishan.
Ginny si servì entusiasta ma Daishan declinò l'offerta.
Erano le due passate quando Ginny chiese "Allora Althea. Hai riflettuto in quale casa vorresti finire?"
Althea sorrise "Ho letto alcuni libri e l'unica cosa che ti so dire è che non vorrei mai finire in Tassorosso. Ho letto che sono una casa.. debole, ottiene poco successo".
Ginny rise "Sì è vero ma meglio Tassorosso che Serpeverde. Fidati. Anche perché a Serpeverde c'è Malfoy".
Althea la guardò "Chi è Malfoy?"
"Draco Malfoy.. il figlio di Lucius Malfoy. I miei genitori si odiano e io odio lui. È un essere spocchioso e arrogante che si crede importante e superiore agli altri solo perché ha un sacco di soldi ed è Purosangue. Ecco lui è il tipico Serpeverde".
Althea si immaginò un tipo così e decise immediatamente che gli stava antipatico.
In quel momento Daishan si alzò e uscì dalla carrozza senza dire niente.
"È proprio una tipa strana" affermò Althea una volta che la porta si fu rinchiusa dietro la ragazza.
"Già" disse Ginny "spero di non avercela nella stessa casa. Ti immagini passare sette anni con lei come compagna di stanza?".
In effetti ad Althea non sembrava una prospettiva tanto piacevole.
Il resto del tragitto passò piacevolmente, anche se verso le sei le due ragazze non vedevano l'ora di arrivare.
"Dovremmo esserci ormai" disse ad un tratto Althea, cercando con lo sguardo fuori dal finestrino.
In quel momento ricomparve Daishan sulla porta, si era cambiata e indossava la sua divisa di Hogwarts. Rimise il suo gatto nella gabbia, poi ci guardò e disse "Vi conviene cambiarvi, tra un quarto d'ora dovremmo arrivare a Hogsmade" poi uscì di nuovo.
"Cos'è Hogsmade?" Chiese confusa Althea.
Ginny prese la sua divisa e iniziò a cambiarsi "Hogsmade è l'unica città inglese completamente abitata da maghi e streghe. È lì che c'è la fermata del treno".
Anche Althea incominciò a prepararsi, si sentiva agitata, il cuore le batteva forte.
Il treno si fermò poco dopo che le due ragazze si erano sistemate.
Uscirono nel corridoio che era già invaso da una marea di ragazzi, riuscirono a raggiungere una porta tra gomitate e spintoni.
Scesero dal treno, erano a Hogsmade.

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