Capitolo 103

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Zayn's pov
Ovviamente. Il parmigiano doveva finire e a lei non andava bene un qualsiasi altro formaggio. Ha chiesto delle linguine al pesto ma, ovviamente,le hanno portato un piatto di spaghetti al pomodoro. Come se non bastasse, il vino era ghiacciato. L'avevo chiesto freddo, non congelato. Cosa merda hanno nel cervello questi idioti? Possibile che tutte le persone si stiano trasformando in Mason?
-non potevi rendermi più felice di così, Zayn! È stato a dir poco fantastico- sussurra mentre si rimpicciolisce sotto al tocco del mio braccio che le circonda le spalle, nel freddo dell'ultima notte dell'anno.
So che questa cena era molto importante per lei, è da molto tempo che non parliamo di un'uscita galante. L'ultima volta che le avevo promesso di andare a mangiare fuori, era solo un pretesto per andare a casa sua con quel coglione di tom e picchiarlo davanti a lei per spaventarla e allontanarla da questa merda di situazione.
-non è stato niente, figurati- rispondo senza pensare alle effettive parole notevolmente fraintendibili. La sua espressione si irrigidisce, merda ha frainteso. Sta per dire qualcosa ma la blocco immediatamente temendo di conoscere la sua reazione.
Le afferro i polsi e la faccio girare costringendola a
guardarmi negli occhi. Sono davvero un cazzone, finisco sempre per rovinare tutto ma giuro che questa volta ci tengo veramente. Ho sempre pensato a lei dalla prima volta in cui l'ho vista, non le ho mai detto del mio stile di vita precedente. Scopavo ogni sera con una diversa dopo essermi ubriacato e fumato tabacco. Ho sempre maneggiato la droga per lavoro e poi per piacere fin da quando ero piccolo ma non ho mai raggiunto l'overdose. Chi ne ha bisogno per stare meglio è una persona schifosamente patetica e incapace di risolvere la propria merda in modo autonomo.
Quando ho provato ad allontanarmi da lei, è stato terribile e nessuna è stata minimamente alla sua altezza, di quella fottuta puttana non mi è mai interessato nulla: mi ha scritto il suo numero sul petto col rossetto e non l'ho nemmeno guardato, mi sembra si chiamasse Lessy ma ero troppo occupato a pensare a Beth per prestarle attenzione.
-sei così bella- sussurro mentre le disegno piccole circonferenze sul palmo delle mani.
China il capo e scuote leggermente la testa.
-non c'è nulla di così speciale da vedere quando mi si guarda- risponde con un filo di voce e riconosco le parole di Klimt e sono sicuro che sia il suo artista preferito.
-è troppo tardi per citare pittori romantici che sfogavano le loro delusioni in quadri difformi, biondina- mormoro lasciando una lunga scia di baci sul suo collo.
Il freddo è sempre più paralizzante ma continuo ad applicare maggiore pressione con le labbra. Le sue sottili dita tirano i miei capelli e dalla sua bocca escono leggeri lamenti quando inizio a succhiare la pelle del suo collo.
La sollevo dalle tavole di legno e il terriccio bagnato in cui ci troviamo e con grande sorpresa non si ribella avvolgendo le sue gambe al mio bacino.
Apro la portiera della macchina nascosta dalla recinzione in ferro che separa la città dal porto di Docks e la appoggio sui sedili posteriori.
-vieni qua- trova il coraggio di parlare, apparentemente perso negli ultimi quindici minuti e non ho la minima intenzione di farglielo ripetere. Togliamo i giubbotti.
Mi sdraio su di lei reggendomi sulle braccia per non schiacciarla, le accarezzo le guance morbide e rosse per l'imbarazzo. Le sfilo la maglietta e con i polpastrelli esploro la superficie dello stomaco, inarca la schiena alzando i fianchi prima di alzarsi per ripetere la stessa operazione con la mia camicia.
In breve, tolti entrambi i pantaloni, le stringo i fianchi e sussulta quando affondo la lingua al centro fra le coppe del reggiseno in pizzo blu. Anche qua cerco di aspirare quanto più possibile del suo aroma lasciando numerose macchie rosse.
I lamenti aumentano quando le mie dita penetrano in lei e iniziano a roteare sempre più velocemente.
Le tolgo gli slip e lei fa lo stesso con i miei boxer che cadono sui tappetini della mia auto. Cerco di farla rilassare massaggiandole l'intimità con la punta della lingua. Sempre delicatamente. Il count-down inizia e lei si sdraia poggiando la schiena sui sedili di pelle.

10,9,8. Le sue mani afferrano il retro del mio collo.

7,6. Penetro in lei, muovendo vorticosamente i fianchi e lei si contorce tirandomi i capelli e urlando il mio nome.

5,4. I nostri respiri aumentano la velocità e i suoi occhi si accendono di una luce che non avevo mai visto.

3,2,1. I fuochi d'artificio vengono lanciati verso il cielo,migliaia di luci colorate esplodono nel buio della notte, i botti provocati dall'apertura delle bottiglie di champagne fanno eco dai ristoranti, il formicolio delle fiaccole rimbomba dalle case che si affacciano sul porto. E lei. Esattamente alle 00:00, proprio quando quel fottuto orologio rintocca per la prima volta in quest'anno, Lei viene con me nel migliore degli orgasmi.

Beth's pov
Semplicemente incredibile. Non so davvero come è riuscito a farmi provare così tante sensazioni, una migliore dell'altra. Ho le Guance ancora in fiamme per l'imbarazzo, nonostante siano già passati venti minuti dall'accensione del motore. Stiamo tornando a casa ed entro oggi dobbiamo preparare le valige perché domani Harry ci aspetta per spiegarci le varie tappe. Durante la cena, Zayn mi ha detto che la prima meta è Parigi. Sono così emozionata.
-perché sorridi?- mi chiede il moro, cambiando marcia.
-per tutto questo: per Parigi, la nostra sera e beh...
Per quello che è succeso- spiego alzando le spalle e concentrandomi sulla strada. Quando arriviamo a casa, mi rendo conto della velocità a cui siamo andati in autostrada. La nuova villa di Zayn si trova a circa 130 km da Liverpool e se non avessimo sforato i limiti degli autovelox ci avremmo impiegato un'ora.
Accidenti, la valigia é troppo in alto! Cerco di saltare in punta di piedi per raggiungerla ma un lieve dolore alla testa mi distrae.
Abbasso lo sguardo per capire cosa mi ha urtato e rimango paralizzata quando vedo a terra un rossetto rosso. Sul contenitore del cosmetico sono scritte poche lettere che bastano a farmi capire "notte fantastica, il numero lo trovi sul tuo petto" firmato Lessy.
-Beth, le valigie sono troppo in alto. Le prendo...- il colorito del moro cambia radicalmente quando mi vede ferma con il rossetto fra le mani, poggia i borsoni sul letto e si volta verso di me.
-Elizabeth, ti giuro che non é come pensi- le parole troppo veloci si accavallano.
-e cosa dovrei pensare, Zayn? Dimmi a cosa cazzo dovrei pensare? Credevo che stava andando tutto alla grande, ma niente, niente di tutto questo era vero. Forza, ripetimi le cose che hai sempre detto per ferirmi. Vuoi un suggerimento?- urlo lanciando due magliette dentro la valigia.
-inizia dicendo che questo fa tutto parte del piano. Un terribile piano organizzato per sconfiggere i sigma o qualche schifezza del genere, dove io sono solo una pedina per arrivare a mio padre. Ricordi? L'hai detto tante volte- la voce mi trema mentre sistemo con rabbia i pantaloni nel mio bagaglio.
Sta per parlare ma lo freno immeditamente.
-piano B: urlami contro nel cortile della scuola, solo perché voglio farti qualche domanda e ringraziarti per avermi salvato da quei ragazzi. Oh si, là ho pianto pubblicamente,'davvero patetica'- cito le parole con cui mi ha lasciato quel giorno e lui sbatte la mano contro la sedia vicino al letto che cade rumorosamente.
- se non funziona, puoi provare a picchiare il migliore amico. Ricordi quando dovevamo andare a cena ma poi sei impazzito e hai massacrato Tom? Se volevi farmi tormentare dai sensi di colpa ci sei riuscito- una risata nervosa e un battito di mani sarcastico seguono le mie parole.
-non dimentichiamo quando hai fatto quella scenata solo perchè avevo scambiato due parole con Louis. Hai scatenato una dannata rissa quella volta- i suoi occhi sono carichi di rabbia e so che sta per esplodere.
-forse è meglio se mi riempi di promesse, mi fai immaginare un futuro e poi mi lasci con un misero bigliettino, ma in fondo 'siamo un vuoto a perdere', giusto?- e con queste parole, lo mando letteralmente su tutte le furie.
-Ma allora non vuoi fottutamente capire? ho fatto tutto questo per allonanarti. Ho sempre e solo desiderato che tu stessi bene. Cazzo, come puoi arrivare a rinfacciarmi tutto ciò che ho fatto per te?- spero di aver sentito male a causa dei botti provocati dagli oggetti scagliati per terra da Zayn.
-ma certo! grazie, allora. sarei stata davvero male se mentre io morivo ogni giorno aspettandoti, tu non avessi scopato con una puttana di nome Lessy. Tu si che sai come farmi stare bene- il rumore stridente, provocato dalle grucce che muovo da destra verso sinistra, mi costringe a stringere i denti.
-Beth, ero ubriaco e ho immaginato che fossi tu, per tutto il tempo. Non ero cosciente di ciò che facevo. E' vero non mi sono mai comportato come il ragazzo che meriti, ma giuro fottutamente che sei tutto ciò di cui ho bisogno. Ho provato con tutte le mie forze a dimostrartelo. Ma quello che sogni tu è una merda!- urla infilando una pila di vestiti nel suo zaino. So che ciò che dirà poco mi lacererà ma resto comunque a sentire.
-Devi capire che non avrai mai il tuo fottuto cottage pieno di coperte orribili, con una piccola nicchia in vetro dove potrai leggere e dipingere e un giardino intorno col prato verde e i cani bianchi. Mai! E sai perché? Perché è un'idea a dir poco patetica- colpita e affondata.
-Scordati quelle storie merdose sul per sempre. Niente è eterno, Beth: la pittura si asciuga, l'inchiostro sbiadisce e le guerre finiscono. Ma credi che al tuo amato Klimt importasse qualcosa? No, e esattamente come lui ha continuato a dipingere, Wilde a scrivere e Achille a combattere, io continuerò ad amare te e spero che tu farai lo stesso-

SPELL BOUND (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora