Capitolo 7

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L'evoluzione è un processo imperfetto e spesso violento. Una battaglia tra ciò che esiste e ciò che deve ancora nascere. Tra le doglie di questo parto, la morale perde di significato. Il conflitto fra il bene e il male si riduce a una scelta elementare: sopravvivere o soccombere

Mohinder Suresh (Heroes)

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 - Shay, da quale città vieni?- la voce viscida di un uomo di mezza età, seduto di fronte a me ,mi giunse alle orecchie.

Strinsi la mascella, avrei tanto voluto urlare a quel figlio di puttana di fottersi, ma una stretta al braccio mi impedì di realizzare i miei propositi. Mi girai e vidi Styles: mi guardava col sorriso sulle labbra, ma la minaccia era chiara nei suoi occhi. Voleva a tutti i costi che contribuissi alla messa in scena che aveva creato. Ma a quale scopo? Io, sua moglie? Era impazzito?

- Sono nata a Londra - risposi brusca

Lui annuì, sorridendo mellifluo. La donna al suo fianco, che probabilmente era sua moglie, mi fissava come fossi un viscido verme, mentre dedicava a Harry degli sguardi adoranti. Era giovane, troppo giovane per stare con un uomo di quella età. Aveva lunghi capelli biondi, ricci e voluminosi, e un corpo davvero mozzafiato... sicuramente avrà sposato quella specie di troglodita per amore del misero denaro. Distolsi lo sguardo, quelle persone mi davano la nausea, ed ero costretta a cenare con loro... che rabbia!

Possibile che non si fossero accorti di chi avevano di fronte? Pensavo che un solo sguardo fosse bastato a fargli capire chi ero, e invece , al mio arrivo, quella nutrita folla non aveva mostrato il minimo segno di turbamento.

La voce sensuale di Styles mi riscosse: mi girai e vidi che stava discorrendo con l'uomo che aveva di fianco... e stavano parlando di ME!

- Allora, Harry - disse l'uomo con voce strascicata... avevo anche notato che gli uomini, quella sera, avevano abbondato con l'alcool... compreso Harry, anche se sembrava lucido - come hai fatto ad incastrare una così bella ragazza?- sussurrò scherzoso.

La risata di Styles risuonò per tutta la sala, in cui all'improvviso scese il silenzio - diciamo che sono io che ho incastrato lei!- tutti tacquero per un secondo, per poi scoppiare a ridere, ma si vedeva che era una risata forzata, quasi di circostanza.

L'uomo mi fissò, sembrava mi mangiasse con gli occhi, e ululò - buon per te! non se ne trovano tutti i giorni di bellezze del genere!- concluse lanciandomi un'occhiata disgustosamente languida.

Mi alzai in piedi di scatto, e tutti si girarono a guardarmi, apparentemente sorpresi. L'unico sguardo che non tradiva curiosità era quello di Styles: mi fissava con le sopracciglia aggrottate, la bocca piegata in una smorfia impercettibile. Sapevo di stare rischiando parecchio con il mio comportamento...

- Scusate- sbottai - devo andare al bagno - senza degnare nessuno di uno sguardo, mi allontanai, decisa a evadere il prima possibile da quell'inferno. Mi diressi velocemente al piano di sopra, nella mia camera, e mi chiusi nel mio bagno personale. Appena entrata rilasciai un sospiro esasperato e mi guardai nel lungo specchio alla mia destra: quasi non mi riconobbi. Il vestito che indossavo mi aveva resa aggraziata, sensuale, odiavo il modo in cui il corpetto fasciava le mie curve. Il viso, nonostante fosse acqua e sapone, risplendeva di una luminosità artificiale, data dal connubio dei capelli scuri e del rosso rubino dell'abito. Mi inginocchiai per terra, passandomi una mano tra i capelli. Cosa mi stava succedendo? Odiavo tutto questo, odiavo ciò che mi era accaduto....l'unica cosa che volevo era poter tornare alla mia vecchia vita. Non avrei mai accettato di sposare quel bastardo... non sarei mai stata capace di sopravvivere nel suo mondo. E poi, improvviso come un fulmine a ciel sereno, un pensiero terrificante sfiorò la mia mente: era questo ciò che lui voleva... voleva legarmi al suo mondo, farmi diventare come lui, distruggere tutti i miei principi, le mie convinzioni.

Take me into your loving arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora