No okay, scusate per il ritardo del capitolo, ma stavolta Wattpad l'ha combinata grossa. Avevo scritto il capitolo 3 della storia, ma non avendo internet, dovevo aspettare di andare in un posto con del wifi. Al centro commerciale vado e cosa vedo? Il capitolo 3 della storia non c'è. Puff. Scomparso. E così l'ho dovuto riscrivere.
Iiiiiin ogni caso, ecco a voi il terzo capitolo.
(Se leggerete vi dico solo che all'inizio il negozio era una macelleria, ma poi ho cambiato XD)Non avevo mai ucciso prima di allora. Però ne sentivo buon grande bisogno. Inoltre avevo anche una gran fame. Cosa molto strana per una che era morta. Arrivata in città dunque la prima cosa che feci era entrare in un piccolo negozietto per alimentari. Pregai il proprietario di darmi qualcosa da mangiare, ma lui taglio corto e mi disse di andarmene.
"La...la prego... ho tanta fame, non ho soldi, non ho una casa e nè niente " ero sull'orlo di piangere.
"Questi non sono affari miei. Se vuoi qualcosa mi devi pagare, altrimenti vattene che qui non hai altro da fare" il proprietario mi cacciò letteralmente a pedate. Che uomo disgustoso. Proprio mentre mi stava per cacciare dalla porta sentii il sangue ribollirmi dentro.Avrei voluto prenderlo a pugni ma non avevo la forza necessaria. Lui era grande e grosso. Io invece non ero molto alta, ero bassa e soprattutto ero morta. Ma lui doveva solo avere pazienza. Sarei ritornata, e di certo non con buone intenzioni.
Così, una volta fuori, mi incamminai per le strade. C'era molta gente, e io volevo restare da sola, così camminai fino a raggiungere la periferia. C'erano prati e un ruscello. Qualche casetta si scorgeva in lontananza. C'era anche un boschetto... dal quale proveniva un odore niente male. Dovevo andare a vedere. Ed ecco che infatti in lontananza vidi un cervo saltellare allegramente nel cuore della notte. Ma io avevo fame, e il pensiero mi torurava. Così mi addentrai nel bosco e provai a fare un arco e una freccia con dei bastoni. Secchi non andavano bene. Si sarebbero spezzati. Non trovai niente che facesse a caso mio.
Iniziai a rovistare nelle tasche del vestitino rovinato. Trovai solo un paio di forbici. Probabilmente il bisturi mi sarà caduto. Un paio di grosse forbici erano la mia unica arma, ma non avevo scelta. Nel silenzio e nell'ombra della notte seguii il cervo fino alla fonte del ruscello di prima. Lì si fermorper bere. Occasione perfetta per coglierlo di sorpresa. Così da dietro um cespuglio mi preparai a fare un balzo in avanti.
Proprio in quel momento il cervo iniziò a correre...
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Dopo nemmeno due secondi si ritrovò con un paio di forbici piantate nella gola. La scena faceva schifo, ma la fame era tanta. Inoltre iniziò a piovere. Niente fuoco né niente. Allora sempre con le stesse forbici, iniziai a tagliare la pancia dell'animale. Solo allora mi accorsi che la povera bestia era ancora viva. Ma io continuai nonostante sentissi le lacrime agli occhi. Far soffrire così una creatura innocente, mi facevo schifo da sola. Solo poco dopo il cervo morì in agonia. Io presi es estrassi i suoi oragni. Anche se detestavo ammetterlo, ma il tutto mi sembrava così buono. Automaticamente presi il suo feagato e gli diedi un morso, poi un altro. Gli schizzi di sangue mi macchiarono ovunque. Solo qualche secondo dopo mi resi di cosa stessi facendo, ma non riuscivo a smettere. Così mangiai in silenzio, sentendo solo il rumore della carne che viene recisa dai miei denti, con il sangue che colava sui miei vestiti...blah.

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E se io fossi un'assassina?
KorkuFu quando mi risvegliai che capii il senso della mia esistenza: vendetta. Prima ero felice, avevo tutto. Ora sono qui, ora non ho niente. Ora cerco vendetta, e farò di tutto per ottenerla. Sono disposta anche a uccidere pur di riuscirci...