Capitolo -25

263 23 5
                                    

'È LUI'

Un 'uomo' alto,più di due metri circa,mi si presentò davanti.
Vestito in giacca e cravatta.

Ma....
Il suo viso era biancho e privo di occhi,naso,bocca e orecchie.
Anche capelli o cose simili.

Era proprio vicinissimo al letto e mi 'guardava'....cioè....insomma....

COME FACEVA?

-"g-gh NO SLEND!"

-"g-gaaah!!!"urlai un po.

Sentivo Fortissime interferenze penetrarmi nelle orecchie.

Le tappai sperando di nn sentirle più...ma nn fu così.

Sembrava che le interferenze provenivano proprio da dentro la mia testa.

Nn se ne andavano e il fastidio era immenso.

-"posso spiegarti!!!"

Lui nn rispondeva.

E ci scommetto...senza bocca come faceva?

-"gh !!"qualcosa mi prese,legandomi ai fianchi e bloccandomi,insieme,anche i polsi,e mi alzò quasi fino al soffitto.

Mi dimenavo,ma la presa era forte.

-"LASCIAMI!! GRR" ringhiai sperando mi lasciasse,ma nn si muoveva da li.

Fisso a guardarmi.
Anzi...
A scrutarmi.

Mi avvicinò al suo 'viso' e mi girava come per guardare ogni mio particolare.

Ancora nn avevo capito con cosa mi aveva afferrato,ma sicuro nn una corda.
Era abbastanza...viscido?
Si viscido e,di sicuro,più grande di una semplice corda.

-"SLEND TI GIURO NON L'HO POR-"di bloccò.

-"NO TE LO GIURO SUL NOME DEI PROX-"

Questo strano 'individuo' si girò arrabbiato come se nn doveva nominare quella parola.

-"SLEND CREDIMI NN L'HO PORTATA IO!"

-"L'HA PORTATA TOBY!" Entrò Jeff sbattendo la porta e illuminando meglio il viso di questo che mi teneva,con la luce che proveniva dal corridoio.

Tutti gli sguardi si rivolsero verso jeff che entrò in stanza con un telefono in mano.

Un iPhone.

Un iPhone con un adesivo che rappresentava un teschietto sorridente.

Era molto simile al mio.
Aspetta....

QUELLO È IL MIO IPHONE.

-"IL MIO TELEFONO!"mi dimenai ancora di più ma questo nn lasciava proprio la presa.

-"SLEND LASCIALA STARE!"gli gridò jeff stringendo il pugno.

Sembrò ascoltarlo e mi lasciò.
Le interferenze finirono subito dopo.

-"gh...BRUTTO STRONZO!"gli urlai contro come un oca e gli diedi un calcio nella gamba con la mia protesi.

La sua reazione fu epica.

Si prese il punto offeso e,con le mani, lo portò al petto saltellando come uno scemo.

Risi.

Cercava di credersi tutto cattivo ma al primo dolorino era da ricoverare all'ospedale.

-"pfpfhahahahhaha"io risi mentre gli altri 2 mi guardavano e mi facevano segno di cessare come se stessi commettendo lo sbaglio più grande della mia vita.

Io feci spallucce mentre quello ,che loro chiamavano 'slend',mi guardava malissimo mentre si massaggiava la gamba.
Insomma...lo capivo dai lineamenti del suo viso che mi guardava con disprezzo.

TICCI TOBY||UN AMORE CONTROSENSO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora