La Serata Speciale

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Trovai mia madre ad aspettarmi con le braccia incrociate. La guardai e lei mi chiese dove ero stata in tutto questo tempo. Le Risposi che ero andata a fare una passeggiata nel parchetto li vicino e che non avevo guardato l'orologio. Non volevo dirle che avevo rincontrato Tom altrimenti mi avrebbe assillata e non avevo nessuna voglia di ascoltarla. Lei in un primo momento fece la faccia seria poi si rassicurò e mi lasciò andare nella mia stanza a naufragare tra i miei pensieri. Mi sedetti sul bordo del letto e vidi il volantino del circo che avevo lasciato su di esso, lo presi in mano e lo rilessi, e ricordai che sarebbe stato questa sera alle 21.30. Non vedevo l'ora di andarci. Ripensai ai miei sogni: Cavalcare un cavallo in particolare danzarci sopra. Ho sempre amato i cavalli ma a causa di una mia caduta pochi anni prima i miei genitori non mi ebbero mai più permesso di salirci sopra. Io non ho mai accettato questa cosa, i cavalli sono la mia vita non ho mai smesso di amarli nemmeno quando ebbi avuto quella brutta caduta che mi costrinse a stare ferma senza muovermi per 2 lunghi mesi. Una lacrima improvvisamente sciese dai miei occhi e segnò la mia guancia. Dovevo e volevo a tutti i costi ritornarci sopra : risentire quelle meravigliose sensazioni che non Sentii mai più, sentire l'aria incresparsi nei miei capelli e soprattutto sentire la gente acclamate il mio nome è quello del mio cavallo. Il mio sogno ad occhi aperti fu interrotto dal suono del campanello. Sentii la voce di mia madre al piano di sotto dire qualcosa che non riuscii a comprendere dato che avevo la porta chiusa. Mi misi a fare i compiti delle vacanze, vacanze ormai finite. Dopo qualche istante Sentii bussare alla porta "avanti" Risposi
"sei impegnata? "quella voce inconfondibile. Lo avrei riconosciuto anche tra mille persone." No, entra pure " dissi.
Tom si avvicinò a me lentamente e si sedette sul mio letto." come mai qui? "dissi con aria interrogativa " non potevo starti lontana "disse con la sua solita voce dolce. Mi girai verso di lui e gli rivolsi uno sguardo e un lieve sorriso.

Tom pov

Rivederla al parco dopo così tanto tempo mi suscitò molta felicità ,mi accorsi subito di lei, la fissai e lei fece lo stesso, mi avvicinai a lei e mi sedetti, mi riconobbe subito e anche io :i suoi occhi verdi e i suoi capelli lunghi e lucenti ed il suo sguardo innocente. Non smettemmo più di guardarci e quasi annegai nei suoi occhi ma nessuno di noi aveva il coraggio di parlare. Iniziai a guardare il vuoto e con un soffio di voce mi disse:"da quanto tempo che non ti vedo "non parlai ma mi venne l'istinto di abbracciarla. L'abbraccio più dolce che abbia mai dato e corrisposto :il mio cuore era a mille e anche lei era emozionata. Mi era mancata così tanto in tutto questo tempo. Mi chiese come mai fossi da quelle parti e io le Risposi che ci eravamo trasferiti li e ci saremmo rimasti.
Restammo per un po li seduti a parlare fino a quando lei si alzò e anche io con lei. Ci incamminiamo lungo il parco e iniziammo a parlare e a scherzare. Fummo interrotti dal suono del suo cellulare: era sua madre che le chiedeva di tornare a casa. Mi offrii di accompagnarla . Lei dubitò inizialmente ma poi accettò.

Ritornai a casa mia ripensando a quello che era successo. Appena arrivato andai da mia madre ad aiutarla e lei mi disse" lascia stare qui ci penso io, vai a prepararti che tra mezz'ora andiamo dagli Smith "al sentire quelle parole pensai nella mia testa che avrei rivisto Camilla e restai momentaneamente pietrificato, ma poi annuii e mi diressi nella mia camera.

***

Davanti alla porta di casa suonammo il campanello e dopo nemmeno un minuto la madre di Camilla venne ad aprirci.
" non ci posso credere, siete proprio voi, da quanto tempo che non vi vedevo "disse Amy: la madre di Camilla.
" entrate pure" continuò.
Ci fece accomodare nel divano del salotto. Quella casa era perfettamente identica a come la ricordavo. "scusi signora Smith, Em... Sua figlia è il casa?" pronunciai facendomi un po di coraggio ma comunque tremando. "certamente è di sopra in camera sua. Non vedrà l'ora di vederti ti ha sempre pensato" disse con tono dolce. Ringraziai e salii al piano di sopra ripensando a quello che avevo appena sentito : "ti ha sempre pensato".
Bussai alla porta della sua camera. "avanti" sentii pronunciare con un filo di voce. Entrai e la vidi alla scrivania indaffarata con i compiti."sei impegnata? "le dissi." No entra pure" mi disse lei guardandomi. Mi sedetti sul letto.
"come mai qui" chiese con aria interrogativa. "non potevo starti lontana" come mi è venuto il mente di dirglielo? Le parole mi uscirono dalla bocca senza che potessi controllarle. Lei fece uno sguardo dolce e un lieve sorriso prima di arrossire.

Camilla pov

Sì avvicinò lentamente a me, io mi alzai dalla sedia. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi fino a quando sentii due dita sotto al mento che mi fecero risollevare la testa. Ora eravamo lì uno di fronte all'altro, i nostri occhi che si fissavano, cercai di distogliere lo sguardo ma fu inutile .Il mio cuore era a mille. Sentii il suo respiro sempre più vicino a me. Mi afferrò i fianchi e non volli indietreggiare, i nostri visi si sfiorarono ma Fummo interrotti dal promemoria del mio cellulare che mi avvertiva che erano le 9.00
e che tra solo 30 minuti sarebbe iniziato lo spettacolo .Diamine, dovevo ancora prepararmi ed ero ancora letteralmente tra le sue braccia. Pian piano si staccò da me. "mi spiace" disse "tranquillo non è colpa tua" dissi anche se quello che stavo pensando era di stare li all'infinito. "ora devo andare" disse e uscì dalla stanza. Il cuore stava quasi esplodendo dall'emozione, mi guardai un istante allo specchio e vidi che ero completamente rossa. Corsi nel mio armadio a scegliere i vestiti. Mi vestii e trucchi, vidi l'orologio :21.25 era tardissimo.
Sciesi in salotto e vidi Tom e sua madre che stavano per tornare a casa, così aspettai un istante che uscissero e poi andai da mia madre. "mamma, ora vado è tardissimo. Tornerò appena finito lo spettacolo" dissi.
"ve bene ma non fare tardi, a dopo" disse lei con tono incredibilmente rilassato e con un lieve sorriso.
Corsi più veloce che potevo con la speranza di non arrivare il ritardo.
Finalmente arrivai ed ero incredibilmente in orario. Presi il biglietto e mi accomodai a sedere in una fila davanti. Lo spettacolo era bellissimo ed emozionante con tutti gli equilibristi che ogni volta di mozzavano il fiato. E poi vidi loro, una lacrima segnò il mio viso......

P. S. Spero vi piaccia.

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