14°capitolo

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Quando avrebbe smesso di tormentarmi? Non ne potevo più, non gli bastava avermi avermi fatto lasciare col ragazzo che amo?

"che vuoi? "dissi senza rivolgergli uno sguardo.

" te"rispose.

"si ecco il the è nel tavolino a destra, e non sono un banco di informazioni "Risposi.

" non hai capito, io voglio te non il the, amare te".

Mancava solo lui. che faccio ora? Aspetta certo che lo so, lo respingo perché non lo amo, io amo Tom.
Pensai tra me e me.
In quel preciso momento a salvarmi venne mia cugina col suo fantastico vestito a chiedermi fi fare le foto ricordo.

Lo lasciai li al mio tavolo e poi andai a fare le foto.
Sapevo che non avrei potuto nascondermi per sempre e che prima o poi lo avrei affrontato. Solo speravo il più tardi possibile.

Finite le foto tornai al tavolo con i miei genitori e iniziammo a mangiare.

Il cibo non mi piaceva e per di più mi sentivo osservata, mi girai più volte per capire, ma nulla.

"vado a prendere un po' d'aria, fa troppo caldo qui "Inventai una scusa anche se faceva veramente caldo.

Era un posto bellissimo così mi misi seduta in una panchina vicino ad una cascata.

Più tardi mi alzai e iniziai a vagare per il prato enorme senza meta. Vicino ad una pianta vidi una figura familiare: Alex.

Che mi stava succedendo?

Cambiai subito direzione per non incrociarlo ma una mano mi bloccava il braccio.

" cucciola che fai mi segui? "disse.

" io non seguo nessuno, sono venuta a prendere un po d'aria. E poi io non ti devo dare nessuna spiegazione."un attimo mi aveva chiamato 'cucciola'.

"Hai ragione, ma tu sei mia " continuò.

" io non sono e non sarò mai tua, ti conosco si e no da un paio di settimane "dissi acida. Mi dava profondamente fastidio.
Strattonai il mio braccio per liberarmi ma non ci fu nulla da fare.

" mi vuoi lasciare? "Gridai.

" No, vieni con me" sorrise. Io ero furiosa dato che non mi voleva lasciare.
Mi prese per le gambe e mi mise sopra le sue spalle a testa in giù. Gli urlai contro ma sembrava che lo stessi solo divertendo.

Quando mi Mise coi piedi a terra vidi una specie di laghetto dove nuotavano dei cigni.

"perché siamo qui? "ero un po più calma ma allo stesso tempo non volevo stare sola con lui.

" dobbiamo parlare "disse sedendosi a terra e non distogliendo mai il suo sguardo su di me. Io feci lo stesso.

" so che non dovevo portarti qui con la forza ma era l'unico modo per parlare un po' da soli. Senti, io non lo so che mi stai facendo ma non riesco a starti lontano. Da quando ti ho baciata non capisco più nulla e credo di amarti. So già che ora mi odierai ma Ho fatto a posta a baciarti mentre stava arrivando il tuo ragazzo perché tu sei mia e non posso vederti con altri "queste parole mi fecero uno stranissimo effetto: stranamente non ero arrabbiata, solo stupita. La parte razionale di me prese il sopravvento e così mi alzai velocemente e cercai di tornare dai miei genitori. Per la seconda volta una mano mi afferrò il braccio, però non feci a tempo di dire nulla che le sue labbra erano sulla mie. Mi afferrò per la vita e mi strinse a se. Questa volta però a differenza delle altre volevo restare li, tra le sue braccia. Lo amavo? Era per questo che ero confusa? Queste risposte mi arrivarono solo quando si staccò dalle mie labbra.

" credo di essermi innamorato di te" mi sussurrò all'orecchio.
Non volevo più entrare nè pensare ad altro.
Mi ero innamorata anche io di lui. Non avevo mai provato nulla del genere, nemmeno con Tom.

Mi prese la mano e camminammo verso la sala dove stavano i miei genitori.

Per tutto il percorso non spiaccicai una parola. Non sapevo cosa rispondergli.

Davanti alla porta mi fermò.

"Hey, hai perso la lingua? " ironizzò.

" non so che dire "Risposi.

" dimmi solo che mi darai una possibilità "supplicò.

In fondo Tom non mi aveva lasciato spiegare e sen'era andato lasciandomi sola con le lacrime agli occhi.

" si " dissi a bassa voce

" aspetta non ho sentito bene: hai detto di si? "non capivo se stesse facendo finta o se veramente non avesse capito.

" si, ho detto si"ripetei.

Mi saltó addosso e mi strinse forte a se alzandomi da terra e facendomi girare. Sembrava che con quella unica sillaba gli avessi ridato vita.
Sorridemmo entrambi e poi mi baciò nuovamente.

Poi entrammo.

Spazio autrice

So che questo capitolo non è bellissimo, ma sono stanca per colpa della scuola, ma soprattutto per i cambi di corriera.
Cercherò di aggiornare il più presto possibile, garantisco solo che cercherò di pubblicare quasi sicuramente tutti i sabati o venerdì pomeriggio /sera.

Buona lettura.

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TINA_GIULIA

Ciaooo

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