7°capitolo

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Entrata in casa trovai mia madre seduta sul divano che guardava la televisione. La guardai con la coda dell'occhio e salii le scale per arrivare fino in camera mia.

"dove sei stata tutta la mattina? "mi sentii dire con tono alto dalla donna seduta nel divano detta anche mia madre.

" sono andata a fare una passeggiata in riva al mare". Dissi freddamente. Non avevo una minimissima intenzione di dirle che avevo rivisto e cavalcato il mio cavallo.
Mi rimaneva una cosa importate da fare : chiamare mia zia.
Dovevo sapere la verità sul fatto che il mio cavallo fosse al circo e non come mi aveva detto mia madre: sotto la sua cura.
Appoggiai il mio cellulare e la borsa nel mio letto e iniziai a studiare un piano per trovare il numero di mia zia senza che mia madre lo venisse a scoprire.
Dalla ringhiera delle scale guardai mia madre fino a che andò fuori casa, probabilmente per annaffiare i fiori o fare giardinaggio come fa sempre. Sapevo che la rubrica la teneva dentro un cassetto in salotto così Sciesi e andai a frugarci dentro, presi la rubrica, ma mentre la tenevo in mano sentii la porta aprirsi e riposi velocemente la rubrica dentro al cassetto. Feci in tempo a prendere una penna in mano per usarla come scusa in caso mi avesse chiesto spiegazioni.
Aspettai un istante che prendesse ciò che le serviva e ripresi la rubrica tra le mani e corsi in camera. Memorizzati il numero di mia zia nel mio cellulare e riportai la rubrica al suo posto. Risalii in camera e presi il telefono tra le mani.

Non sapevo cosa fare, non sentivo mia zia da anni dato che abita in italia. Cosa le avrei detto? Come le avrei spiegato quel che è successo?.
Per Un momento esitai ma poi d'impulso premetti sullo schermo del mio cellulare il tasto 'chiama'.

Iniziò a squillare e il mio cuore inizio a battere sempre più forte come una mandria di elefanti in avvicinamento.

"pronto? "mi sentii dire da una voce esile. Ero indecisa se riattaccare o dire chi ero. Ma volevo sapere tutta la verità.

" zia, sono Camilla, ti disturbo? "dissi con le mani congelate e la voce tremante.

" Camilla, mio dio da quanto non ti sento... Mi fa piacere sentire la tua voce"

"ti devo fare una domanda importante e per favore dimmi la verità "

" così mi spaventi che cosa è successo? "disse preoccupata.

" non è successo niente, mia madre non sa che ti sto chiamano, ma ora ho estremamente bisogno di alcuni chiarimenti".

presi un respiro

" so tutto di quel che hai fatto col mio cavallo e volevo chiederti: perché lo hai fatto? , perché?"dissi sentendo inumidirsi i miei occhi.

"Camilla ora non posso risponderti devo andare "disse con un tono di voce alto.

" No zia non te ne vai, lo devo sapere "urlai"

"vuoi la verità? Eccola...
Quando sei uscita dall'ospedale dopo la caduta, tua madre ti ha mentito dicendoti che mi sarei presa cura del tuo cavallo perché mi disse esplicitamente 'porta il cavallo di mia figlia al macello, non lo voglio più vedere in giro'. Non l'ascoltai e lo portai in italia con me perché non avevo il coraggio di mandare a morire un povere animale come quello. Per Un po di tempo lo tenni in un maneggio vicino a casa mia, ma poi i proprietari si lamentarono del fatto che era sempre agitato e irrequieto così fui corretta ,a malincuore, ad attaccarlo ad una staccionata vicino ad una piazza sperando che qualcuno se lo prendesse". Mi disse urlando.

Ero inondata da lacrime più per rabbia che per tristezza.

"ora vado "dissi attaccando.

Iniziai a prendere a pugni il cuscino e dopo quasi un'ora mi calmai, presi un borsone,lo riempii del miei vestiti e Sciesi. Vidi quella Donna ancora in giardino che annaffiava le aiuole. Non la guardai nemmeno e iniziai a camminare sempre più velocemente possibile.

" dove vai?"mi sentii dire alle spalle.

"il più lontano possibile da te "dissi tenendo stretti i pugni e cercando di trattenere la mia rabbia.

Non sapevo bene dove andare così la prima cosa che mi venne in mente fu Tom. Non sapevo se abitasse ancora nella stessa casa, tanto valeva tentare. Nel campanello di casa c'era scritto famiglia Hil: abitavano sempre li. Suonai il campanello e venne ad aprirmi una ragazza bionda più o meno della mia età che era in vestaglia. Tom non aveva sorelle. Quindi :chi era quella?

" ciao" cresciamò

"ciao, non ti ho mai vista chi sei? "dissi un po turbata.

" La ragazza di Tom" disse sorridendo.

In quel preciso istante volevo sprofondare. Il mondo mi stava crollando addosso.

Spazio autrice :
Ciao a tutti, voglio ringraziarvi come al solito e dirvi che vi adoro. Questo capitolo non è il massimo lo so ma vedrò di migliorare nei prossimi.
Ora me ne vado.
Ciaoo

Il Sogno Di Una VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora