13 - thank you niall

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Appena arrivo a scuola, Margaret e Ariana si precipitano su di me chiedendomi di raccontare ciò che era successo alla festa tra me e Louis.

Evidentemente già tutta la scuola sapeva dell'accaduto.

«Che stronzo.» Dice Ariana, quando finisco di spiegare. «Ma chi cazzo si crede di essere? Con Brigitte poi...»
Continua, scuotendo la testa e facendo qualche smorfia tra uno sbuffo e l'altro.

«Non ti merita quell'imbecille.» Dichiara Margaret, appoggiandomi una mano sulla spalla.

Se non avessi loro due al mio fianco, in questo momento sarei già sul punto di crollare.

Le amo con tutta me stessa, sono sempre disposte ad aiutarmi e sanno che io ci sarò sempre per loro.

Le abbraccio entrambe calorosamente e mi dirigo verso il corso di Inglese, spero che la verifica vada bene.
Stranamente riesco a concentrarmi e quindi a non pensare a Louis.

Niall, che frequenta il mio stesso corso, mi chiedeva in continuazione le risposte del compito,e quasi non ci buttavano fuori dalla classe quando vedevano che stavamo parlando.

È così buffo quando si abbassa per chiedermi le risposte e bisbiglia per non farsi sentire.

«Grazie mille per avermi suggerito nella verifica, ieri non ho studiato nulla, spero che tu non ti sia incazzata,ti richiamavo ogni due secondi.» Mi dice quando finisce l'ora.

Si tocca il collo, sembra in imbarazzo, non so perché, ma quando è con me è sempre timido.

«Tranquillo, non mi sono incazzata, sei mio amico e mi fa piacere aiutarti.» Ammetto, abbracciandolo.

«Ora devo andare, ci si vede.» Lo saluto con la mano e lui ricambia.

Vedo le sue guance tingersi di rosso.

È davvero molto carino quando si imbarazza.

Suona la campanella della seconda ora, controllo l'orario: Matematica.

Mi avvio verso le scale per scendere al primo piano dove si svolge la lezione.

Mi scontro accidentalmente con una ragazza facendo cadere i libri che avevo in mano.

«Scusami tanto.» Le dico.

«Tranquilla.» Mi risponde, aiutandomi a raccogliere i libri.

La ringrazio e se ne va.

Ho già perso cinque minuti, sono tutti nelle proprie aule, tranne io.

Mi affretto a trovare l'aula, sperando che il professore non mi sgridi.

Scendo le scale e mi giro verso destra, passo davanti al bagno delle femmine, ma qualcuno mi prende per il polso trascinandomi dentro.

Mi cadono i libri di mano quando noto che è Louis.

«Ci rivediamo.» Ha un sorriso malizioso, mi fa quasi paura.

«Lasciami andare.» Dico, cercando di mollare la sua presa dal mio polso, ma non ci riesco.

«Non c'è tuo fratello qua, possiamo fare quello che vogliamo.»

«C-cosa vorresti fare?» Balbetto.

Mi sorride nuovamente e mi bacia, tenendomi il polso con una mano e con l'altra mi tocca il sedere.

Cerco di staccarmelo di dosso, ma non ci riesco.

«Smettila di fare la bambina.» Ho seriamente paura, non lo avevo mai visto così, con me è sempre stato premuroso, non mi ha mai chiesto certe cose, voleva aspettare, lo faceva per il mio bene.

O almeno questo è quello che diceva, ma ora, i fatti dicono ben altro.

Mi avvicina a se e mi da dei baci sul collo, appoggio le mani sul suo petto per allontanarlo da me.

Infila la mano dentro i pantaloni e la mia paura accresce sempre di più.

Pian piano arriva fino all'orlo delle mutandine, cerco di urlare, ma mi tappa la bocca con una mano.

Quando penso che ormai non riesco più a liberarmi, sento qualcuno togliermi di dosso Louis e tiro un sospiro di sollievo.

«Che cazzo fai?» Chiede.

Quella voce mi è troppo familiare,è Niall.

Appena lo vedo mi riparo dietro di lui, mi prende la mano e io gliela stringo.

«Ci stavamo divertendo.» Dichiara Louis, facendo un occhiolino.

«Ora è meglio che vada, ci vediamo.» Continua.

Appena esce dal bagno, abbraccio Niall da dietro.

«Grazie mille.» È tutto ciò che riesco a dire, sono ancora sconvolta per tutto ciò che è successo con Louis.

«Se succede ancora non esitare a chiamarmi, chiaro?» Mi dice, girandosi verso di me e prendendomi il viso fra le sue mani calde.

Annuisco e lo abbraccio ancora.

Mi sento stringere sempre più forte, mi sento al sicuro tra i suoi abbracci.

«Promettimi che non dirai nulla a nessuno. Ti prego.»

«Va bene, ma se succede un'altra volta non starò in silenzio.» Mi dice.

Decido che forse è meglio se me ne vado a casa, non me la sento di andare a lezione, quindi faccio un permesso d'uscita con la firma falsa di mia madre e vado dalla bidella a darglielo.

«Posso venire con te? Andiamo a fare un giro insieme, se ti va.» Chiede Niall.

Ha ancora le guance arrossate.

Faccio un piccolo sorriso e annuisco.

Mi piace passare del tempo con lui.

Usciamo da scuola e Niall insiste per andare a mangiare qualcosa,seppur siano soltanto le dieci del mattino.

«Non hai mangiato a colazione?» Chiedo.

«Si, ho mangiato, ma ho ancora fame. Possiamo andare al Mc Donald's? Ho voglia di un panino.» Questo ragazzo mi stupisce ogni giorno sempre di più, come fa a mangiarsi un panino alle dieci del mattino?

Rido per la sua buffa idea di andare al Mc Donald's, ma acconsento.

Qui a Toronto ce ne sono davvero molti, Niall opta per quello più vicino alla scuola.

Quando finisce decidiamo di andare al parco.

Ci sediamo su una panchina e chiacchieriamo un po'.

«Domani vieni alla mia festa?»
«Ovvio che vengo.» Rispondo entusiasta.

Non vedo l'ora, ho bisogno di distrarmi un po' da tutto.

«Sai che ci sarà anche Louis, vero? Ormai l'ho invitato e se gli dicessi di non venire, lui verrebbe comunque. Spero non sia d'intralcio e che non faccia il coglione.» Sembra quasi arrabbiato mentre lo dice.

«Si lo so, cercherò di stargli alla larga.» Sorrido.

Rimaniamo su quella panchina a guardarci negli occhi, sprofondo nei suoi color oceano, sono i più bei occhi che io abbia mai visto.

Non sono come i miei, i miei sono blu, sono scuri e con delle macchie marroncine che circondano la pupilla, non sono nulla in confronto ai suoi.

Lo vedo avvicinarsi lentamente al mio viso e non riesco a trattenere un sorriso.

Il mio cuore incomincia ad avere dei battiti irregolari, nulla in confronto a quando sto con Louis.

Con Niall non sento la tensione che ho con Louis, e tutta quella tensione non mi è mai piaciuta.

I'm here for you » n.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora