25 - hospital

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È il terzo giorno e, ovviamente, sono ancora in ospedale.

Mi sveglio verso le undici del mattino con dei dolci raggi di sole battermi sul viso.

L'infermiera si accorge del mio risveglio e mi saluta cordialmente con un sorriso.

«Vado a prendere la colazione.» Mi avverte, uscendo dalla stanza.

Ho ripreso confidenza col cibo fin da subito e i dottori ne sono entusiasti, ammetto, però, che all'inizio è stato piuttosto difficile.

«Ecco qua.» L'infermiera rientra nella stanza con un vassoio in mano.

Sopra c'è una tazza di caffè con alcuni biscotti, stranamente il cibo in questo ospedale è mangiabile.

«C'è una notizia molto bella, sai?»
Annuncia l'infermiera appena posa il vassoio sul comodino accanto al letto.

«E quale sarebbe?» Chiedo, sedendomi sul letto e prendendo un biscotto.

«Se oggi le analisi andranno bene, uscirai dall'ospedale domani pomeriggio.» Sorrido e lancio un gridolino di felicità.

Per quanto siano stati tutti cordiali con me,non vedevo l'ora di uscire da qui.

L'unica cosa che facevo era guardare la televisione e non sempre potevo incontrare i miei amici.

«Le analisi le dovrai fare oggi alle due del pomeriggio, ti chiamerò io. Andranno benissimo.» Annuisco e sorrido per la millesima vola, è la notizia più bella di tutto questo mese.

Finisco la mia colazione e mi sento lo stomaco pieno, aspetto ansiosa il momento delle analisi, credo che andranno bene, non vedo nulla che possa andare storto.

Finalmente arrivano le due e faccio le analisi.

«Buongiorno.» Dice il dottore, entrando nella mia stanza.

Lo saluto anche io e mi siedo sul letto lasciando penzolare le mie gambe pallide.

«Allora, come prima cosa faremo degli esercizi molto semplici.» Annuisco e lo ascolto attentamente.

«Alzati e cammina fino a quel punto della stanza.» Indica la parete.

Non capisco come ciò possa determinare se sono guarita o no, ma sono loro i dottori, non io.

«Okay, ora alza entrambe le braccia verso l'alto.» Mi metto a ridere, mi sento ridicola, ma eseguo comunque l'esercizio.

«Alza la gamba destra.» Eseguo il movimento con facilità. «Ora l'altra.»

Dopo alcuni minuti di semplici esercizi, il dottore parla.

«Okay, allora, le analisi sono andate tutte molto bene, esegui gli esercizi con facilità, questo vuol dire che hai riacquistato la forza che prima non avevi.»

«Quindi domani posso uscire?» Chiedo curiosa, è l'unica cosa di cui mi importi sapere.

«Certamente.» Faccio un saltellino e lo ringrazio.

«Avverto i tuoi genitori che domani dovranno venirti a prendere.»

«Okay.» Dico semplicemente,mentre guardo il dottore uscire dalla stanza.

Al quarto giorno mi sveglio con un sorriso indescrivibile.

Prendo il mio telefono sul comodino, ma noto una scatola rossa con un fiocchetto.

Apro curiosa e ci trovo un bracciale, è bellissimo.

Mi chiedo chi possa essere stato, subito mi viene in mente che possa essere mio fratello, o George, o mia madre.

I'm here for you » n.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora