Capitolo 2- Una mattinata di ricordi

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STELLA'S P.O.V.

Non ho mai avuto un buon rapporto con le mie coetanee.

Solo una mi apprezzava.

Laura.

Ci capivamo al volo.

La consideravo come la sorella che non ho mai avuto. Eravamo abbastanza simili.

Tutte e due un maschiaccio con solo amici maschi.

C'era una differenza tra me e lei. Lei era forte di carattere. Mai una volta che si faceva vedere piangere.

Io invece ero l'esatto contrario. Piangevo sempre. Ma non quando mi facevo male. La stavo zitta per via del mio orgoglio indomabile.

Piangevo quando ero triste. Quando succedeva qualcosa di brutto.

Mi ricordo di una volta in cui ho pianto giorno e notte per una settimana.

Il motivo? Semplice.

La partenza di James Maslow.

Era il mio migliore amico. Eravamo inseparabili.

Mi ricordo di un episodio. Il giorno in cui mi sono innamorata di lui.

Voi direte "a otto anni non ci si innamora" e forse sarà anche così.

Però se non è amore spiegatemi che cos'è sentirsi impotente davanti al tuo migliore amico.

INIZIO FLASHBACK

"Prova a prendermi se ci riesci" urlò James incominciando a correre.

"Jay! Sta fermo e ridammi le mie lego!" Gli urlai.

Aveva preso il contenitore con dentro le mie lego.

Toccami tutto. I miei peluches, le mie macchinine, i miei gormiti ma le lego no.

Esatto sono tutti giochi da maschio ma io infondo, secondo i miei genitori, sono un maschio mancato.

"Io non ho ancora capito perché non giochi con le bambole..."

Disse James grattandosi la nuca.

"Ma tu mi ci vedi con la mini spazzolina a pettinare i mini capelli delle mini persone?"

Scoppiò a ridere.

"L'unica cosa che qua è mini è il tuo cervello cara Stellina"

"Hey! Il mio cervello è sicuramente più grande del tuo. E poi non chiamarmi Stellina. Solo mia mamma mi può chiamare così."

Fece spallucce e ricominciò a correre con le MIE lego in mano.

All'improvviso mi venne un idea.

James era abbastanza stupido però una cosa la sapeva.

Io non potevo correre per troppo tempo per via di quella malattia schifosa chiamata asma.

Per farlo fermare bastava che dicessi stop.

"James...per favore fermati." Dissi fermandomi e mettendomi una mano sul cuore.

James si girò.

Appena mi vide con il respiro affannato (ovviamente stavo facendo finta, faceva tutto parte del mio piano) si avvicinò a me.

"Hey stella...stai bene?"

Con una mossa fulminea gli strappai il contenitore dalle mani e incominciai a correre.

"Eh no Stella. Non avresti dovuto. Questa me la paghi"

Incomiciò a inseguirmi.

Peccato che io facevo schifo in velocità, così, in un batter d'occhio, mi ritrovai per terra con James sopra.

Remember... ~ Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora