Capitolo 22

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Aspettai con pazienza una risposta, quando finalmente Michelle iniziò a parlare

«so che probabilmente dopo che te lo dirò mi odierai, perché avrei dovuto dirtelo prima, ma non sapevo come fare» disse con gli occhi lucidi e la testa china «in realtà tuo papà non se n'è andato perché non voleva più tua mamma» continuò, ma tutte queste pause mi fecero innervosire

«dimmelo e basta» sputai, così lei annuì continuando

«tuo papà vi ha lasciati per stare con mia mamma e me, io non sapevo si frequentassero, io non sapevo-» la interruppi, non potevo credere alle mie orecchie

«voi lo sapevate?» chiesi guardando prima Lisa che annui per poi portare lo sguardo sul tappeto e in fine guardai Samantha che scosse la testa

«sapevano che se me lo avessero detto non avrei esitato a comunicartelo quindi me lo hanno detto oggi per la prima volta» una lacrima cadde sulla mia guancia seguita da altre, così mi accovacciai per terra e portando le ginocchia al petto piansi, Lisa e Michelle si avvicinarono per consolarmi mettendomi una mano sulla spalla

«non toccatemi... Anzi andatevene» dissi urlando

«ma-» io le interruppi alzando la testa

«cosa rimanete qui a fare? Eh? Tradirmi lo avete già fatto, rimediare non potete, quindi andatevene, non voglio aver a che fare con voi» urlai ancora più forte, così mia mamma apparì nella stanza

«che succede qui?» chiese confusa e non la biasimavo, non avevamo mai litigato, mai alzato la voce, ma questa volta non mi importava nulla, mi avevano tradita e se penso a quanto mi consolarono quando dissi a loro che mio padre se ne era andato mi arrabbiai ancora di più, anche perché Michelle fu quella a preoccuparsi di più, ed ora si spiega il vero motivo

«falle andare via, se parlo io non mi ascoltano, quindi fallo tu» sputai guardando mia mamma

«non parlarmi così» mi rimproverò, così simulai una risata falsa

«non parlare così? Scherzi vero? Mentre noi eravamo qui a piangere per Marco, lui era a casa sua» indicai Michelle «a scoparsi sua mamma» urlai, mia mamma impallidì portandosi una mano sulle labbra, ma ero sicura che avesse reagito così solo per le parole che utilizzai, ma francamente non mi importava, avevo centrato il punto e lo capii subito guardando gli occhi rossi di mia mamma e lo sguardo terrorizzato di Michelle.

«modera il linguaggio signorina» riuscì a dire per poi girarsi verso le ragazze «di-di cosa sta parlando?» chiese con voce spezzata, loro si guardarono, ma nessuno versò una parola

«forza Michelle, di a mia mamma come Marco è bravo a far urlare tua madre a letto o di come fa sentire importanti tutti, per poi distruggerli in seguito, ah no, questo tu non lo puoi sapere, dato che sei proprio come lui, una traditrice e una bugiarda» la guardai negli occhi, dove cominciarono a bagnarsi e una lacrima gli cadde sulla guancia, ma che tolse subito.

« credo che io debba andare» disse alzandosi, ma la fermai

«no! Di a mia mamma ciò che hai detto a me, poi puoi andare» detto questo, guardò prima me e poi mia mamma, incrociò le braccia al petto e con la testa china si sedette di nuovo sul divano.

«circa due settimane fa, mia madre tornò a casa con un sorriso vittorioso e con una carta in mano» si interruppe e guardando mia mamma continuò «io come ogni figlia ero felice del suo stato d'animo fino a quando non mi disse il reale motivo, la carta che teneva in mano era il foglio di divorzio firmato da entrambi, io non campendo chiesi di spiegarmi meglio» si interruppe nuovamente per soffiarsi il naso e per darsi la forza di continuare
«mia madre mi disse che te e Marco avete divorziato e che quindi ben presto si sarebbe trasferito con noi, mi disgustai di lei e di quello che vi aveva fatto, non gli parlai più ed è anche per quello che non è qui, disse inoltre che se avessi fatto parola con Vale mi avrebbe cacciata di casa, lo dissi solo a Lisa» Lisa gli prese la mano e con l'altra gli accarezzò la schiena per tranquillizzarla. «io... Mi dispiace... Vale io volevo dirtelo... Tutte le volte che mi dicevi che stavi male per tuo padre era come una coltellata nel cuore per me...» disse per poi guardarmi, era distrutta, ma ciò che aveva fatto era imperdonabile «mi dispiace» disse per poi alzarsi e uscire dalla porta lasciandoci così senza parole.
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Arrivò la cena di Natale, io e Michelle da quel giorno non ci parlammo più, Samantha mi disse che era ritornata a casa la sera stessa, ma dato che aveva fatto parola con me e mia mamma venne cacciata di casa, ma non mi importava.
Lisa la perdonai perché capì che non era colpa sua, avrebbe potuto parlarmene lo stesso, ma dal racconto di Michelle capì che se me lo avesse detto chissà poi cosa le avrebbe fatto.

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