capitolo 20

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Restammo abbracciati per qualche minuto

«che ore sono?» chiesi, così lui mi fece scendere dalle gambe per prendere il telefono e controllare

«le 6:30» mi disse, fra un pó sarebbe arrivata mia mamma e Justin era ancora con i pantaloni abbassati

«rivestiti, mamma sarà qui a minuti» ma non appena lo dissi, sentì la porta di casa aprirsi

«tesoro sono a casa» urlò mia mamma, io mi alzai di scatto

«merda... Vestiti veloce» gli dissi aiutandolo con i pantaloni che si abbottonarono giusto in tempo, che la porta della stanza si aprí rivelando la figura di mia mamma

«ah siete qui... Mi stavo preoccupando» ci disse scrutando la stanza per poi sposare lo sguardo prima su Justin e poi su me «dove sono le ragazze?» chiese corrugando le sopracciglia

«sono andate a disfare le valige nella loro stanza, é venuta Charlotte a prenderle» diede ancora un altra rapida occhiata alla stanza prima di annuire e uscire lasciando come sempre la porta socchiusa

«per un pelo» disse rilasciando un lungo sospiro, cosí mi diressi alla porta per chiuderla assicurandomi che dietro ad essa non vi fosse mia mamma che origliava.

«la prossima volta dopo aver finito rivestiti... Le cose oggi sono andate bene... Ma sai che imbarazzo se fosse entrata e tu eri con i pantaloni in mano?» lui mi prese per la vita e mi fece sedere di nuovo sulle sue gambe

«andiamo piccola ti preoccupi troppo... Magari gli sarebbe piaciuto e si sarebbe aggiunta a noi» io gli detti una leggera gomitata sul braccio sospirando e immaginando mia mamma con Justin... Il pensiero mi fece torcere il naso e scuotere la testa velocemente per scacciarlo via dalla mia mente

«ci stavi pensando?» mi chiese sorridendo scherzosamente

«Justin basta» ridacchiai

«pure mia sorella torceva il naso in quel modo quando gli raccontavo le mie avventure» io mi irrigidí al solo pensiero.

Justin con in braccio una ragazzina, dove ridendo gli racconta di come è riuscito ad andare a letto con tutte e lei con faccia disgustata lo implora di stare zitto.

«scusami... Io... Non volevo» mi disse rompendo i miei pensieri

«non importa» cercai di tranquillizzarlo, ma inutilmente

«no veramente... Io non voglio parlarti del mio passato... Perche so che ti fa stare male...» posai leggermente le labbra sulle sue fermandolo

«ho detto che va bene» detto questo scendemmo dal letto e ci dirigemmo in cucina dove mia mamma era indaffarata a preparare la cena.

«ti fermi con noi?» chiese portando lo sguardo su Justin in attesa di una risposta

«i miei mi staranno aspettando a casa... É da tanto che non li vedo, scusatemi» ovviamente mentí

«ohhh okay...» disse per ritornare a cucinare.

«devo andare... A domani piccola» mi disse dandomi un leggero bacio sulle labbra «la ringrazio per l'invito, ma sarà per un altra volta» disse rivolgendosi a mia mamma

«figurati, ciao Justin e ti prego dammi del tu» detto questo annui per poi uscire dalla porta.

Non sapendo cosa fare presi il telefono per controllare se vi erano messaggi.

ce n'erano due, uno di Lisa e l'altro di Stephanie

DA LISA: grazie del pranzo a domani buonanotte

Gli risposi velocemente e poi lessi l'altro

DA STE: ciao ho bisogno di te chiama appena hai tempo, grazie

Così non tardai a chiamare, al secondo squillo rispose.

"Pronto" mi disse con voce roca

"Che succede?" chiesi immediatamente

"Oh Vale sei tu... É succeso una cosa orribile" mi disse, il panico si impossessò di me

"Dimmi... É successo qualcosa di grave?" chiesi velocemente

"Si tratta di Jake" a quel nome rabbrividí

"Sono tutta orecchie" dissi e lei iniziò

"Quando tu eri in ospedale, io e lui passammo molto tempo assieme e una cosa tira l'altra mi affezionai a lui.
L'altro giorno mi invitò a casa sua, io sopraffatta dal momento gli concesso di toccarmi.
Oggi mi ha di nuovo invitata a casa sua, con la scusa che sua madre non c'era, ma questa volta fui io a toccare lui, sai per ricambiare il favore, senza che me ne accorgessi mi fece una foto.
Quando arrivai a casa mi scrisse un messaggio con allegata la foto ed ora lui mi sta riccattando" finito di parlare singhiozzò "Sono cosí stupida" disse soffiandosi il naso

"Non sei stupida... Ma cosa consiste il ricatto?" chiesi con voce dolce per alleviare la preoccupazione

"Ha detto che vuole chiederti di uscire con lui, ma essendo che tu gli hai sempre detto di no, ha utilizzato me per arrivare a te. Dice che se gli dirai un altro 'No' manderà la mia foto ovunque" e riprese a singhiozzare

"Ne parlerò con Justin, insomma, tralascerò le parti più private, ma ti assicurò che ci uscirò" non ero poi tanto sicura di quello che dissi, ma avrei fatto qualunque cosa per lei e se questo consisteva nell'uscire con Jake allora lo avrei fatto

"Scusami per tutto, mi dispiace, non avrei dovuto coinvolgerti. Grazie" disse e poi chiuse la chiamata

«chi era?» chiese mia mamma avvicinandosi

«S-Stephanie» dissi balbettando riformulando ancora una volta le sue parole

«ne vuoi parlare?» chiese accarezzandomi un braccio

«no, scusami» dissi per poi correre in camera e chiudere la porta a chiave dietro di me, sono sempre stata una ragazza emotiva, se succedeva qualcosa a una persona a me cara, mi immaginavo al suo posto e mi rattristavo.

Mi stesi sul letto, misi le cuffiette e appena cliccai 'play' la dolce voce di Beyoncé si disperse nella mia testa, ma non potei far a meno di canticchiare il ritornello

« Got me lookin so crazy right now your love's
Got me lookin so crazy right now Got me lookin so crazy right now your touch's
Got me lookin so crazy right now
Got me hoping you page me right now your kiss's
Got me hoping you save me right now
Lookin so crazy your love's
Got me lookin
Got me lookin so crazy in love»

Amavo quella canzone, mi faceva dimenticare tutto per concentrarmi solo sulla melodia, era lenta e dolce, ma il ritornello era molto piú forte e deciso.

Da li a poco mi addormentai con la speranza di cancellare l'ultima ora di questa fantastica giornata.


 

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