Appena le porte si aprirono, vidi Justin appoggiato alla macchina con un grande mazzo di rose in mano, mi avvicinai con un grande sorriso che lui ricambiò
«tranquilla non è il nostro anniversario» disse ridendo leggermente
«e a cosa sono dovute allora?» chiesi sorridendo
«non posso regalare delle rose, ad una ragazza splendida?» chiese, io mi guardai in giro fingendo di cercare la ragazza, guadagnandomi così una risata da parte sua «dai forza andiamo» disse dopo avermi dato un bacio a fior di labbra
«dove mi porti?» chiesi pur sapendo che non me lo avrebbe detto nemmeno sotto tortura
«hai presente il posto dove ci siamo conosciuti?» chiese con un sorriso strano sul volto
«si, vicino a casa mia»dissi rivivendo per un secondo quel giorno
«ecco, non è lì che ti porterò» disse ridendo
«simpatico» dissi fingendo una risata guadagnandomi così uno sguardo contrario da parte sua
«beh un posto in meno per aiutare la tua piccola testolina» disse aprendomi la portiera «adesso ti siederai e aspetterai con pazienza l'arrivo» e così feci.
Sembrava che il tempo non finisse più, il navigatore continuava a parlare e Justin concentrato sulla guida non faceva caso al mio continuo movimento, al mio leggere ogni cartello sperando di scoprire dove fossimo diretti e da lì a poco non ce la feci più
«Justin...» dissi sottovoce sperando di non disturbarlo
«non ora Vale» disse tranquillo «per una volta fidati di me e non guardare i cartelli perché non ti saranno di aiuto, dove ti porto è un posto nuovo, sia per te che per me» disse rivolgendomi un sorriso che ricambiai.
Il resto del viaggio lo passai a guardare ogni espressione di Justin, dal confuso per aver sbagliato la strada, dal tranquillo subito dopo averla trovata, dal concentrato al felice, insomma, Justin aveva tante, tantissime espressioni del viso, ma quella che più mi piaceva era quando guardava me, gli occhi scintillanti, le labbra bagnate e rosse dopo un paio di baci rubati e lo sguardo fisso nei miei occhi. Justin era così, riusciva a rendere qualsiasi sfumatura di se impeccabile, ed era questo che amavo di lui.
«piccola»disse facendomi tornare in quella macchina
«mmmh» mi limitai a dire
«siamo arrivati»disse slacciandosi la cintura, il mio sguardo si puntò al di fuori, ma non riconobbi il posto, così segui Justin fuori dalla vettura.
Il cielo era ormai scuro, ma le luci che provenivano dal ristorante illuminarono il posto e mi fecero così adocchiare un albero con attaccata un'altalena ed una ragazzina che si divertiva nel dondolarsi«Jazzy» chiamò Justin, la ragazzina si girò nella sua direzione, sorrise e saltò giù per raggiungerci
«hey Juss» disse prima che Justin potesse dargli un bacio sulla testa, da lì capii che era sua sorella «lei è Valeria» disse e lei si girò di scatto verso di me
«oh wow Justin.. è bellissima» disse prima di imbarazzarsi e staccare così lo sguardo da me
«te devi essere la sorella di Justin» dissi sorridendogli «vi assomigliate molto» continuai guadagnandomi così un'occhiataccia da parte sua
«potrei offendermi» disse ridendo, Justin sorrise prima di mettermi un braccio attorno alle spalle e stringermi forte affianco a se
«come mai siamo qui Jazmyn?» chiese lui
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❤BELIEVE IN US❤
FanfictionJustin Bieber un ragazzo stronzo,ma romantico allo stesso tempo, difficilmente esprime le proprie emozioni o sentimenti. Valeria Tood una ragazza dolce e timida, ha paura ad innamorarsi, darebbe la vita per la sua famiglia e per le persone a lei car...