Capitolo 23

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«Vale» Filippo mi chiamava continuando a scuotermi il braccio, così mi alzai e mi misi seduta

«che c'è?» chiesi guardandolo, lui mi sorrise e poi si avvicinò a me

«sta notte parlavi nel sonno» disse ridendo appena, io allargai gli occhi e mi leccai le labbra

«c-cosa dicevo?» chiesi e lui ridendo ancora iniziò a parlare

«Ho bisogno di te Justin... Non te ne andare... Poi dicevi cose incomprensibili» iniziai a ridere seguita da lui «io vado giù» disse lui in fine, poi si alzò e andando verso la porta la aprì per poi chiuderla dietro di se, lasciandomi da sola nei miei pensieri

*Spero che Justin non sia più arrabbiato*pensai sdraiata sul letto

Guardai il telefono per vedere se mi avesse scritto, ma nessuno messaggio vi era, così gli scrissi io

A JUSS: sei arrabbiato?

Aspettai con impazienza un suo messaggio continuando a fissare lo schermo, ma senza risultato, così frustrata lo appoggiai sulla scrivania sdraiandomi.

La vibrazione del telefono mi fece balzare dal letto, così lo presi di fretta leggendo la sua risposta

DA JUSS: scendi

Il cuore perse un battito appena lessi il messaggio,mi vestii in fretta, scesi e salutando mia mamma uscì dalla porta chiudendola dietro di me

Justin era in piedi davanti alla sua macchina appena mi guardò gli sorrisi, ma lui non ricambiò, il suo sguardo era privo di emozioni

«Hey» dissi guardandolo accennando un sorriso

«sali» disse semplicemente aprendomi la portiera, così mi sedetti al suo interno aspettandolo.

Il viaggio era silenzioso, l'aria era tesa e mi sentivo in imbarazzo «dobbiamo parlare» disse di punto in bianco

«di cosa?» chiesi guardandolo

«di noi» disse mantenendo sempre il suo sguardo sulla strada

#Justin

non ce la facevo più, tutto dentro di me stava morendo, non potevo più sopportare il fatto che lei parlasse ancora con Jake, lei era mia, mia e basta, non sua, né di nessun altro

«Justin... Ti prego parlami» mi disse mettendomi una mano sopra la mia, il suo tocco subito mi rilassò, ma non abbastanza

«non scriverci più» dissi semplicemente frugando nel porta oggetti ed estraendo un pacchetto di sigarette, né presi una portandomela alla bocca per poi accenderla, inspirai del fumo che subito mi fece rilassare completamente

«con chi?» chiese guardandomi con i suoi perfetti occhi azzurri

«Jake» dissi con tono amaro nel pronunciare il suo nome, lei inizialmente non rispose, ma poi rilasciò un lungo sospiro

«io voglio te non lui... Perché insisti del contrario» disse sbuffando così accostai di fretta e buttando la sigaretta dal finestrino le presi un polso con forza, ma lo rilasciai appena una smorfia di dolore comparve sul suo viso

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