Hermione raccolse le sue cose in mezzo ai calcinacci e ai resti dei muri della sua camera. Era sola. Aveva aspettato che tutte le sue compagne fossero andate a dormire in Sala Grande prima di entrarvi.
Non aveva toccato cibo. Non aveva fame. Non aveva sonno ma era stanca, stanchissima dopo tutto quello che era successo.
Draco era chissà dove nelle mani di sua zia, magari sanguinante e ferito. Forse l'avevano persino torturato... la sola idea le fece salire le lacrime dalla tristezza. Si portò una mano alla bocca e si accasciò sul pavimento freddo, piangendo in silenzio. Se solo fosse stata più attenta, se non avesse perso troppo tempo con lui magari avrebbe potuto Disarmare Bellatrix e salvarlo. Eppure era lui che li aveva salvati tutti, persino Harry. Da dove gli fosse uscita l'idea per proteggere Harry non sapeva spiegarselo. Era stato geniale. Sciocco, ma geniale.
Sentiva la mancanza delle sue mani grandi, del calore del suo respiro e dalla morbidezza della sua pelle... il sapore delle sue labbra. La sua voce... tutto era una stilettata al cuore. Come avrebbe fatto a rivederlo? A salvarlo? Perché era quello a cui aveva pensato: lei lo avrebbe salvato, a costo di sacrificarsi lei stessa, lo avrebbe portato via dalle grinfie di Bellatrix.
Pianse amaramente Hermione, per diversi minuti.
Ginny era fuori dalla porta, nascosta nell'ombra non aveva lasciato l'amica sola un momento. L'aveva seguita silenziosamente per assicurarsi che stesse bene, che non facesse pazzie. La sentiva piangere e il suo cuore urlava di dolore.
Le faceva male la fronte. Il sangue rappreso era fastidioso e le provocava prurito. Harry l'aveva aiutata a cambiare la medicazione, senza magia, solo con amore e cura.
Erano sull'Espresso per Hogwarts, appena partito dal binario 9¾ in data 1 Settembre, riuniti nello scompartimento per i Caposcuola. Erano i primi ad essere arrivati, lui e lei. Lei e lui.
Quando Hermione entrò, trovò già il ragazzo seduto sul morbido sedile che fissava lo scorrere del paesaggio a braccia incrociate e le gambe distese. Si voltò al rumore della porta che veniva aperta e poi, dopo aver visto di chi si trattava, posò nuovamente il suo sguardo fuori da quel treno.
Hermione avrebbe voluto incontrare tutti in quel momento, meno che Draco Malfoy. Sbuffò silenziosamente mentre richiudeva la porta dietro di sé.
Si sedette sul sedile opposto al suo e lo fissò.
« Ti piace quello che vedi, Granger? » disse lui dopo averla sorpresa a fissarla. Ma non c'era scherno nel suo tono. Era come se avesse detto quella battuta perché ci si aspettava che lui la dicesse e non perché ci credesse sul serio.
« Non potrei mai farmi piacere uno come te. » rispose prontamente lei, guadagnandosi un piccolo sorriso da parte del ragazzo che ostentava una calma invidiabile.
« Passate buone vacanze? » la sorprese ancora. Draco Malfoy che voleva fare conversazione? Fare conversazione con lei? Doveva essersi addormentata e precipitata in un brutto sogno.
« Piacevoli. » rispose « Grazie. Le tue? » si sorprese nell'aver formulato una carineria a quella serpe.
« Non poi così memorabili. » rispose il ragazzo.
Dopo quello scambio di battute il silenzio cadde su di loro come un macigno e nessuno disse più niente fino all'arrivo degli altri Caposcuola.
Avevano o non avevano appena avuto un dialogo quieto e civile?! Decisamente era capitata in un brutto sogno.
Eppure, mentre il Caposcuola di Hufflepluff e quello di Ravenclaw raccontavano le loro vacanze, Hermione non poté far a meno di fissare Malfoy che ancora guardava fuori dal finestrino. Non poté trovare niente di maligno in lui in quel momento. Sembrava stufo, stanco della routine che era diventata la sua vita. Stanco di essere lui, forse.
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Il suono dei sussurri e il candore della neve
FanfictionNessuno sapeva di loro, nessuno lo avrebbe mai saputo. Il castello è sotto attacco; correre è l'unica soluzione. Ma verso chi? Hermione e Draco vengono separati; lui si è consegnato per salvare la vita della ragazza che ama, lei lentamente perderà a...