Ripensare al passato e dimenticare il presente

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« Non avevi detto che alle undici le ronde sarebbero terminate? » si era avvicinato di soppiatto e l'aveva fatta spaventare a morte. Sussultò quando la sua voce la raggiunse alle spalle.

« E infatti sono finite. » rispose Hermione ignorando la sua presenza e continuando per la sua strada alla sola luce della bacchetta.

« E allora dove stai andando? C'è in corso qualche malefatta con Potter? » domandò sghignazzando sempre seguendo la ragazza che aveva appena salito il primo gradino delle scale che portavano al terzo piano.

« Non mi sembra siano affari tuoi Malfoy... » lo liquidò la ragazza ormai stufa di averlo tra i piedi, ma poi fu colta da un'illuminazione « Però, ora che ci penso, anche tu sei in giro a quest'ora... » lui alzò le spalle e mugugnò un suono indistinto. Si portò davanti alla ragazza e la fissò con le mani nelle tasche dei pantaloni. Hermione si fermò di colpo e ricambiò lo sguardo. Lo fissò intensamente cercando di capire cosa vorticasse in quella mente perversa, ma sembrò che niente potesse scalfire i suoi occhi di ghiaccio. « Che hai da guardare Granger? » chiese il ragazzo confuso. Hermione distolse lo sguardo immediatamente e riprese a camminare. Sentiva i suoi passi seguirla e quando le scale cambiarono direzione fu costretta a fermarsi.

« Dimmi dove stai andando Granger » fu il modo in cui lo disse che infastidì Hermione. Lui non era nessuno per dare ordini, men che meno a lei.

« Te lo dirò quando si ghiaccerà l'inferno, Malfoy » rispose prontamente la ragazza illuminando il suo viso con la bacchetta.

« Attenta Mudblood, potrebbe accadere molto presto. » rispose il ragazzo avvicinandosi a lei pericolosamente, fino a bloccarla tra la balaustra delle scale e il suo corpo. Hermione fu costretta ad alzare la testa per continuare a guardarlo negli occhi.

« Che cosa vuoi Malfoy? » esasperata, si spostò dalla trappola che lui aveva creato e tornò a fissarlo da una certa, sicura, distanza.

« Che cosa sta architettando Potter? » ecco la domanda che volteggiava nella mente di Malfoy: sapere quali sarebbero state le prossime mosse del suo nemico...

« Perché pensi che Harry stia architettando qualcosa? » rispose vaga Hermione, con tono annoiato.

« La ronda che finisce prima perché controllano i fantasmi? E quando mai quelli si sono offerti per perlustrare la scuola di notte?! » non aveva tutti i torti ma Hermione non sapeva per quale motivo era stato effettuato quel curioso cambio.

« Non so il motivo di questa novità, ma posso assicurarti che Harry non c'entra assolutamente niente... per una volta » aggiunse a se stessa, in un flebile sussurro.

« Sei proprio sicura Granger? »

« Non è un interrogatorio Malfoy! Lasciami in pace. »

« Da quello che mi risulta, tu la pace non la vedi da anni... » come aveva ragione dannazione!

« E mi piace così... quindi ora sparisci! » Malfoy ghignò e le afferrò un polso.

« Sta arrivando Piton da quella parte, » disse indicando il punto in cui Hermione stava svoltando « se fossi in te farei il giro. » le lasciò il braccio e si allontanò a grandi passi.

Hermione, ignorando il suo strano comportamento e il suo consiglio percorse la strada che era solita a fare e, appena girato l'angolo, incontrò Piton con la sua veste svolazzante e la bacchetta luminosa alta in mano.

« Signorina Granger, ancora alzata a quest'ora? » domandò l'insegnante con un sadico ghigno sul volto, come soddisfatto di averla sorpresa con le mani nel sacco. La ragazza lo guardò incassando la testa nelle spalle ma mantenne uno sguardo fisso in quello del professore.

Il suono dei sussurri e il candore della neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora