Inganni e promesse

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Si osservava allo specchio e vedeva una persona diversa, Hermione, mentre indossava la divisa quel mattino di Febbraio. Era coperta solamente da un accappatoio color corallo, appena uscita dalla doccia, e si ammirava. Si mise frontalmente davanti allo specchio: era arrivato il momento della verità. Lasciò cadere l'accappatoio alle sue spalle e rimase nuda. Vedeva le sue costole sporgere, le gambe smagrite, le braccia scheletriche, il viso stanco. Non ricordava neanche l'ultima volta che aveva fatto un pasto completo. Si sentiva orribile.

Draco l'avrebbe voluta ancora, magra com'era, una volta tornato?

Si rivestì in fretta, non sopportando la vista del suo decadimento e soprattutto, cercando di nasconderla agli altri. Indossò più maglioni in una volta per ingannare la vista altrui, collant di lana spesse e la gonna della divisa grigio antracite.

Si raccolse i capelli in una coda disordinata; persino i suoi capelli impossibili non le creavano più problemi, se ne fregava altamente.

Se ne fregava di tutto: degli sguardi carichi di compassione degli studenti, dei bisbigli al suo passaggio, del modo in cui si zittivano quando la vedevano arrivare.

Hermione era più di quello che pensavano gli altri. Lei lo sapeva, i suoi amici lo sapevano, Draco lo sapeva, questo contava. Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio che le era sfuggita dalla coda...

« ... non farlo! » la voce di Draco le aveva perforato le orecchie tanto era piena di ansia e alta di volume. Erano seduti sui gradini che portavano al cortile, che sapevano deserti, dato che nessuno si sarebbe mai sognato di rimanersene al freddo quando un camino scoppiettante era a portata di mano. Ma a loro il freddo non importava...

Hermione aveva la punta del naso rossa, mentre Draco non aveva alcun segno evidente della bassa temperatura. « Cosa? » gli domandò guardandolo con preoccupazione.

Lui le si avvicinò e le prese la mano a mezz'aria che la ragazza aveva alzato per sistemarsi una ciocca ribelle. Lei lo lasciò fare e lui gliela posò in grembo « Voglio farlo io » le aveva sussurrato mentre guardava quella ciocca di capelli e la sua mano si dirigeva verso quella. Gliela sistemò con cura e attenzione dietro l'orecchio e le guance di Hermione si imporporarono. Era un gesto così dolce... non pensava che lui fosse capace di tanta dolcezza.

Draco le sorrise e poi abbassò lo sguardo sulle mani infreddolite di lei. Gliele afferrò e le strinse tra le sue, più calde. « Se hai freddo possiamo rientrare... » le aveva ribadito per la ventesima volta. E per la ventesima volta Hermione aveva energicamente scosso la testa prima di sorridere con gioia.

« Voglio stare sola con te e solo qui è possibile. » il sorriso sul volto di Draco si spense e abbassò gli occhi, incapace di sostenere lo guardo con la ragazza.

« Mi dispiace che debba essere così. » le sussurrò a testa bassa. Hermione gli mise due dita sotto il mento e gli alzò il viso fino a farlo protendere verso il suo, poi lo baciò. Gli accarezzò le labbra con la lingua e gli mordicchiò teneramente il labbro inferiore. Draco si sciolse subito e le accarezzò il collo con una mano, spingendo il volto della fanciulla verso il suo, vorace di rubarle dalle labbra le parole, gli insulti, le risposte...

Hermione si mise a cavalcioni su di lui, ritrovandosi praticamente seduta sulle sue gambe. Draco le afferrò la schiena per sospingerla maggiormente su di sé mentre continuavano a baciarsi. Hermione poteva sentire il desiderio del ragazzo fare capolinea dai pantaloni neri della divisa perfettamente stirati e la cosa la imbarazzò un poco. Ma fu solo un attimo, prima di sentirsi in qualche modo desiderata e seducente. Si rese conto che anche lei era desiderosa di lui. Lo era sempre quando stavano insieme, quando si toccavano e si baciavano. Le mani di Draco salirono sotto il mantello e scostarono la stoffa del maglione e quella della camicia che indossava, trovando il contatto con la pelle nuda della sua schiena; Hermione rabbrividì dal freddo che le dita calde di Draco lasciavano sulla sua colonna vertebrale, in una tacita carezza piena di promesse. Si arcuò sopra di lui, baciandolo con più foga, non sazia, e gli accarezzò le clavicole e il collo bianco. Afferrò i capelli biondo platino e li strinse tra le dita. Quando il respiro di entrambi si fece affannoso, si staccarono respirando pesantemente, come se costasse uno sforzo immane.

Il suono dei sussurri e il candore della neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora