Dopo essersi data un contegno, Daphne Greengrass si alzò dal divano nella sala comune sul quale erano caduti lei e Theodore mentre si baciavano. Si sistemò la gonna e la camicetta e poi si spazzolò i capelli con le dita. Raccolse da terra la sua cravatta e le sue calze arrotolate sotto il divanetto.
« Scappi? » la voce di Theo, così improvvisa, la fece sussultare. Daphne si voltò a guardarlo e lo vide più bello che mai: il torace nudo, i capelli scomposti e ribelli, gli occhi assonnati e le sue grazie celate da una coperta improvvisata per sfuggire al freddo invernale.
« Non sto scappando. Ma potrebbe arrivare qualcuno e... »
« ... sarebbe controproducente... » terminò Theo, deluso ma conscio di quanto fosse vera quell'affermazione.
« Non fraintendermi, sono stata bene ma... »
« ... ma si è trattato di un errore. » concluse nuovamente il ragazzo che si alzò dal divano liberando il suo corpo esile ma stabile, ricoperto da un sottile ma non indifferente strato di muscoli « L'hai detto anche l'ultima volta. » Daphne gli diede le spalle e abbassò il capo.
« Sai quanto vorrei che le cose fossero diverse » ribatté la ragazza con voce ferma. Sentì Theodore muoversi dietro di lei.
« No non lo so. » le disse circondandole il corpo con le braccia « Non me lo dici mai. Scappi sempre appena ti svegli, quando credi che io dorma ancora ma - notizia dell'ultimo minuto - sono sempre sveglio. »
« E mi lasci andare? » domandò incuriosita la ragazza beandosi dell'abbraccio.
« Cos'altro potrei fare?! Ma questa volta non ti lascerò scappare. » Daphne si irrigidì e si scostò dal ragazzo, lanciandogli i pantaloni per coprirsi. Lui li indossò e poi si fermò a guardarla.
« Devi spiegarmi una cosa e voglio la tua completa sincerità. » la ragazza annuì « Perché hai preso il mio libro di Incantesimi? »
***
Aveva pensato a lungo a cosa fare. I maglioni potevano ingannare occhi non attenti ma non potevano nascondere le ossa sporgenti del volto, delle clavicole, le gambe smagrite e la debolezza fisica a cui Hermione era sottoposta ogni giorno. La sua media si era abbassata in fretta e, anche se gli insegnanti la capivano, sapevano di non poter fare nulla per risollevare la ragazza.
Ma Minerva McGranitt non si era mai data per vinta. Chiamò la sua alunna migliore fuori dalla classe di Pozioni - infastidendo il professor Piton - e la condusse in un corridoio isolato.
« So che per te deve essere difficile concentrarsi, signorina Granger, ma non puoi lasciare che tutto ti scivoli dalle mani senza provare a trattenerlo. » la ragazza guardò la sua insegnante negli occhi per molti istanti, incerta su cosa dire. Tanto valeva essere sincera. Tanto valeva provarci.
« Non mi importa professoressa, non mi importa più di niente. » disse scuotendo la testa « È come se un pezzo della mia anima mi fosse stato strappato via... e non ho la certezza che lo riavrò indietro. » confessò Hermione, le lacrime a rigarle le guance - fredde e brucianti - e una stanchezza che andava oltre la fisicità ad avvolgerla nelle sue spire.
« Posso comprendere il tuo dolore signorina Granger, ma non credo sia un giusto motivo per lasciar perdere tutto. So che tu e i tuoi amici farete il possibile per riportare qui il signor Malfoy, confido in voi. » la donna posò una mano sulla spalla di Hermione, scossa dai singhiozzi.
« Non faremo niente professoressa! Non posso permettere che i miei amici rischino la vita per me... » Hermione si scostò dal tocco dell'insegnante « Siamo in guerra e l'unico modo per tornare a sperare e a vivere è vincerla; finché questo non avverrà siamo destinati al dolore e alla sofferenza. » la professoressa rimase ammutolita davanti a tanta rassegnazione e, senza niente da dire, lasciò che la sua brillante studentessa si allontanò a passo lento verso la Torre Gryffindor.
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Il suono dei sussurri e il candore della neve
FanfictionNessuno sapeva di loro, nessuno lo avrebbe mai saputo. Il castello è sotto attacco; correre è l'unica soluzione. Ma verso chi? Hermione e Draco vengono separati; lui si è consegnato per salvare la vita della ragazza che ama, lei lentamente perderà a...