IV. diversa

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Utilizzai il fine settimana per meditare.
Se volete la guerra, che guerra sia, mi dissi mentre stavo facendo le prove con i capelli sciolti senza trecce; realizzai che era arrivato il momento di cambiare, di crescere e di indossare l'armatura per lottare contro dei ragazzini.
Come era evidente tutto ritornò nella norma, io continuavo a fare ciò che facevo e le persone che prima mi lasciavano qualche commento,proseguivano come sempre; una di loro notò che c'era qualcosa di diverso -"dopo aver pianto hai abbandonato le tue trecce?"- fece la faccia di finta dispiaciuta.
Le volevo sputare in faccia.
Quella mattina venne in classe il ragazzo che si era preso gioco di me per chiedermi scusa; -"non è che ho qualcosa contro di te, è che sono nella tua stessa situazione; mi trattano male e pur di accontentarli, faccio ciò che mi dicono"- a queste parole mi faceva sempre più schifo.
-"Ah quindi utilizzi la scusa di essere maltrattato per ciò che sei e pur di sentirti accettato da loro,riversi questo tuo disagio su di me? Non mi sembri diverso da loro,anzi sei peggio di loro. Mi fai pena"- gli risposi, spostandolo per poter andare a fare ricreazione nel mio posto preferito. Quando arrivai in terrazza, feci un lungo sospiro per poter respirare l'aria che quel giorno mi sembra avesse acquisito una freschezza che prima non aveva;

Mamma quella sera mi chiese -"tutto bene?"- preoccupata del fatto che aveva notato dei cambiamenti, -"mai stata meglio"- le risposi con un sorriso. La vidi più tranquilla, si voleva assicurare che sua figlia stesse bene; dopo il pasto anche con Hyun ci mettemmo a guardare un film, un'abitudine che avevamo perso da anni e che in quel momento avevamo ripreso. Un giorno chiesi a mamma se potessi portare le lenti a contatto, avendo difficoltà nelle ore di ginnastica con gli occhiali e anche il fatto mi lasciavano il segno sul naso; così, durante il fine settimana andammo dall'oculista per la consultazione e ne uscì felice con un paio di lenti a contatto. Inizialmente fu un'impresa ardua, arrivavo al punto che i miei occhi diventavano rossi per quante volte provavo a metterle e a toglierle, ma quando mamma mi fece che forse non era il caso,vendendo che avevo difficoltà, ci provai per un paio di volte e finalmente ci riuscì.

Così iniziai ad andare a scuola con le lenti. Devo ammetterlo, era una bella sensazione; prima cosa non percepivo le lenti e seconda cosa avevo una vista completa delle cose, a differenza degli occhiali che con la montatura me la impedivano. La canzone che stavo ascoltando in quel momento era butterfly dei bts ma quando vidi che il solito gruppo di ragazze si stavano avvicinando, la stoppai; -"Non è che se cambi il tuo aspetto allora sarai al nostro livello"- mi disse con tutta la cattiveria che poteva avere, o almeno io la percepivo così, -"chi ti ha detto che voglio cambiare per voi"- feci una risata finta per poi andarmene e lasciarle lì.


s p a z i o p e r s o n a l e
come potete ben vedere, durante questa quarantena sto impiegando il mio tempo a sistemare storie che avevo scritto in passato e a tentare con qualcosa di nuovo; se vi sta piacendo questa storia, fate un salto anche alla nuova storia che sto scrivendo "travel to you", sono sicura che non ve ne pentirete, se questa storia vi sta piacendo.

-due mondi differenti-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora