Quelli della classe cominciavano a notare che stavo cambiando,ovviamente non me lo venivano a dire in faccia ma sempre alla mie spalle,bisbigliando perché era nella norma dire i propri pensieri in modo indiretto.
Fu così che con il nuovo trimestre decisi togliermi gli occhiali e indossare le lenti a contatto con cui avevo lottato fino a qualche mese fa; era primavera e potevo ammirare fiori di ciliegio che stavano sbocciando, i cinguettii degli uccelli e l'aria da primavera. In quei mesi, non andavo direttamente a scuola, prima dovevo accompagnare Hyun scuola perché mamma aveva cominciato a lavorare anche la mattina, a tempo pieno; anche quella mattina dovevo prestare estremamente attenzione a Hyun sulla metro visto che poteva perdersi,quindi gli strinsi la mano. La sua scuola,per fortuna, era nello stesso quartiere del mio college, distavano quindici minuti a piedi tra loro; la strada era composta da due file di alberi di ciliegio che producevano un effetto ottico, era piacevole fare quel tragitto tutti i giorni,soprattutto in primavera in cui i fiori del ciliegio fiorivano e con una folata di vento,magicamente, la strada diventava un tappeto tra il bianco e il rosa. Ma a rovinare lo spettacolo era l'arrivo delle macchine dei figli di papà e le loro urla di alcuni -"Anche oggi a piedi?"- per sottolineare il fatto che non venissi in macchina,grazie alle cuffie le loro voci le percepivo in maniera distorta.
Stranamente era da un pò che quel gruppo di ragazze mi avevano lasciato in pace, forse si erano stufate;così potevo dedicare quel poco tempo che mi rimaneva ad ascoltare la canzone che mi dava l'energia per poter affrontare la giornata, I'm fine dei bts. La primavera era quella stagione che mi faceva distrarre durante le lezioni, il mio sguardo si posava sui fiori dell'albero che si affacciava sulla nostra classe e a peggiorare la situazione il mio banco si trovava proprio davanti a quell'albero; durante la pausa, avendo sete, mi andai a comprare una bottiglietta d'acqua alle macchinette ma proprio in quel momento la campanella suonò porca miseria sto facendo tardi mi dissi tra me, iniziando a correre e per sbaglio andai a urtare contro qualcuno ma non ci feci caso perchè la mia unica meta era arrivare in classe. Solo una volta che tornai a casa mi accorsi che mi ero fatta male alla guancia destra,mi si era un pò gonfiata per l'urto.
Il giorno dopo,mentre stavo in classe a copiare gli appunti fui interrotta da due ragazze che mi chiesero di uscire dalla classe -"é lei che ieri ti è andata addosso"- commentò la prima ragazza,buttandomi in avanti e facendomi mettere a faccia a faccia con Jungkook poi la seconda ragazza fa -"ti dovresti scusare"- io la guardai perplessa, controbattendo -"perchè mai gli devo chiedere scusa se voi siete i primi a non ammettere i vostri errori?"- poi aggiunsi -"Poi il ragazzo può benissimo parlare da solo, mica ha perso la lingua,vero?"- lo guardai come se mi dispiaceva ma in realtà mi faceva solo pena. Quando le due ragazze si stavano avvicinando per darmi una spinta,Jungkook interruppe il trambusto che loro stesse stavano creando dicendo con indifferenza -"ha ragione lei,lasciatela stare"- per poi voltarsi ed andarsene. Forse un minimo di cervello ce l'aveva il ragazzo,o almeno sapeva pensare con la sua testa a differenza del resto della scuola,come mi avevano dimostrare varie volte.
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-due mondi differenti-
Fanfic[c o m p l e ta] Cosa succede quando due mondi completamente opposti si incrociano ? Guerra o Amore ? Attraverso un percorso di crescita, stará a Jungkook e a Hwayoung di trovare la risposta nelle loro azioni. Una storia che parte come sogno per poi...