Durante la notte mi svegliai di soprassalto.
"Papà, voglio venire con te! Papà! Perché non posso? ...voglio venire con te...Papà!"
Emiliano stava parlando nel sonno ed era tutto sudato.
Lo scrollai piano e cercai di tranquillizzarlo accarezzandolo piano. "Shhhh Emi. E' solo un brutto sogno, dormi sereno".
Con una maglietta gli asciugai il sudore e aspettai che si fosse calmato. Senza rendersene conto Emiliano si era abbracciato a me come una cozza, vedendo che si era calmato mi accucciai anche io vicino e mi riaddormentai.
La mattina quando mi svegliai mi ritrovai con Emi avvinghiato a me. Era uscito dal sacco a pelo e aveva un braccio e una gamba sul mio corpo.
Dormiva come un sasso e mi soffermai a guardarlo con tranquillità. Mi veniva da ridere a vedere quel corpicino nudo con i soli boxer perché non aveva niente di sexy. Troppo magro e troppo spigoloso. Il fatto che lui fosse sempre nervoso e incazzato non lo aiutava di certo a prendere peso o a dare una forma più armonica, anche perché sapevo che faceva a botte facilmente.
Volevo lasciarlo riposare il più possibile e tentavo di rimanere immobile. Vidi un sopracciglio muoversi. Con un occhio mi sbirciò curioso e lo richiuse.
Forse si rese conto che, in effetti eravamo troppo vicini, aprì gli occhi di scatto e si sollevò subito per togliere il suo peso di dosso.
"Cazzo... scusa! Non mi sono accorto di niente. Ti ho soffocato? O magari ho approfittato di te a tua insaputa? Ahhaha" e finì la frase con il suo solito sorriso idiota.
Quel sorrisino scemo mi mise subito di buon umore e mi resi conto che era ora di sgomberare perché presto sarebbero arrivati i bambini con i baby sitter.
"Spicciati...scemo, non vorrai farti vedere dalle femminucce con quei tuoi boxer super-sexy e quel tuo corpo super-muscoloso!" lo pigliai in giro.
"Ue ha parlato la fotomodella!" e indicò le mutandine con i teschi, sorridendo.
A colazione eravamo tutti piuttosto eccitati. Avremmo sciato fino alle due e poi ci saremmo organizzati per la serata.
Quando anche l'ultimo bambino e sciatore aveva lasciato il rifugio, uscimmo fuori e iniziammo a preparare tutti i paletti e le bottiglie per i fuochi d'artificio.
"Bella raga. Stasera facciamo il botto in tutti i sensi!" disse Alessio.
Uno alla volta arrivarono gli amici che stavamo aspettando e poi ci dividemmo gli spazi tra maschi e femmine.
Tutti volevamo farci belli e avevo notato che anche i ragazzi erano piuttosto gasati.
Noi ragazze aprimmo la valigia dei vestitini fighi per l'occasione e il bauletto dei trucchi.
I ragazzi ogni tanto bussavano e spingevano alla porta per farci gli scherzi a volte ci buttavano dentro un piccolo mortaretto per farci spaventare ma finiva sempre tutto in grandi risate.
Chissà perché, quella sera volevo essere strepitosa. In fondo Lorenzo mi aveva dato buca proprio la notte più importante dell'anno e proprio mentre ero diventata maggiorenne e mi sentivo più libera di pensare ai miei comportamenti.
Forse era un po' di ripicca verso quella situazione da chiarire e speravo solo di non diventare patetica a mezzanotte nel cercare di farmi dare gli auguri prima da un maschio.
Okey eravamo tutte pronte e tutte bellissime. Ognuna aveva fatto in modo di rendere l'altra il più bella possibile, potevo dire che il risultato era splendido.
Mi guardai allo specchio. Un vestito color vino rosso scuro, prendeva forma in un corpo che non riconoscevo come il mio.
"Shiiii!!!!!" esclamai stupita e saltellai felice. Il vestito mi fasciava come una seconda pelle ed era stupendo. Era bordato sul seno con piccoli strass argento, molto corto era rifinito sul ginocchio con piccoli cerchi. Lungo le altezze era come fosse stato arricciato da elastici sottilissimi che davano un effetto strano, come se mi avessero avvolta con il domopak. Il micro giacchetto era fatto con la stessa stoffa.
La collanina di Tiffany era l'unico ciondolino che avevo al collo e decisi di tenerla perché toglierla mi sembrava un gesto di disprezzo verso ciò che era stato con Lorenzo.
Decidemmo scendere indossando le giacche a vento e i ragazzi tutti agitati che aspettavano ci rimasero come dei fessi.
Erano tutti ripuliti e messi a nuovo e notai quanto fossero fighi anche vestiti come dei pinguini.
Chissà perché mi soffermai a guardare Emiliano. Aveva dei jeans a tubo, una camicia bianca con le cuciture slim e le bretelle rosse e blu. Sembrava Will Smith nel film Bad-Boys.
Appena ci videro ci corsero incontro e tentarono di strapparci via la giacca a vento ma tenemmo duro per quasi mezza cena.
Avevamo preparato il bancone del self service pieno di vassoi e organizzato la serata tipo happy hour. Ognuno poteva mangiare, ballare, cantare e tornare a mangiare ancora.
I bicchieri erano boccali, tipo quelli della birra ma erano in plastica. Ognuno aveva il nostro nome scritto sopra e un adesivo con un pupazzetto. Io avevo quello di Jessica Rabbit e avevo notato che Emis aveva quello di Harry Potter, Chiara aveva Hermione... etc.
Erano capitati a caso e naturalmente tutti avrebbero voluto quello di Harry Potter.
"Tu hai barato! Ne sono sicura!" dissi ad Emis tentando di rubargli il boccale.
Lui finse di farselo prendere, appena ebbi le mani occupate con il bicchiere in un attimo mi aprì la giacca a vento e me la portò via.
Era tutto un sorriso e contento del suo trofeo ma un attimo dopo rimase a bocca aperta. Lasciarlo senza parole era ancor meglio di un complimento.
"Cazzo! Poi non vi lamentate se venite violentate!" sorrise compiaciuto mentre urlava per superare la musica.
Ormai la festa era entrata nel vivo e tutte si tolsero la giacca a vento lasciando i poveri tapini senza parole.
Ovviamente presero subito in mano il microfono e fecero omaggio ai due grandi rapper e alle ragazze:
Le ragazze - Mi sveglio e ci penso la mattina
Le ragazze - La macchina, i soldi e la benzina
Le ragazze - I chilometri fatti per vedere
Le ragazze - Questa canzone è dedicata
Alle ragazze...
Le ragazze - Una non basta, ne vorrei cento
....
il profumo sul collo che addosso lasciano
il vuoto che senti quando ti lasciano
...>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Cantavamo e battevamo le mani in coro. La musica era sempre più alta e le battute sempre più allegre.
I ragazzi si divertirono parecchio a fare freestyle e noi li incitavamo urlando come matte.
George e Juri dissero:" i più bravi vinceranno in premio i reggiseni rossi che indossano le ragazze! Ahahahaha!"
"Si si convinto!" rispondevamo noi in coro.
Ballavo, cantavo e ridevo. Cercavo di divertirmi senza pensare a nulla e la cosa stava funzionando alla grande.
Quando stavano per perdere l'ultimo filo di voce qualcuno decise di farli riposare un po' e mise della musica più tranquilla.
I fidanzatini si abbracciarono e inizarono a ballare e a baciarsi, Federico che si trovava vicino a me mi diede la mano e mi prese a ballare.
"Allora questa notte sei single" mi disse sottovoce.
"Eh già...si è sparsa la voce..." risposi scazzata.
"Lorenzo non sa cosa si perde. Questo vestito farebbe ubriacare anche un santo, e non solo il vestito..." e mi strinse più a se.
Federico era davvero carino, anche lui faceva rap insieme a Emi al muretto.
Le ragazze gli giravano parecchio intorno perché era uno dei più forti e alle ragazze si sa, piacciono i numeri uno.
Ad un certo punto la musica cambiò e arrivò l' Amore Disperato" di Nada.
Quella canzone mi ricordava che solo qualche giorno prima avevo trascorso dei momenti stupendi. Stavo per mettermi a piangere.
"Ei baby, vieni qui, tra le braccia del cattivo..."la voce di Emiliano alle spalle mi aveva fatto sussultare. Un semplice sguardo tra loro e Federico si era dileguato.
"Non volevi mica ballare la nostra canzone con uno sconosciuto!" mi disse scherzando.
"E da quando avremmo una nostra canzone?" gli chiesi fingendo di non ricordare.
Cin pensò un attimo poi scrollò le spalle e rispose :"Da adesso!"e così dicendo incrociò le mani come aveva fatto la prima volta e mi fece girare come una trottola.
Mi sentivo come Cenerentola al ballo. Ero vestita da Jessica Rabbit e stavo ballando con Harry Potter. La mia testa era ormai in una giostra e non aveva intenzione di smettere di girare.
In realtà non avevo bevuto molto era solo confusione per tutto quello che stava succedendo.
Dieci
Nove
Otto
Sette
Sei
Cinque
Quattro
Tre
Due
Unoooooo!!
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La Storia di Tiffany. || Emis Killa
FanfictionTiffany,é una ragazza di 17 anni,castana di capelli che però ama cambiare e che ama sentirsi a suo agio in qualsiasi situazione. Tiffany è nata dall'unione di una mamma francese e un papà italiano precisamente di Riccione, dalle personalità molto fo...