Più la distanza tra me ed Emiliano si allungava e più iniziavo a rilassarmi,più tornavo in me e più mi rendevo conto che mi ero comportata come una bambina.
Emiliano mi provocava emozioni contrastanti e questo era preoccupante.
Non volevo più pensarci. Ora dovevo pensare a raccontare a Lorenzo che avevo trascorso la mattina con Emi e allo stesso tempo dovevo riacquistare la calma perché, se mi avesse sentita agitata, avrebbe potuto mal interpretare e l'ultima cosa che volevo era fare soffrire Lorenzo.
Decisi di aspettare fino al rientro. Le mura di casa mi avrebbero fatto sentire più al riparo come un gattino nella cesta.
Salutai mamma e mi rintanai subito in camera mia. Non potevo più aspettare, dovevo informare Lorenzo al più presto possibile.
Al primo squillo Lorenzo rispose e attaccai subito con l'argomento. Gli raccontai dell'occupazione e della mia decisione di andare al centro commerciale. Infine gli raccontai che avevo incontrato Emiliano per caso e che avevamo passato un po' di tempo insieme, anche perché avevo dimenticato le chiavi e avrei dovuto aspettare le 14.00 il rientro di mia madre.
Naturalmente non raccontai nient'altro, e tanto meno di come ero fuggita via senza un reale motivo, Lorenzo tutto felice mi rispose approvando:
" Evvai! Spero che abbiate chiarito i vostri malintesi così la prossima volta che usciamo potremo divertirci tutti insieme senza problemi... Anche perché ho appena ricevuto un sms da Stefania che si è rimessa insieme ad Emiliano" concluse.
" Wow bella! Questa si che una notizia! Allora, grazie al cielo la compagnia è riunita", terminai la frase di fretta e mi sentii sollevata. Forse erano tutti quei canti natalizi che mi avevano resa più sensibile e mi avevano portato fuori di testa. Era tutto a posto. Io e Lorenzo, Stefania ed Emiliano, Alessio e Francesca e infine Chiara e George. Tutto a posto.
"Ci vediamo stasera verso le cinque alle panchine, fosse per me, ti vedrei anche adesso, ma lo studio è al primo posto!"
Come potevo non adorarlo? Lorenzo era la perfezione. Il ragazzo con cui tutte avrebbero voluto fidanzarsi.
Alle cinque ci trovammo alle panchine. Mancavano solo Emiliano e Stefania e un po' per il freddo, decidemmo di andare al baretto di fronte a bere una cioccolata calda. Lorenzo continuava a chiamare Emiliano per chiedere che fine avessero fatto e alla fine gli dissi: "ma chissenefrega se non arrivano! Avranno altro da fare!" mi resi conto che avevo alzato la voce e che tutti gli occhi erano puntati su di me.
"Si insomma, non c'è da preoccuparsi staranno parlando e chiarendo i loro problemi..." dissi a voce più bassa e finalmente cambiammo discorso.
La cioccolata era calda e buonissima e mi mise di buon umore.
"Piuttosto pensiamo, a cosa fare per capodanno. Io direi di scartare ristoranti, pizzerie o discoteche. A capodanno finisce che spendi un sacco di soldi, mangi male e non ti diverti. Se ci organizziamo e siamo in tanti, possiamo affittare una saletta e invitare un po' di gente" dissi tutto di un fiato.
"Amore, lo sai che non ti devi preoccupare per i soldi, posso pensare a tutto io, sono il mago delle feste!" mi disse con un sorriso.
Mi tornarono in mente le ultime mega feste e soprattutto quella organizzata per il mio compleanno, così mi abbraccia forte a Lorenzo e finalmente riuscii a baciarlo senza sentirmi in colpa.
"Lo so Lore che sei bravissimo, però sarebbe meglio fare una festa alla portata di tutti, e sarebbe anche divertente trovarci per organizzare i preparativi, motivo in più per incontrarci...sicuramente ci divertiremo!" risposi e nel frattempo vidi che anche gli altri annuivano d'accordo con me.
"Okay amore! Tutto come desidera la mia principessa e i miei amici! Io non potevo aspettare una compagnia migliore della vostra" concluse.
Pensai a quanto Lorenzo era diverso da noi. Non che fossimo poveri, ma lui era esageratamente ricco eppure, a parte quel parlare "ripulito" che spesso e volentieri era gioco nostro prenderlo in giro, per il resto era davvero un ragazzo alla mano.
Finalmente arrivarono Stefania ed Emiliano. Lei lo teneva sottobraccio come se fosse una mamma che ha paura di perdere il suo bambino e lui aveva una faccia da fulminato. Lo sguardo arrogante e scazzato. Continuava a ridere per nulla e a smontare ogni proposta che veniva fatta.
Era come se quell'Emiliano che avevo incontrato al centro commerciale non fosse mai esistito...chissà...forse l'avevo soltanto immaginato. Nel bar in sottofondo c'era la musica da disco e lui approfittava per scandire qualche frase rap ma erano tutte strane o volgari.
Visto che non riuscivamo a coinvolgerlo in niente gli chiedemmo come l'avrebbe organizzata lui la festa e lui non ci pensò due volte a rispondere:
"Ma sì fate quel cazzo che volete. Forse io e Stefania non verremo e ce ne staremo a casa tutta la sera a scopare! Eh amo? Che ne dici?" e prese Stefania per il collo la tirò verso se e la baciò quasi con un gesto di sfida.
Bè se voleva farsi odiare c'era proprio riuscito! Ma perché si stava comportando così da stronzo con noi? Una cosa era certa : non lo capivo e forse non lo avrei capito mai...lui faceva parte di un altro mondo...
STAI LEGGENDO
La Storia di Tiffany. || Emis Killa
FanficTiffany,é una ragazza di 17 anni,castana di capelli che però ama cambiare e che ama sentirsi a suo agio in qualsiasi situazione. Tiffany è nata dall'unione di una mamma francese e un papà italiano precisamente di Riccione, dalle personalità molto fo...