Nel momento in cui era iniziato il count-down ero eccitata all'idea che il primo bacio dell'anno me lo avrebbe dato un ragazzo ma soprattutto me lo avrebbe dato Emiliano.
Anche lui, dietro quel fare indifferente sembrava non vedesse l'ora di darmi quel bacio di buon augurio.
Zero!!
Ecco, ora sarebbe successo.
Le sue labbra si avvicinarono e mi diedero uno, due e tre baci sulle guance, come da tradizione.
Stavo per abbracciarlo e baciarlo ma, mi sentii tirare per un braccio e baciare da Chiara. Era diventato un girotondo di auguri e anche Emi aveva il suo bel da fare ad abbracciare e baciare tutti. Fece in tempo ad urlarmi di mettere la giacca a vento e coprirmi bene.
Sì è vero! I nostri fuochi d'artificio! Abbracciai tutti a ruota e baciai anche quelli che conoscevo meno e andai a coprirmi per uscire. Misi gli stivaletti bianchi da neve e notai che la giacca era lunga quanto il vestito. Mi stupivo e lodavo per la mia spavalderia.
Uscii proprio mentre i ragazzi stavano iniziando ad accendere le prime fontanelle di colori. Poi i fuochi diventarono sempre più numerosi e più belli e me ne stavo con il naso all'insù pensando che erano sempre uno spettacolo meraviglioso.
Ad un tratto sentii una presenza alle mie spalle e qualcuno mi stava mettendo le cuffie dell' Ipod alle orecchie, mi misi a ridere tutta agitata perché non riuscivo a fermare quell'emozione. Vedere i fuochi con la musica nelle cuffie ed Emiliano alle spalle che mi cantava nelle orecchie 'la nostra canzone' dandomi piccoli baci sul collo, mi mandava in confusione.
Tutto il mondo ormai era fuori. C'ero soltanto io con le mie emozioni disperate.
Tremavo tutta, non so se per il freddo o per la musica, o i suoi baci, o il suo stringermi senza che ancora l'avessi guardato negli occhi. Se mi fossi girata mi sarei persa. Chiusi gli occhi. Sentii sollevare la giacca a vento e le sue mani abbracciarmi lungo i fianchi, mi fece ruotare verso di lui e mi baciò.
"Apri gli occhi...non vorrai perderti questi colori..." disse sollevandomi gli occhi verso i fuochi.
In realtà Emi affrontava tutto di petto, e anche questo bacio ne doveva fare parte.
Il suo bacio era aggressivo e questo non mi dava modo di pensare, di respirare. Non ero sicura di saperlo fare. Emi se ne accorse mi prese il viso tra le mani e mi disse: "Che cazzo mi stai facendo?..." e continuò a baciarmi tutto agitato.
Non so quanto tempo restammo abbracciati senza parlare. Anche gli ultimi fuochi stavano per spegnersi e tutti rientrarono, anche perché il freddo cominciava a farsi sentire.
Emi si staccò bruscamente, mi prese per mano e rientrammo.
" Ora il gioco è nelle tue mani" mi disse serio, poi tornò alla consolle, scelse una base e urlò:
"Allora qualcuno ha ancora un po' di voce per fare casino?" e detto questo, tutti gridarono e si misero in cerchio ad aspettare l'inizio delle battle.
Federico ed Emiliano insieme erano una bomba e presto tutti ne furono catturati.
Gli amici di Emi erano un po' come lui. Senza mezze misure. In o out. Bianco o Nero. Era un modo di vivere così: tutto o niente... Questo un po' mi spaventava per molti motivi; uno di questi avevo paura di doverlo affrontare al più presto.
Quando decidemmo di spegnere tutto e andare a riposare un po' si vedevano le prime luci del mattino. Non avevo mai trascorso un capodanno così, neppure minimamente paragonabile.
Ero su una bellissima giostra...ero nel paese dei balocchi e per questo avevo paura di svegliarmi e ritrovarmi le orecchie da asino come pinocchio.
Ci infilammo tutti nei sacchi a pelo. Emi aveva ripreso l'ipod con la musica e aveva dato una cuffietta a me. Le canzoni erano stranamente vecchie e melodiche. Lui disse che erano le preferite da sua madre ed erano un buon diversivo quando voleva cambiare musica.
<....T'innamorerai di un bastardo che
ti dirà bugie
per portarti via da me...
Chi ti difenderà dal buio della notte ?
da questa vita che non dà
quel che promette ....>
La canzone non l'avevo mai sentita, ma la voce roca che cantava e quelle parole, mi provocarono una tristezza profonda e iniziai a tremare tutta.
Emiliano uscì dal sacco a pelo ed entrò nel mio.
Non sapevo più come comportarmi con lui e questo mi dava insicurezza. Tremavo per quello che avrebbe potuto succedere e sentivo che tentava di scaldarmi realmente preoccupato.
Io sapevo che avrei voluto solo baciarlo ancora così mi avvicinai a lui e lo baciai.
"Cazzo Tiffany! Sto facendo di tutto per trattenermi, non mi tentare perché lo so già da solo che sono uno stronzo ma non voglio peggiorare la situazione. Tu sei la donna di Lorenzo fino a che non lo vedrai di persona e capirai cosa vuoi davvero. Non sono cose che si risolvono con una telefonata, non so che succederà da domani in poi, ma so che non voglio fare il bastardo proprio con te e nemmeno con Lorenzo. Lo sai da sempre che mi piaci di brutto, sono io che ho cercato di evitarti perché non mi sento alla tua altezza. So solo che sono una testa di cazzo e ho combinato un casino. Cerchiamo di non peggiorare la situazione. Se stanotte ti bacio...non mi fermo più. E domani mi darai dello stronzo...e mi darei dello stronzo." Sospirando si staccò da me e mi accarezzò i capelli.
Sapeva che mi sentivo umiliata da quel rifiuto. Ma io sapevo che il giorno dopo lo avrei sicuramente ringraziato.
Chiusi gli occhi e li nascosi nel suo petto. Sentivo una tristezza infinita e avevo voglia di piangere. Una cosa era chiara: non mi ero mai sentita così in vita mia...per nessuno.
E' così che ci si sente quando si ama qualcuno?
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La Storia di Tiffany. || Emis Killa
FanfictionTiffany,é una ragazza di 17 anni,castana di capelli che però ama cambiare e che ama sentirsi a suo agio in qualsiasi situazione. Tiffany è nata dall'unione di una mamma francese e un papà italiano precisamente di Riccione, dalle personalità molto fo...