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La domenica mattina mi svegliai tutta agitata, quasi fosse davvero la Vigilia di Natale.
Preparai mentalmente una lista con le cose da fare e mi misi subito al lavoro.
Non volevo pensare alla settimana successiva perché mi si riempivano gli occhi di tristezza.
Hai presente quella tristezza che ti sale un attimo dopo aver aperto l'ultimo regalino di Natale? Quella li. Quella sensazione che tutto sia finito e che dovrai aspettare ancora un anno per sentirti ancora per cinque minuti allo stesso modo.
Non avevo avuto tempo di andare dal parrucchiere e così escogitai un fai da te di emergenza.
Avevo messo alcune ciocche di capelli sulla stagnola e le avevo pennellate con la crema OXI. La mia teoria era: visto che è stata testata per schiarire i peli sulle parti delicate, avrebbe fatto lo stesso senza danni anche ai capelli.
Intanto stavo incartando i regali.
Per Lorenzo ero andata alla sede della Mercedes vicino a casa e le avevo regalato un portachiavi di acciaio con la famosa stella a tre punte.
Avevo preso una stella di natale con orchidee da regalare alla mamma di Lore pregando di non dirle comunque che facevamo coppia.
Per Chiara, la mia migliore amica, le avevo regalato una cornice digitale di quelle economiche e ci avevo messo molte foto che avevamo fatto in molte occasioni.
A George ed Alessio avevo regalato un coordinato con sciarpa, cappellino e dei guanti con il dito che poteva scorrere sui touch-screen.
Infine per Francesca avevo scelto un libro con la biografia dei Doors e una raccolta CD vista la sua passione anche per la musica psichedelica.
Finito di confezionare il tutto entrai in doccia e finalmente iniziai con i preparativi.
Avrei indossato un vestito che mi aveva regalato mia madre ma che per un paio d'anni avevo lasciato nell'armadio. Era color crema sormontato in pizzo nero.
Asciugai i capelli e mentre passavo la piastra mi resi conto che era proprio l'effetto vedo-non-vedo che mi aspettavo. Presi il ciuffetto che mi penzolava davanti agli occhi e lo fissai dietro con una mollettina di strass. Finalmente fui pronta un attimo prima che Lorenzo suonasse.
Cazzo! Avevo dimenticato il regalo per Emiliano.
Il pranzo anticipato e la partenza di Stefania avevano cambiato i miei piani.
Decisi di guardare un po' tra i pensierini per mio padre e trovai un portachiavi dell'Harley Davison. Era in argento. Un po' troppo per Emiliano.
Non avevo tempo per pensare! Incartai il pacchetto e scesi di corsa. Era tardi per i ripensamenti ed Emiliano doveva avere il suo regalino come tutti gli altri. Punto.
Quando arrivai a casa di Lorenzo mi aiutò a sfilare il cappotto e notai gli sguardi compiaciuti per il mio look semplice ma decisamente sexy.
"Visto la mia Tiffany che donna di classe?" disse Lore tutto entusiasta.
"Eh si la nostra amica si sta preparando per il salto nei Vips" mi scherzò Chiara.
"Che scemi!" e li spinsi dritti lungo il divano.
"Tiffany se vieni al Leoncavallo, il buttafuori ti butta sul tavolino e ti fa la perquisa! Ahhaahah" disse Emiliano.
"Ma daiiii!" gli tirai un pizzicotto, poi presi i pacchettini e li depositai insieme agli altri davanti al caminetto.
I genitori di Lorenzo si erano arresi al fatto che avesse degli amici non del tutto normali. Sapevano che in fondo non eravamo cattivi ragazzi.
Il pranzo era squisito, non ero bravissima a mangiare i frutti di mare o i gamberi, così Lorenzo mi aiutava a pulirli.
L'atmosfera era strana. Nessuno di noi era abituato a tutto quel lusso, però dovevamo ammettere che era perfetto per una festa di Natale".
Il vino era fresco e frizzante così mise tutti di buon umore.
A un certo punto la madre di Lorenzo mise della musica molto datata e noi scoppiammo a ridere.
Emiliano invece sembrava contento e ad un certo punto iniziò anche a cantare.
Era una canzone di Nada " Amore Disperato" e nel frattempo che la cantava, faceva tutte le mosse con le braccia facendo il verso di ballare come i vecchi tempi.
Aveva coinvolto tutti e così dopo un po' ci mettemmo a ballare canzoni improbabili e sconosciute solo per noi, perché lui le conosceva tutte, si divertiva alla grande e cosa ancora più assurda non si vergognava per nulla facendo ballare tutti, compresa la mamma di Lorenzo.
Non mi divertivo così, con quella spensieratezza di una bambina da parecchio tempo.
E ancora una volta, scoprivo un'altra parte di Emiliano, completamente nuova

La Storia di Tiffany. || Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora