Capitolo 20: Rivelazioni e malinconia

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Al mio risveglio mi ritrovo Adriel al mio fianco che dorme beatamente.

Ho appena finito di farmi la doccia, esco lentamente dalla stanza senza svegliare Adriel, ultimamente ci siamo visti poco, è sempre impegnato nel suo lavoro. Cammino per i corridoi guardandomi un po in torno, fuori dalla finestra vedo gli angeli volare tra le nuvole, è davvero vedere questo spettacolo ovviamente non è una cosa se vi vede tutti i giorni. 

Continuo a camminare per  corridoi senza nessuna meta ma vengo incuriosita da una strana porta chiusa da un lucchetto, mi avvicino ma vengo bloccata da una barriera invisibile.

<<Katherine>> mi sento chiamare così ancora confusa mi volto e mi trovo Gabriel in lontananza così mi avvicino a lui.

<<Ti ricordo che tra pochi giorni scenderai all'inferno>>

<<è già passato un mese?>> chiedo sorpresa mentre giocherello con le mani dal nervoso.

<<Non preoccuparti, quando vuoi puoi tornare qui>>

<<Non è quello che mi preoccupa>> rispondo a testa bassa, " Adriel? come la prenderà? sono sicura che lui non è d'accordo" penso tra me e me.

<<Adriel non accetta questo tuo trasferimento, è normale la sua reazione>> 

<<Per caso mi hai letto nella mente?>> chiedo incuriosita.

<<Oh no, non sono Lucifero io, le mie sono solo deduzioni.>> risponde mentre mi sorride e mi porge un libro molto vecchio per poi andarsene.

Ritorno in stanza, Adriel è ancora che dorme, mi siedo al suo fianco e gli accarezzo il suo bellissimo volto per poi posare le mie labbra sulla sua gelida fronte. Apro il libro e inizio a sfogliare le pagine, sono molto interessanti parla di tutti gli angeli serafini del paradiso. Voltando pagina vedo il nome scritto di Lucifero così mi cimento a leggere quello che c'è scritto.

"Lucifero, il primo serafino creato da Dio dandoli bellezza e intelligenza, il figlio prodigio, molto colto e ben rispettato da tutti gli angeli, primo erede al trono destinato a regnare in paradiso sotto alla tutela della dea Afrodite dea della bellezza e Asclepio dio della medicina dove insegnò a Lucifero l'arte della guarigione e di tutto ciò che consiste."

Questo è quello che c'è scritto, alcune cose le sapevo già. Continuo a sfogliare il libro fino a ritrovarmi nella pagina dedicata a Sophiel.

"Sophiel, angelo serafino dopo la creazione di Lucifero e Gabriele, l'angelo della bellezza seguita da Afrodite ed Efesto dio del fuoco. Allevata come una figlia, una persona molto colta destinata a portare scompiglio in paradiso dovuta alla sua bellezza e al suo fascino, una persona molto ferrea. Futura regina dei cieli dopo la fine del regnante Lucifero"

Mentre continuo a leggere mi pongo molte domande senza sapere alcuna risposta. Non trovo più nulla su di loro, piccoli paragrafi dove raccontano pochissimo della loro identità.

<<Buongiorno>> mi volto verso Adriel mentre si stiracchia e mi abbraccia. Io chiudo il libro e mi distendo al suo fianco per accoccolarmi a lui.

<<Cosa stavi leggendo?>> mi chiede con voce ancora assonnata.

<<Buongiorno mio dormiglione, stavo leggendo un libro che mi ha dato tuo padre poco tempo fa.>> rispondo mente gli accarezzo la guancia e lo bacio delicatamente sul collo.

<<Ti chiederei di cosa si tratta ma purtroppo sono concentrato a sentire il tuo dolce profumo ed a godermi i tuoi splendidi baci>> risponde per poi prendermi il viso delicatamente e baciarmi. I suoi baci sono davvero dolci, le sue labbra fresche e rosee.  

<<Non voglio lasciarti andare>> mi sento sussurrare all'orecchio.

<<So della profezia, e so che una volta aver soggiornato in entrambi i due regni dovrò scegliere dove stare.>> rispondo tristemente mentre appoggio la testa sul suo petto mentre mi facci coccolare tra le sue braccia.

<<Non pensiamoci ora, godiamoci il momento.>> risponde baciandomi sulla fronte per poi continuare a coccolarmi. Il suo dolce profumo mi avvolge, la gola stranamente inizia a bruciarmi.

<<Come fate voi angeli a nutrirvi?>> chiedo perplessa.

<<Noi ci nutriamo con la luce divina>>

<<E dove si trova?>> chiedo curiosa.

<<La luce divina si trova in una vasca che illumina l'acqua che c'è al suo interno, noi ci immergiamo al suo interno per rigenerarci o nutrirci.>>  Io gli sorrido, lui nota subito la mia felicità stando vicino a lui, mi bacia delicatamente sul collo, entrambi dopo pochi secondi ci addormentiamo in un sonno profondo.


Il risveglio di Katherine #Concorso Storie 2015 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora