Capitolo 46: Una strana trasformazione

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Mi risveglio, stordita, nella mia stanza con Valentina seduta davanti a me con le braccia incrociate mentre mi fissa in malo modo.

Non ci capisco più nulla...

<<Tu hai seri problemi>> afferma Valentina.

<<Ma dove sono?Mh... che male alla testa..>> lo dico mentre mi massaggio le tempie mentre mi guardo in torno spaesata.

<<Non ti ricordi della tua stanza qui all'inferno? Uff...cosa devo fare con te. Ti metti sempre nei guai, e se non vengo io ad aiutarti chissà cosa potrebbe succedere. Non ti rendi conto della gravità della situazione?>>urla.

<<Mmh..di che cosa stai parlando?>> rispondo un po scocciata.
Ogni volta che faccio qualcosa vengo sgrida come un bambina.

<<Tu non puoi fare quello che vuoi, anche noi demoni abbiamo delle regole; non possiamo fare quello che vogliamo. Accidenti vuoi che Daniel venga a scoprire qualcosa?>>

<<Qualcosa cosa..di che diamine stai parlando Valentina. Io stavo ascoltando una conversazione e dal nulla mi ritrovo all'inferno con te che mi fai la predica. Non sono una bambina e riesco a cavarmela da sola.
Uff... non stressarmi. Con l'incarico assegnato da Lucifero e Gabriel sto esaurendo le mie energie. Ora per cortesia mi lasceresti da sola?>> mi sfogo con lei per qualche secondo anche se in maniera un po brusca.
Lei mi guarda senza dire niente, e mentre apre la porta, un odore di sangue inebria il mio olfatto.
Un odore così buono e delicato; un odore mai sentito prima.

Mi alzo velocemente dal letto e sorpasso Valentina ormai quasi fuori dalla stanza lasciandola senza parole, mentre mi osserva correre per il corridoio.
Più mi avvicino all'onore e più diventa forte. Un'adolescente così coinvolgente ed irresistibile.

Mentre corro per i lunghi corridoi, mi ritrovo dopo tanto tempo nella sala ricevimenti decorata con candele rosse e nere con un enorme tavolo al centro ornato di ogni prelibatezza.
Mentre osservavo la sala l'odore del sangue sparisce lasciandomi a bocca asciutta.
Ora che ci penso...e da un bel po di tempo che non mi nutro.
Mi sento piuttosto debole e affamata. Non mi piace pensare ad una cosa del genere ma vivendo per molto tempo all'inferno, l'unico nutrimento a mia disposizione è del sangue anche se..pensandoci bene ho sempre bevuto il sangue di Daniel ma in questo momento non riesco a percepire la sua presenza e nemmeno quella degli altri demoni.

Mentre mi guardo in torno cercando di trovare qualcuno, arrivo fino all'entrata del cancello dove si arriva hai vari gironi dell'inferno. Solo una volta ci sono andata con Adidos, precisamente nel girone dei lussuriosi.

Mentre guardo il cancello, sento una presenza a me famigliare farsi strada proprio verso di me.

<<Principessa, quanto tempo.>> la voce e calda e possente farsi strada verso di me. Non è la voce di Lucifero, la sua è ancora più forte e rigida.

<<Socrate. E un piacere rivederti.>> rispondo con un inchino come insegnato dal demone onnipotente.

<<Cosa ci fai davanti il cancello? Non penso che il tuo amato ti abbia mandato qui sola.>>

<<Per dire la verità mi sono trovata qui per caso. Non trovo nessuno e...>>

<<Cosa ti prende principessa?>> mi domanda.

<<Hai sentito anche tu un forte odore di sangue provenire qui all'inferno? Era un odore così buono e dolce mai sentito prima.>> rispondo mentre osservo il suo strano sussultare.
Lui non mi risponde e rimane li a guardarmi. Dopo qualche secondo lui si avvicina bruscamente guardandomi con occhi di fuoco.

<<Come hai fatto a sentirlo? Come ci sei riuscita? Rispondi!!>> Mi urla contro.
Non ci capisco più nulla. Mi ritrovo dinuovo all'inferno sola con Valentina e Socrate tutti e due fuori di testa.

<<Non lo so... lo sentito e basta>> rispondo a scatti osservando ancora una volta quei occhi color sangue che si fanno accesi sul suo volto come sul volto di Daniel.

In quel momento lui si allontana con passo svelto e deciso lasciandomi li a guardarlo.

Sono ritornata nella mia stanza sempre affamata e con il mal di testa che si fa sempre più forte.
Mentre mi distendo sul letto una stana sensazione mi scorre per tutto il corpo. La gola inizia a bruciare, e sento la mia pelle bruciare soprattutto intorno hai miei occhi.
Le vene pulsano; così mi precipito in bagno e mi guardo allo specchio.
Rimango scioccata vedndo il mio viso e i miei occhi farsi sempre più rossi e contornati da delle vene pulsanti.
Mi tocco il viso ancora incredula, e mentre m avvicino sempre di più noto che il mio cocchio sinistro si trasforma in un blu scuro con sfumature grigie mentre il mo occhio destro farsi sempre più rosso con i canini che fuoriescono facendomi sempre più male; sembrano deboli.

"Cosa mi sta succedendo, perché il mio occhi e diventato di quel colore? Non mi è mai successo una cosa simile. Non può essere dovuta alla sete, non è possibile...
Cosa accidenti posso fare cacchio!"

Mi stacco dallo specchio cercando di capire cosa mi sta succedendo ma in quel momento..

<<Principessa siete in stanza? Ho avuto ordini dal principe di portarle questo vestito. La prego mi lasci entrare.>> sento parlare da dietro la porta.

<<Ma scusi ancora principessa. Mi sono ricordato che il principe la verrà a prendere per cena; se non lo sa oggi abbiamo ospiti importanti.>> conclude la persona mentre p cerco di trovare una soluzione il prima possibile.

<<Lasciate il vestito sulla sedia e dite al principe di non aspettarmi, verrò io sola per l'ora stabilita>> rispondo con voce tremante.

<<Principessa sta bene? Vado a chiamarle il Principe?
Se vuole posso aiutarla io...>> insiste il demone facendomi innervosire.

<<Ho detto di no, grazie!>> rispondo a tono sempre con voce tremante.

Sento la porta del bagno aprirsi leggermente mettendomi ancora più nel panico. Con scatto veloce mi giro verso di essa aspettando quello che può accadere.

Il risveglio di Katherine #Concorso Storie 2015 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora