CAPITOLO 1

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-Louis, sei passato dal fioraio stamattina?- la voce di Johannah invase i timpani di Louis, il quale stava cercando un po' di relax nel suo comodo letto, divenuto ormai il suo passatempo preferito, quando riusciva ad avere un minuto libero.
No, non era passato neancora dal fioraio e si maledì mentalmente per non averlo fatto una settimana fa, o mesi.
Il matrimonio di sua sorella era giorno dopo giorno sempre più vicino e giorno dopo giorno si ripeteva che sarebbe andato al pomeriggio a dare una controllata ai vari bouquet disponibili.
Stufo di aspettare e di deludere ogni giorno sua madre per questo suo comportamento egoista e menefreghista, si infilò dei pantaloni striminziti, una maglia spocchiosa trovata nella sedia della sua scrivania personale e le sue amate e inconfondibili Vans.
Scese in fretta le scale che dividevano le camere della casa alla cucina e salotto, rischiando di inciampare nell'ultimo scalino.
Si precipitò in cucina, dove sua madre stava imprecando per il ritardo del figlio; era sicura che se Louis non si fosse presentato dal fioraio entro qualche giorno, non sarebbe stato più in tempo a ordinare i mille fiori di cui necessitava quel matrimonio.
-Vado mamma, ora vado, tranquilla.- avvertì Louis con poca grazia, senza nemmeno preoccuparsi del fatto se l'avesse sentito o meno, a lui importava eseguire quell'ordine e impegno che si era preso mesi fa.
Si era promesso, infatti, di occuparsi dei fuori per contribuire a rendere questo matrimonio il più bello possibile, quello che secondo lui meritava di avere Lottie, la futura moglie in casa Tomlinson.
Sua madre si era data da fare molto negli ultimi tempi e in poco tempo era riuscita a trovare una sala di ricevimento, sbrigando prenotazioni su prenotazioni, visitando ogni tipo di sala di ricevimento disponibile e occuparsi dei vestiti delle damigelle.

Louis si chiese più di una volta di come avesse fatto a fare tutto così in fretta, ma si rispose da solo con un brillante e geniale "É una mamma", e chi, meglio delle mamme, sa organizzare il matrimonio della propria figlia?
Raccolse le chiavi dal cestello accanto alla porta e si lasciò chiudere la porta alle spalle, pensando a combinazioni di colori che potessero stare insieme in modo fa formare un bouquet originale e degno di un matrimonio.
In tutti i film che aveva visto, principalmente i fiori erano di colore bianco, dettagliatamente: rose bianche.
Si disse, però, che non voleva vedere alcuna rosa, almeno, non solo quel tipo di rose/fiori.
Percorse quei pochi chilometri che dividevano casa sua dalla fioreria in poco tempo, ormai ci era passato davanti talmente tante volte che sarebbe stato capace di farlo anche a occhi chiusi.
Il che lo fece sorridere, ci era passato tante volte davanti ma non ci aveva nemmeno ancora messo piede dentro. Sciocco.
Parcheggiò la macchina quanto più vicino possibile trovò parcheggio e si annotò mentalmente di fare più in fretta possibile. Louis odiava conversare con persone sconosciute e si infastidiva quando proprio queste persone lo trattassero con troppa gentilezza ed eleganza, ricreando il classico lecchino.
É il loro lavoro per fare buon colpo sul cliente, e lui lo sapeva; lo sapeva ma non lo sopportava.
Entrò dalla porta decorata scavalcando vasi di fiori di ogni singolo genere e si fermò più di qualche istante ad osservare quanto belli fossero.
Non appena aprì la porta, il campanello invase le sue orecchie e dovette strizzare gli occhi e corrugare la fronte per quel improvviso fastidio, seppur minimo.
Di fronte ai suoi occhi si rivelarono una marea di colori, casualmente ordinati che ricreavano il colore delle sue fantasie.
Avrebbe voluto viaggiare, desiderava vedere il mondo con i suoi occhi ma purtroppo non gli era possibile dato lo scarso stipendio dei suoi genitori, e il suo, che consisteva nel fare il baby sitter per pochi giorni a settimana.
Purtroppo non erano ricchi, non erano dei benestanti, ma si ripeteva continuamente che aveva la famiglia più unita e bella di sempre e questo colmava il vuoto dei suoi sogni.

Per il matrimonio di sua sorella avevano contribuito ogni singolo membro della famiglia a metterci del suo, persino le gemelline si erano date da fare per aiutare la madre ad abbellire i tavoli da pranzo, in futuro.
Per i soldi, beh, non avevano aiutato molto ma non era di certo colpa loro, il promesso sposo di Lottie e i suoi genitori si erano dati da fare anche loro e visto che stavano bene e potevano spendere, si erano dati un budget che non era stato superato, per fortuna, dividendosi quel budget tra le due famiglie.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora