CAPITOLO 15

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Quando Louis aprì gli occhi, si sentì confuso, smarrito.
Non sapeva come era arrivato a letto e nemmeno come mai aveva ancora addosso la felpa di Harry.
Aveva un vuoto di memoria molto strano, non aveva bevuto, non si era ubriacato, eppure non riusciva a ricordare cosa ci facesse a letto, senza pantaloni, tra l'altro, ma solo con la felpa e l'intimo.
Si guardò intorno e notò il cellulare collegato alla spina del caricatore e guardò subito l'ora; le 10:27.
Non era presto, ma neppure tardi.
Si alzò e dopo essersi risvegliato per bene, dopo aver messo qualcosa sotto i denti, dopo essersi lavato i denti, il tutto senza nemmeno sfiorare l'idea di togliersi la felpa, fece il giro delle stanze a dare un'occhiata se Lottie fosse tornata a casa; sì.
Ringraziò il cielo che stesse bene, poì, passando accanto alla camera delle gemelle, ricordò la sera prima.
Si ricordò di Harry, del fatto che aveva accettato di rimanere con lui, delle risate, della lotta con cuscini, delle piccole che si erano addormentate e di loro due che le avevano portate nella loro stanza a dormire.
Sorrise istintivamente a quei pensieri, passandosi distrattamente una mano nei capelli.
Decise di chiarire quei dubbi e mandò un messaggiò a Harry, sperando gli dicesse come e quando fosse andato a casa, e come aveva fatto a svegliarsi a letto.

A:HarryIlFiore♡
Buongiorno baby-sitter! Ho bisogno che tu mi dica come sono finito a letto e quando tu sei andato a casa. Grazie. xx

Da:HarryIlFiore♡
Buongiorno a te, piccolo.
Non ti ricordi? Ti ho portato io a letto e me ne sono andato quando i tuoi sono arrivati a casa, tua madre si è offerta di darmi un passaggio al negozio.
H xx

Louis improvvisamente ricordò.
Ebbe un flashback di loro due che guardavano la TV e la sua stanchezza e sonno cominciarono a farsi sentire poco dopo.
Sì, ora ricordava!
Harry aveva cercato di scuoterlo un pò, ma lui ormai era assonnolato e così Harry lo aveva preso in braccio, e guidato dalla guida di Louis, lo portò in camera.
Avvampì quando, oltre a questo, si ricordò anche di aver chiesto a Harry di lasciargli la sua felpa e di aiutarlo a svestirsi.
Ciò che, invece, non capiva, fu le parole testuali di Harry il quale disse che sua madre lo aveva accompagnato al negozio.
Sbiancò sul colpo.
Questo significava che li aveva trovati entrambi, insieme, nel divano, chissà in quale posizione.

A:HarryIlFiore♡
Oh, e sei stato tu a collegarmi il cellulare al caricatore?
Devi assolutamente spiegarmi per bene cos'è successo, e anche questa cosa di mia madre!

Doveva avere sì delle risposte.

Da:HarryIlFiore♡
Sì, sono stato io. E prego!
Quando vuoi piccolo. xx

Si sentì nuovamente sprofondare in quello stato da babbeo che solo Harry riusciva a provocare.
Il tutto era dovuto nel modo in cui, se non ricordava male, era la terza volta, era stato chiamato. "Piccolo".

A:HarryIlFiore♡
Subito?

Da:HarryIlFiore♡
Subito. Ti aspetto, un bacio. H

Stette 5 minuti a fissare il display del cellulare dopo l'ultimo messaggio e si risvegliò come una secchiata d'acqua gelida.
Doveva vestirsi e raggiungere Harry.

---
Venti minuti dopo entrò nel negozio e trovò il padre di Harry a dirigere, ma ormai non aveva più timore, anzi.
Il padre gli fece spazio per farlo passare dietro al bancone e raggiungere il loro appartamento.
Poco dopo bussò.
Panico, ansia, agitazione, si impossessarono di lui, ed era strano.
Harry aprì con un sorriso smagliante e lo fece accomodare.
-Dunque, credo tu debba darmi delle spiegazioni.- andò subito al punto, deciso, accomodandosi in divano.
Harry lo raggiunse subito e cominció a raccontargli per filo e per segno, guardando da una parte all'altra della stanza.
-Sì, è semplice. Ieri sera, dopo che abbiamo portato le tue sorelline a letto-
Louis lo interruppe per dirgli un -Grazie, a proposito.- proveniente dal cuore, ricevendo uno sguardo di "prego" da parte di H, che poi continuò -Dopodichè ci siamo seduti in divano a guardare la TV, anche se non ne prestavamo attenzione. Ad un certo punto hai cominciato a chiudere gli occhi per tempi sempre più lunghi fino a quando sei crollato, e hai usato la mia spalla come cuscino.- fece una breve pausa per prendersi lo sguardo confuso e imbarazzato di Louis, poi proseguì -Allora ti ho detto "Lou, riesci a portarmi al negozio?" e tu "5 minuti", e alla fine hai preso il sonno del tutto.
Fortunatamente i tuoi e tua sorella sono tornati poco dopo e quando ci hanno visti non hanno detto nulla di male o preoccupante, se è questo che volevi sapere.-
Louis annuì e gli fece cenno di proseguire.
-Bene, ti ho portato a letto, hai protestato perchè tenessi la felpa dicendo "No, è comoda, è tua, domani te la restituisco." e ovviamente non potevo contraddire un tenero Louis assonnolato- e per quest'ultima frase si beccò un pizzicotto nel braccio da parte di Louis che stava arrossendo sempre più, per poi far scoppiare una risata cristallina, coinvolgendoli entrambi.
-Tua madre si è offerta di portarmi al negozio dopo un pò che abbiamo parlato. Naturalmente per lei trovare uno sconosciuto in caso non è stato molto normale, ma alla fine abbiamo stretto adirittura amicizia, tuo padre invece è andato a letto quasi subito, e Lottie..beh, è una ragazza bellissima e ho avuto l'onore di conoscere per chi avessi lavorato fino a tardi per creare dei bouquet.
Alla fine sono tornato al negozio e niente.- concluse, lasciandosi cadere all'indietro fino ad aderire la schiena allo schienale del divano, mentre Louis sembrava in tutt'altro mondo.
-Hai capito?- chiese Harry, vedendo il silenzio di Louis.
Quest'ultimo si girò e gli sorrise tirando le labbra, annuendo.
-Grazie.- si sentì in dovere di dire poi, prendendo quella minima confidenza e appoggiare la testa alla sua spalla, venendo subito dopo circondato con un braccio.
-Non ringraziarmi per cose così.- fu la risposta di Harry, estremamente detta con dolcezza.
Louis, però, non si riferiva a quello. Si riferiva al fatto che Harry gli aveva stravolto la vita e dirglelo, ormai, sarebbe stato solo un dovere.
-Non mi riferivo solamente a questo..Harry, non so se tu ne sia accorto, ma mi hai cambiato la vita. Sei in grado di farmi vedere cose che altri non riescono a vedere, e a volte ho paura di questo.- scherzò nell'ultima frase, scaturendo una risatina anche da parte di Harry.
-Il fatto è che tu e io ci conosciamo da quanto, un mese e mezzo? Forse due..eppure sento di potermi fidare di te, di affidarti la vita se ce ne fosse il bisogno perchè saprei che sarebbe al sicuro nelle tue mani.- continuò poi, superando il limite di quello che voleva dire, inizialmente.
-E io ho una paura tremenda che tutto questo finisca. Con te sto bene, in tutti i modi in qui una persona potrebbe stare. Mi diverto e spesso perdo il senso del tempo per questo, sei estremamente dolce e delicato, mi stupisci di continuo anche con le minime cose, riesci sempre a farmi ridere e farmi dimenticare tutta la negatività, capisco e imparo cose che fino ad ora non ero stato in grado di vedere e accettare.- prese una breve pausa, senza alzare gli occhi a Harry che se ne stava in silenzio, ascoltando attentamente quelle parole.
-So che sembrerà un discorso stupido e ti darei ragione se lo dicessi, ma per me queste cose che ti sto dicendo sono di un'importanza sottovalutata.-
-Non è un discorso stupido- lo interruppe Harry, iniziando ad accarezzargli il braccio con le punte delle dita.
-Lasciami finire. Per me ormai sei importante e non voglio perderti. Non voglio assolutamente che accada e..basta, credo di aver detto tutto.- concluse infine, stringendosi maggiormente nel corpo di Harry il quale lo assecondò subito.
-Perchè mi hai detto tutto questo?- chiese dubbioso H, non capendo quale fosse il fine di quel discorso, di quelle parole belle che nemmeno sarebbe riuscito ad immaginarle.
-Non lo so, ma sentivo che dovevo farlo.- rispose L, mentendo.
-Io avrei tante di quelle cose da dirti che non saprei nemmeno da dove cominciare.-
Louis alzò la testa e trovò Harry intento a fissare il vuoto, aveva gli occhi smarriti e non si stupì che non se ne accorse che lo stava guardando.
-Quali cose?- provò a chiedere, speranzoso.
-Cose che ci metterei una vita ad elencare, ma non sono importanti da sapere.-
Louis storse il naso in segno di confusione; se riguardavano lui, perchè non erano importanti da sapere?
-Suppongo che anche se te le chiedessi, tu non mi dirai nulla, vero?-
-Vero.- confermò strafottente H.
A quel punto si alzò sino a mettersi seduto, abbandonando il corpo caldo di Harry che lo stringeva.
-Non insisto. Ci vediamo domani?- chiese, intenzionato ad andare a casa per prepararsi per andare a "lavoro".
Harry annuì, sorridendo.
-Allora..a domani.- lo salutò.
-A domani.- imitò Harry con un'aria da bambino.
Louis si avvicinò quel poco che bastava e gli diede un bacio nella guancia, ritirandosi subito dopo per andare alla porta.
Sì sentì bruciare per ciò che aveva fatto, ma infondo, era solo un gesto amichevole, no?

Tornò a casa con un gran peso levato dalle spalle, dal cuore, ma con un senso di vuoto nella sua mente.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora