CAPITOLO 13

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...Finchè si decise a chiamare Louis, e a proporgli una serata insieme.
Compose il numero picchiettando le dita nel materasso e attese.
Poi Louis rispose "Ciao Haz!"
Eh già, si erano dati un soprannome entrambi e tutti e due l'avevano fin da subito amato.
"Ciao Lou, devo chiederti una cosa.."disse Harry, insicuro ma ormai troppo convinto.
"Ti ascolto" Louis era impaziente e non fece fatica a mostrarlo dal suo tono di voce.
"Stasera sei libero?"gli chiese così H, sperando con tutto se stesso di no.
"Sì, come mai?Ma aspetta, sbaglio o c'è una festa qui in paese?"si ricordò Louis.
Era prevista una festa in paese, in effettu.
"Lo so, ma ti va di trovarci?Magari facciamo un salto a vedere come procede"propose Harry. In realtà lui aveva altri piani e la luna piena avrebbe potuto realizzarli.
"Certo che mi va! Al negozio?" chiese Louis, eccitato all'idea di uscire, per l'ennesima volta, con chi negli ultimi mesi lo rendeva felice.
"Al negozio alle nove. Ah, portati un giubbotto, copriti, fa freschetto di sera." si preoccupó Harry di avvertilo, non voleva si ammalasse.
"Okay, grazie. A più tardi" salutò Louis, notandosi mentalmente che avrebbe dovuto coprirsi.
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Non servì a nulla quella nota mentale, Louis se n'era dimenticato e era uscito di casa con un maglioncino piuttosto leggero, ma la sua preoccupazione non era di certo quella.
Era uscito con dei jeans piuttosto attillati, ma non stretti, delle Vans e un maglioncino grigio topo che gli donava perfettamente.
Per quanto riguarda i capelli, beh, aveva cercato di dargli un'ordine ma si era arreso al 22esimo colpo di spazzola. Non volevano saperne di stare come voleva lui, ma non si lamentò.
Alle nove fu davanti al negozio e Harry tardò a scendere.
Non succedeva spesso che ritardasse, anzi, di solito era sempre fuori quando arrivava.
Decise così di mandargli un messaggio per avvertilo e poco dopo Harry fece comparsa dalla porta, raggiungendo il piccolo parcheggio divenuto ormai luogo d'incontro fra i due.
Louis si meravigliò ancora di tanta bellezza.
Notò il look di Harry sotto la luce della Luna e si stupì vedendolo ancora più bello del solito.
Era vestito con lo stesso stile in cui l'aveva visto nell'ultimo mese, nulla di stravagante o eccessivo, ma quei jeans erano decisamente troppo aderenti alle sue gambe perfette e, perchè no, al suo sedere sodo e tonico.
Quella felpa che traspariva dal giubbotto era decisamente troppo per lui, lo aveva sempre visto in giacca, in cappotto, ma mai in felpa. Era ancor più bello.
Lo raggiunse con già il sorriso dipinto in viso e Louis non aspettò a scendere e abbracciarlo, come ormai gli erano solito fare.
-Ehy, prendi le chiavi, andiamo con la mia- avvertì Harry senza giri di parole e Louis obbedì.
-C'è una Luna magnifica.- scandì le parole Louis, mentre si dirigevano in auto del più piccolo.
-Già, ma non è l'unica cosa magnifica stasera.- fu la risposta che arrivò da Harry, mentre salivano in macchina.
Louis sorrise imbarazzato, sapeva che l'altra cosa magnifica era lui.
Era una delle cose che aveva imparato da Harry; se volavano complimenti senza un soggetto, si riferivano sempre a lui, e ogni volta si sentiva beato e in pace con il mondo.
-Ci sarà moltissima gente- commentò un pò lamentandosi Louis quando Harry accese il motore e si avviò.
-È una festa di paese Louis, ovvio che ci sarà moltissima gente.- scherzò H.
Louis non fece in tempo a rispondere che Harry parlò nuovamente -Ma non è li che andiamo..-
Louis non capì.
Che meta aveva?
-Dove..dove andiamo?- chiese così, girandosi a guardarlo per scoprire il suo volto in un misto di segreto e un sorriso furbo, che gli aveva fatto capire che non avrebbe detto nulla.
Lo conosceva anche su questo punto; Quando Harry sorrideva così dopo un suo commento, non rispondeva mai.
-Uhm ho capito, non me lo dici.- si arrese senza insistere e Harry annuì solamente, poggiando la sua mano del ginocchio di Louis -Vedo che mi conosci!- per poi picchiettarla un paio di volte e tornare al volante.
Louis sbuffò, ma non frustrato, ne infastidito, era più un cenno d'intesa, una conferma.
Dopo conversazioni illogiche, come gli erano solito fare, Louis si appiccicò al finestrino vedendo dov'erano diretti.
Si meravigliò quando si trovarono nel parco abbandonato dove, dopo la rete, si trovava il loro piccolo Paradiso, il loro piccolo segreto e rifugio.
-Sul serio? Harry, non scendo. Ho paura, è sera e non c'è abbastanza luce.- borbottò subito Louis, incrociando le braccia e mettendo il broncio, che Harry trovava adorabile.
-E invece scendi perchè c'è ancora una cosa che non sai.- protestò Harry con gentilezza, senza usare un tono esasperato e di cattivo gusto.
-Uff, e se ci sono i killer? E se ci sono i drogati li dietro? E se ci sono assassini?- ribattè Louis, scherzando ma mantenendo un tono serio.
Harry emise una risatina dolce, poi senza dire alcuna parola, scese dall'auto e raggiunse Louis, aprendo la portella.
-Avanti.- lo incitò.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora