Capitolo ♘

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<PoV Will>

Avevamo aspettato Percy parlando del fatto che al mondo d'oggi esistessero ancora così tante persone omofobe. Quando arrivò Percy ci zittimmo subito e andammo a cena. Eravamo nello stesso tavolo dei fratelli Stoll, Valdez e Grace. Conoscevo bene i fratelli Stoll perché facevano parte dei pochi, come me, che erano arrivati a Nuova Roma all'età di soli 6 anni. Nel caso non aveste capito la scuola era situata su una collina ai piedi di Nuova Roma, una cittadina per soli semidei o discendenti. Le elementari e le medie erano all'interno della città. Un po più lontano c'era il campo Giove (per i ragazzi che si fermavani anche d'estate) e poi c'era un parcheggio pieno di macchine pronte per l'estate, nel caso qualcuno fosse voluto andare al campo Mezzosangue. In ogni caso la scuola superiore si trovava in cima alla collina in un castello di epoca medioevale. All'interno era molto accogliente (diciamo che era stile Hogwarts) . Era circondato da un boschetto e da una perenne foschia.
Durante la cena, Chirone ci spiegò che l'indomani sarebbe stata ancora festa ma a pranzo ci avrebbero dato l'orario di ogni classe.
Una volta finito di mangiare, Percy andò da Annabeth e io e Nico andammo in camera. Ascoltammo un disco degli Imagine Dragons, che piacevano a tutti e due.
-Hey Nico. Non è che ti andrebbe di andare..che so. Nella camera degli Stoll?-
-uhm..no scusa. Sono un po stanco , ma se tu vuoi andare, tranquillo, mica ci rimango male-
Mi rispose sorridendo e non me la sentivo di lasciarlo li da solo così decisi di rimanere. Restammo un po in silenzio finché lui non alzò lo sguardo per guardarmi in faccia ( eravamo sul letto a castello entrambi messi per orizzontale con la testa a penzoloni fuori dal letto, io vedevo la sua nuca e lui vedeva il pavimento) e mi parlò
-scusa se chiedo, ma chi è la donna nella foto che hai portato?-
Cavolo aveva toccato un tasto dolente. Non avevo mai parlato a nessuno di mia madre, o perlomeno se chiedevano io mentivo. Ma con Nico non me la sentivo.
-È tua madre vero?- mi chiese .
Io sentivo le lacrime pronte a scendere così mi tirai a sedere , appoggiai la schiena al muro e incrociai le gambe. In modo che Nico non mi potesse vedere e poi parlai.
-si..lo era- trattenni un singhiozzo.
-ah..- Fu la sua risposta
-si è suicidata.. dopo aver scoperto che io ero figlio di un dio non ce la faceva più. Pensava di essere impazzita. Così una notte , quando avevo soli 6 anni, mi alzai e la vidi sul davanzale della finistra. Mi sorrise e mi parlò dicendomi "una volta che mi sarò buttata, Will, mi sveglierò e tu sarai affianco a me. Il mio piccolo ometto " io cercai di dirglielo che non era così, mi avvicinai a lei e mi baciò. Dopodiché si buttò - stavo tremando e le lacrime mi solcavano il viso. Sentii un rumore e mi resi conto che Nico si era seduto accanto a me. Senza lasciarmi parlare mi strinse in un'abbraccio e io affondai la faccia sulla sua spalla e continuai a piangere mentre lui mi teneva per i capelli. Quando sciolsi l'abbraccio lui mi guardó e rispose
-comunque anche io ho perso mia madre.. e mia sorella-
Mi stavo asciugando le lacrime con la manica della felpa e gli risposi
-mi spiace , non te lo meritavi. Se vuoi parlarne ..sfogarsi fa bene -
-mia madre è morta in un esplosione. Io e mia sorella eravamo rimasti da soli, ma un'anno dopo anche lei è morta, in un incendio. - aveva gli occhi lucidi.
-Nico , non devi vergognarti di piangere. Io mi sono lasciato andare, sai, sei la prima persona che sa di mia madre perciò se vuoi io sono qui.-
Mi abbracciò affondando la faccia nel mio petto e io lo strinsi più che potevo. Dovevo proteggere quel ragazzino a tutti i costi. Aveva sofferto troppo .

Solangelo ~Era il primo giorno di 3^~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora