capitolo 9

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L'infermiera che era entrata sentendomi agitata mi porge un fazzoletto che accetto, poco dopo, un bicchiere d'acqua. Un incubo assurdo, troppe persone, troppe cose, troppi ricordi erano stati raccolti in un unico incubo. Quel che disse il dottore era la stessa identica frase che disse a mio nonno quando ci lasciò; c'era Jack, uscito propriamente dal nulla, e che forse indicava la mancanza di un amico; Mattia, che probabilmente indicava le mie incognite.

Poso il bicchiere e l'infermiera mi guarda.

I:"bene, adesso che lei signorina, si è svegliata, posso lasciarla sola con il suo amico." Dice in tono moderato ed esce dalla stanza.

''Amico? Che amico?,, penso per poi spostare lo sguardo su una sedia posta all'angolo vicino alla finestra; lui sta lì fermo, mi guarda, mi scruta in maniera ossessiva, quasi sembra che lui voglia leggere i miei pensieri.

"Ancora qui?"

Mattia:"non hai capito che io verrò ogni giorno ad assicurarmi che tu stia bene?"

"Probabilmente se sto reagendo così c'è un motivo, no?"

Mattia:"non hai ancora compreso chi io sia, vero?"

"E tu..che fai? Mi leggi nella mente?"

Mattia:"no ma la tua reazione alla mia presenza è più che sufficente per farmelo capire."

Lo scruto. Giuro di non conoscerlo, magari lui mi ha vista da qualche parte ma, no, non lo conosco.

"M-."

V:"CHE NESSUNO SI MUOVA!"

A:"QUESTO È UN MOMENTO ABBRACCIOSO!"

Sia Arianna che Valentina mi si fiondano addosso e mi abbracciano mentre Mattia guarda sia me che loro in malomodo, ma poi un piccolo sorriso gli scappa.

"E voi che ci fate qui?"

A:"abbiamo saltato scuola."

V:"tutto solo per venirti a trovare:3."

"Siete state dolci...ma non dovevate, potevate beniss-no aspetta, sto dicendo una cavolata."

A:"menomale che te ne sei accorta, mentre noi ci siamo accorte che sei in compagnia." Il timbro di Arianna passa da amichevole a malizioso, come la faccia di Valentina. Un cambiamento improvviso; me li sarei aspettato sinceramente. Valentina si gira verso di lui e lo scruta dalla testa ai piedi.

V:"mh..."

Mattia:"mh?"

Io e Arianna guardiamo.

V:"È UN PIACERE FAR-" smette di parlare quando lui gli tappa tranquillamente la bocca guardandola come se niente fosse.

Mattia:"non urlare, siamo pur sempre in un ospedale."

Dice con disinvoltura mentre lei annuisce come se lo conoscesse da sempre.

A:"come mai ti trovi qui tu?"

Mattia:"perchè sì." Risponde secco.

"Aspettate, lo conoscete?!"

A:"sì, è il ripetente della seconda."

V:"già. Sembra strano ma è molto simpatico."

"Aspetta...è lui?"

Arianna mi picchietta sulla testa.

A:"pronto? Ma sei sulla terra Jill? Certo che sei strana. Lo conosci persino tu che sei un'asociale del diavolo."

Mattia:"qualcosa contro gli asociali?"

A:"che me stai ad imbruttì?"

"Smettetela."

il demone della scatolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora