capitolo 5

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Mi risveglio poco dopo sussultanto a causa di un tuono alquanto potente. Mi alzo per andare ad accendere la luce ma qualcosa non va. Sembra che manchi la corrente e,sinceramente,di andare in cantina per tirare su una stupidissima leva,non mi va. Mi guardo attorno e c'è solo buio pesto. Mi salta in mente una piccola domanda:dove sta Jack?
Esco dalla stanza.

"Jack...?" Chiedo inizialmente e non ricevo alcuna risposta."Jack...ci sei...?" Riprovo ma,anche questa botta,non ricevo risposta.

Inizio a gironzolare per casa alla ricerca di quel clown zebrato che pare essere scomparso.

Cerco ovunque. Niente da fare. Non lo trovo.

Una strana melodia rimbomba per il lungo corridoio di questo piano. È strana...non è la solita canzoncina che di solito usa per spaventarmi la notte,no,non é pop goes the weasel. È...una stessa canzone ma distorta. Non pare la sua.

Disorientata dalla canzone,mi fermo lì. Sento quasi perforarmi i timpani. La canzone é troppo acuta e mi da fastidio. Troppo fastidio.

Mi tappo le orecchie in un tentativo disperato di non sentire quella distorta melodia,ma inutilmente tento. La canzone si intensifica sempre di più.
Sento la testa esplodermi e non ce la faccio,non resisto.

Finalmente smette. Strano. Mi aspettavo accadesse qualcosa ma...niente.
Tolgo le mani dalle orecchie molto lentamente per paura che accada qualcosa,inutile dire che sta un apparente silenzio. Solo le cicali si permettono di interrompere quel rimbombare inquietante per la casa.
Mi guardo attorno. Inizio a spaventarmi.

"Jack...? Dimmi che sei tu...ti prego.."

Ricevo una risposta,o quasi,un raschiare di metallo sul muro mi fa rizzare con la schiena.

Il rumore continua e le mie orecchie chiedono pietà.

"JACK. SE STAI SCHERZANDO,NON MI STO DIVERTENDO. DOVE SEI?"

Una risata rimbomba per la casa. Una risata sadica ma,allo stesso tempo,implora aiuto.

"JACK? SEI TU?"

Dall'oscurità del corridoio inizio ad intravedere un tizio alquanto alto. Lo riconosco. É Jack. Ha un non so che di inquietante e si avvicina sempre di più.

Ha..le pupille ritirate al minimo e...dondola con la testa. La solita posizione e trascina con se i suoi soliti pesanti artigli. La paura mi blocca,non riesco a muovermi,ho paura che ad un solo gesto,lui possa avventarsi su di me e...
Uccidermi.

Si avvicina sempre di più e la paura cresce a dismisura. Per la prima volta,Laughing Jack,mi fa veramemte paura.

Siamo viso a viso.
Io e lui.

Il corridoio si allunga alle mie spalle,quasi voglia suggerirmi di di iniziare una corsa disperata verso la prima finestra che mi si popone,per poi buttarmici e vedere se ne esco viva da questa nottata o meno.

Un lampo illumina interamemte la casa e io scorgo per bene il viso di Jack davanti al mio,fermo,con il suo pallidume spiccante,con quegli occhi assorti ed illuminati da una barlume di pazzia. Quel barlume che in questo momento oscilla davanti a me. Ne sono impressionata,non so che dire se non ammirare quel fantastico killer all'azione.
Lui mi fissa,cerca di intimorirmi. Sorride. Ha un sorriso composto da trentadue denti seghettati. Un sorriso inquietante, e la testa posta da un lato solo. Indietreggio di poco e,a quel gesto,il sorriso inquietante di Jack scompare. Adesso mi guarda con odio.

J:"che c'è Isaac? Hai paura di me adesso...?"

Dice con una voce..innocente quasi,inquietante all'udito,con un viso che metterebbe paura persino ai cechi.

Non rispondo.

J:"su Isaac..non fare così. Giochiamo,che ne dici? Però,questa volta,sei tu che scappi ed io...ti rincorro.."

Ecco che di nuovo spunta quel sorriso sadico. Sa che sono in trappola. Mi sento un topo da laboratorio prima di essere usato come cavia per un nuovo esperimento.

Alza una mano. Una di quelle lunghe mani acuminate d'artigli taglienti,perfetti per il macello. E su chi verranno usate quelle armi?
Esattamente su di me. Esattamente su questa carne mandata inconsapevolmente al macello.

J:"corri.." dice ancora con voce inquietantemente innocente.

Non ci penso due volte.

Inizio una corsa sfrenata verso il lato opposto da dove sono venuta.

Lui sta lì. Fermo. Mi osserva correre e so che sta pianificando un omicidio coi fiocchi.

'MA QUANTO É LUNGO 'STO CORRIDOIO?'
penso mentre corro disperatamente verso la prima finestra che mi si para davanti.

Apro una porta a caso ed entra. È il bagno.

Mi fermo e mi guardo alle spalle e l'unica cosa che sento è lo strusciare dei pesanti artigli del clown a terra.

Apro la finestra. Ormai lui è arrivato davanti alla porta del bagno, e faccio o non faccio, se mi butto muoio se non mi butto,muoio lo stesso. Mi butto senza pensarci troppo.

il demone della scatolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora