Capitolo:23

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L:Vorresti baciarmi vero?
Resto a fissarlo in silenzio,e sì cazzo vorrei baciarlo,ma mi ha dimostrato più volte che non mi sopporta,poi la sento,la sua mano dietro la mia nuca il suo viso si fa sempre più vicino al mio, socchiudo gli occhi e lui mi bacia,lo abbraccio,lo voglio ancora più vicino,ma lui si stacca all'improvviso ha una faccia pentita.
L:Ho fatto una cazzata, scusa.
E:Ah giusto, ti sei appena ricordato che mi odi, vabbè.Mi giro faccio per entrare in bagno quando lui:
-Non è vero Emma tu mi piaci, quasi dal primo momento...
E:Ma non sono il tuo tipo, è per questo che mi allontani e io che pensavo che avessi fatto qualcosa di sbagliato!-Dissi in tono sarcastico.
L:Non capisci...
E:Hai ragione un attimo prima ti faccio schifo e quello dopo mi baci, Ti allontani come se fossi malata, e non mi dici neanche il perché hai ragione io non ti capisco.
Entro in bagno sbattendo la porta sono incazzata,mi appoggio ad essa scivolando fino al pavimento, e cominciò a piangere tra i singhiozzi sento:
Prima un grido e poi un colpo secco sul muro, era incazzato anche lui.
Troppo strano sto ragazzo,io veramente non lo capisco,eppure quel bacio...era così...sincero oserei dire.
Giulia: Perché la respingi?
L:Smettila; lo sai.
G:Non puoi basare tutto su...Venne interrotta da Luca.
L:La finisci?Ci sente.
Afferrai la maniglia e uscii.
E:Cos'è che non potrei sentire?
L:Cazzo!
G:Dille la verità.
L:Non posso.
G:No,ti sbagli non vuoi.
L:Esatto.
E:Dimmelo, ti prego.Stavo ancora singhiozzando,e la frase uscì come un suono appena udibile.
L:Vieni voglio parlarti in privato.
Lo seguii lungo un corridoio che portava ad una stanza,appena entrato capii subito che la stanza era quella di Luca era diversa infatti da quella in cui mi ero svegliata qualche tempo prima.Mi sedetti su una sedia accanto al letto di Luca e mi misi ad osservare la stanza,era la classica stanza da ragazzo:poster di calciatori famosi,alcune foto sue,coperte blu ecc... Lui ora era sul letto,poi si alzò cominciò a camminare per la stanza.
L: Prima ero sincero,sul fatto che mi piaci da tempo,ma ho fatto il freddo,cosa che mia madre non ha mai approvato...-Si risiedette sul letto mi avvicinai a lui,notai che tremava e gli presi la mano, e la strinsi.
L:Io ho un tumore.
E:Cos-?
Rimase in silenzio.Lo fissati era scuro in viso,era serio.
L:Ho rifiutato tutte le cure...per il semplice fatto che mi sembravano inutili,è per questo che allontano tutti da me potrei alzarmi una mattina e non esserci più.
E:Mi devi promettere una cosa.
L:Cosa?
E:Che fino a quel momento resterai con me.
L:Accetto.
Lo baciai.
L:Ne sei sicura?
E:Mai come prima.Tu sei quel ragazzo stronzo ma che mi ospita a casa sua quando sono ubriaca,che mi difende dagli altri ragazzi,sono talmente tanto pronta a fidarmi di te che se tu adesso mi dicessi:"Partiamo corriamo senza fermarci mai",e mi promettessi che ovunque stiamo andando è un posto migliore di questo e se ovviamente mi tenessi la mano io partirei.
L:Allora comincia a correre faremo un viaggio stupendo con un finale ancora migliore.
Si tolse le scarpe e la cravatta,e si coricò sul letto,mi coricai anche io e lui fece passare il suo braccio sotto la mia testa,appoggiai la testa sul suo petto e intrecciai le mie dita con le sue.
L:È perfetto.
E:Cosa?
L:Questo momento.

La potenza di un sorriso(piccole Revisioni In Corso):)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora